Case SAE per i terremotati, la denuncia del sindaco di Sarnano: "Non consegnamo alloggi in queste condizioni"
La situazione dell’area SAE di San Cassiano sta diventando un caso estremamente grave di incuria e non rispetto dei termini contrattuali, relativi alla consegna delle case provvisorie per i terremotati del Centro Italia. Le abitazioni che dovevano essere consegnate il 27 dicembre sono in condizioni “desolanti”. La denuncia arriva direttamente dal sindaco di Sarnano Franco Ceregioli, che insieme all’assessore Luca Piergentili ha fatto due sopralluoghi: “all’esterno – ha spiegato in un video su Facebook il primo cittadino – ci sono vialetti ancora da sistemare, cumuli di terra, terrapieni da ultimare, reti da cantiere, asfaltatura rovinata, pezzi di catrame sulle aiuole, mentre all’interno, oltre alla sporcizia, parte del mobilio e dei complementi d’arredo previsti nel capitolato non sono stati montati o addirittura sono assenti. In alcune case non funziona la luce e non funziona il riscaldamento”. “Secondo il verbale di consegna i lavori delle casette sono stati ultimati il 22 dicembre scorso, comprensivi di arredi montati e validati. Con questi video però lascio a ognuno giudicare se sia possibile considerare terminati i lavori”.
Il 28 dicembre il sindaco ha pubblicato le foto di alcuni operai che hanno ripreso i lavori nei cantieri delle casette, per ultimare le strutture. Pare infatti che la segnalazione abbia sortito l’effetto desiderato: rendere giustizia e dignità alle persone colpite dal Sisma del 2016, che non possono passare un ulteriore Natale in condizioni difficili.
Oggi è il giorno di Natale, un giorno da passare in serenità con i propri cari, cercando (se possibile) di lasciare per qualche ora da parte le preoccupazioni.
Siccome però svolgiamo una funzione pubblica, anche se è Natale insieme all’assessore Luca Piergentili decidiamo di andare a visionare l’area SAE di San Cassiano che, come da programma, verrà consegnata agli assegnatari mercoledì 27 dicembre.
Quello che vedete nelle foto è la situazione desolante ad un giorno e mezzo dalla consegna:
– all’esterno, vialetti ancora da sistemare, cumuli di terra, terrapieni da ultimare, reti da cantiere, asfaltatura rovinata, pezzi di catrame sulle aiuole etc.;
– all’interno, oltre alla sporcizia, parte del mobilio e dei complementi d’arredi previsti nel capitolato (v. foto) non montati o addirittura assenti.In teoria i lavori delle casette (arredi compresi) sarebbero stati ultimati lo scorso 22 dicembre, ma lascio ad ognuno giudicare se sia possibile considerare terminati i lavori.
Premesso che ci era stato comunicato che avremmo potuto procedere alla consegna delle casette già il giorno della vigilia di Natale, la direzione dei lavori – subito contattata – ci ha informato che domani (26) sarà presente in cantiere la ditta che si occupa delle urbanizzazioni e degli esterni e che dopodomani (27) il personale del consorzio Arcale provvederà alla pulizia degli interni.
Dubito fortemente che in un giorno e mezzo si riesca a fare quello che già alla data del 22 dicembre avrebbe dovuto essere stato ultimato, circostanza ancora più grave se solo si considera che il 24 in cantiere non ha lavorato nessuno.
Il Comune non è committente delle opere di urbanizzazione e delle SAE, non ha predisposto la progettazione, non ha la direzione del lavori e non è responsabile del procedimento: in teoria, quando vengono consegnate le chiavi al Comune, tutto deve essere terminato, collaudato e funzionante.
Tuttavia, siccome a questo punto non possiamo fidarci, se alle ore 15:00 di mercoledì 27 dicembre non sarà tutto ultimato e funzionante (in pratica e non solo sulla carta) in ognuna delle nove casette, non procederò alla consegna delle chiavi agli assegnatari, visto che la tempistica che era loro stata prospettata è stata già ampiamente disattesa; questi miei concittadini hanno già dovuto subire il fortissimo trauma di aver dovuto lasciare le loro abitazioni (che in alcuni casi sono crollate o sono state demolite) ed oggi meritano tutto il nostro rispetto: la loro dignità non può essere calpestata e nessuno può essere preso in giro.
È del tutto evidente che ci sia una responsabilità diretta delle ditte che stanno operando in cantiere e domattina formalizzerò la questione alla Protezione Civile Nazionale e Regionale, affinché possano effettuare le necessarie verifiche, considerato che qualcuno ha attestato che i lavori delle casette erano ultimati, circostanza – come bene si evince dalle foto – non vera.