118 di Firenze alle associazioni? "Polemiche strumentali, nessuna esternalizzazione"
Anpas, CRI e Misericordie contro i sindacati, per spiegare cosa faranno nel servizio di emergenza territoriale 118, e sgombrare il campo da affermazioni infondate.
«Non c’è nessuna esternalizzazione o privatizzazione della centrale del 118 di Firenze. Al contrario l’arrivo dei volontari porterà umanità e la competenza di chi da 30anni si occupa di soccorso sul territorio».
Nella discussione sulla riforma del sistema di emergenza, arriva il contributo delle associazioni di volontariato. «La polemica sollevata dal sindacato – hanno detto i presidenti di Pubbliche Assistenze e Misericordie toscane, Dimitri Bettini e Alberto Corsinovi, unitamente a Pasquale Morano, direttore regionale della Croce Rossa – è a nostro avviso strumentale e non rende l’idea della reale situazione. In tutte le altre centrali del 118 della Toscana, tranne a Firenze, il volontariato è presente ed è considerato un valore aggiunto. Si tratta di uomini e donne con competenze specifiche per quanto riguarda gli interventi di soccorso e conoscenza del territorio. Supporteranno le squadre di medici e infermieri al lavoro. La stessa cosa faranno anche a Firenze e saranno selezionati in base alle competenze specifiche che derivano dai corsi di formazione sostenuti e vidimati dallo stesso personale medico del 118».
E ancora: «Vorremmo che il sindacato ragionasse di sicurezza e qualità dell’assistenza al cittadino, piuttosto che di riduzione dei punti di emergenza per mancanza di professionisti; pensare che la gestione dell’emergenza debba essere totalmente in mano pubblica, dopo anni di impegno comune e di progettualità congiunta tra azienda sanitaria e volontariato è una posizione di comodo, che va a unirsi alle tante di quelli che in questi anni si sono ‘dimenticati’ o ‘hanno fatto finta di non vedere’ che i volontari toscani non solo hanno dato vita al sistema dell’emergenza sanitaria, ma hanno anche fornito un contributo progettuale e sostanziale determinante per la crescita del sistema stesso».
Il volontariato in Toscana ha sempre avuto un ruolo anticipatore nell’offrire risposte ai bisogni delle comunità. In campo sanitario furono nei primi anni ’70 Pubbliche Assistenze e Misericordie a mettere in strada in Toscana le prime ambulanze con medico a bordo, quando ancora il 118 non era stato pensato. E tanto si era visto avanti che già da quegli anni erano state allestite ambulanze specifiche per le emergenze cardiache, le unità coronariche mobili.
Anche la prima centrale per l’emergenza sanitaria fu allestita dal Comune di Firenze in via della Loggetta, in collaborazione con le associazioni di volontariato. Con l’avvento del 118 si è stabilita una collaborazione strettissima tra pubblico e volontariato e se nella nostra regione il livello del servizio è così alto lo si deve proprio alla presenza diffusa e capillare del volontariato sul territorio.
Fonte: Ufficio Stampa Misericordie d’Italia