Ambulanza 118 in coda davanti agli ospedali? A pagare sono i pazienti. Storia di un codice giallo a Bari
L’ambulanza 118 è, dall’inizio di questa seconda ondata di pandemia , come “zona di isolamento” per i pazienti covid. Il risultato? Una deplezione di mezzi disponibili per intervenire nei luoghi delle emergenze.
Bari, donna accoltellata in centro: interviene il 118, ricoverata in codice giallo
Un fatto di cronaca, quello accaduto a Bari, che ne riassume numerosi altri, registrati in svariate parti d’Italia: una donna di 64 anni, di Avellino, si trovava nella città pugliese assieme al figlio per partecipare ad un concorso pubblico.
Un 32enne, in stato confusionale, l’ha accoltellata. Riteneva, ipotesi poi smentita dalle indagini, di essere seguito.
La donna, ferita alla spalla, è stata soccorsa dal 118 e trasportata in codice giallo al Policlinico.
Ambulanza in coda davanti agli ospedali? Deve intervenire il 118 da un altro comune
Il tema è questo: il servizio 118 fonda la propria capacità di rispondere in modo rapido alle emergenze sul concetto di network e di disponibilità di X mezzi in punti differenti del territorio.
Al momento del triste fatto di cronaca, quattro ambulanze del 118 erano in fila davanti al Pronto soccorso, due unità operative erano uscite assieme all’automedica per altri due interventi, quindi i soccorsi alla donna ferita, si evince dalla cronaca locale, sono dovuti intervenire da Bitonto.
Cioé a dire, se le ambulanze del 118 CTO Piazza Moro e Policlinico sono parcheggiate con paziente covid+ in attesa, e analogo destino hanno quelle di Modugno, la postazione di Modugno è chiusa per Covid e, in questo caso, automedica e ambulanza India del Di Venere sono dirette ad Altamura, una paziente con ferita da arma da taglio nel centro di Bari deve essere soccorsa da un’ambulanza di Bitonto.
I soccorritori e gli autisti soccorritori del 118 pugliese narrano un quadro di carattere nazionale.
Servizio 118 e seconda ondata di coronavirus: il tema dell’ambulanza e della sua funzione
Chi li organizza, e parliamo quindi di vertici di carattere nazionale, è bene ripensi rapidamente a ruoli e funzioni di chi opera in ambulanza, perché i fatti di “malasanità” legati alla barella (anziani lasciati in autoambulanza per ore, su tutti) si stanno accumulando.
Lontani dal voler essere giudicanti, possiamo essere tutti d’accordo che non è proprio il momento per avere le idee confuse, sul piano organizzativo.
Ambulanza sostitutiva di un sistema di medicina territoriale grande assente dell’emergenza coronavirus? Può essere, ma ora servono soluzioni al problema.