Ambulanze UK, l’inchiesta del Guardian: “segni di un collasso del sistema NHS”

da Cristiano Antonino Ultimo aggiornamento Giu 20, 2022

Il mondo delle ambulanze UK sta vivendo anni complicati: i tempi di attesa si sono fatti importanti, a detta dei media locali, che da molti mesi segnalano i casi più eclatanti di questo aspetto del trasporto sanitario

Il prestigioso quotidiano britannico The Guardian ha iniziato la pubblicazione di un’inchiesta che da un lato riassume gli articoli pubblicati in precedenza, dall’altro si pone l’obiettivo di analizzare i motivi di un tale quadro della situazione.

Un quadro che, in realtà, non è troppo dissimile da quello che si verifica in molte altre aree del mondo.

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“Questo è un annuncio di servizio pubblico – recita l’editoriale -: se siete tra i 5,6 milioni di persone che si trovano nelle West Midlands il 17 agosto, non abbiate un attacco di cuore o un ictus.

È probabile che non arrivi nessuno in ambulanza per aiutarvi. Per quanto possa sembrare incredibile, questo avvertimento è stato consegnato il mese scorso a coloro che sono serviti dal servizio di ambulanza del NHS della regione.

Non è un caso isolato. La BBC ha riportato il caso di Kenneth Shadbolt, 94 anni, che ha aspettato più di cinque ore dopo una brutta caduta, un incidente che si è rivelato fatale.

Lo scandalo è aggravato dai decessi dei pazienti nelle ambulanze che sono state tenute in attesa fuori dai dipartimenti di emergenza degli ospedali del NHS.

Sajid Javid, il segretario alla Sanità, la scorsa settimana ha cercato di dare la colpa del crollo del servizio alla pandemia.

Ma il pubblico non se la beve.

Più della metà degli intervistati in un sondaggio della stessa settimana ha dichiarato che i tempi di attesa record delle ambulanze sono colpa del governo.

I dati indicano chiaramente un problema: il tempo medio di risposta delle ambulanze per le chiamate di categoria due – quelle per patologie gravi – è di 40 minuti in Inghilterra.

È più del doppio dell’obiettivo di 18 minuti.

Una persona su 10 aspetta quasi un’ora e mezza.

C’è una sbornia da Covid-19.

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Ma c’è anche un aumento della domanda da parte di pazienti che presentano malattie gravi e un maggior numero di persone che chiamano un’ambulanza perché non riescono a contattare un servizio più appropriato, come il proprio medico di base.

È un sintomo della crisi dell’assistenza sociale – che Boris Johnson aveva promesso di risolvere – il fatto che troppe ambulanze rimangano in coda fuori dagli ospedali, incapaci di trasferire i pazienti nei reparti di pronto soccorso affollati.

Questo perché gli ospedali hanno sempre più difficoltà a dimettere le persone che stanno abbastanza bene per andarsene, a causa della mancanza di assistenza sociale e domiciliare nelle vicinanze.

In aprile il Servizio sanitario nazionale inglese ha avuto in ospedale più di 12.000 pazienti che non dovrebbero essere lì, con un aumento del 20% rispetto al dato di dicembre.

C’è un corrispondente aumento del 30% dei pazienti che aspettano un’ora o più in ambulanza fuori dal Pronto Soccorso.

Il personale delle ambulanze si demoralizza facendo la fila fuori dagli ospedali, incapace di rispondere ad altre chiamate di emergenza.

L’Healthcare Safety Investigation Branch ha chiesto un’azione immediata da parte del dipartimento di Javid per ridurre il rischio di danni ai pazienti dovuti ai ritardi nei trasferimenti in ambulanza”.

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L’austerità ha ridotto gli ospedali a tal punto da non avere lo spazio necessario per accogliere i ricoveri urgenti.

I servizi di assistenza sono troppo striminziti per essere d’aiuto.

Il risultato è che i pazienti attendono doloranti per tempi record al pronto soccorso dopo aver aspettato troppo a lungo che le ambulanze li raggiungessero”.

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Più di 6 milioni di persone – circa una su nove – sono in attesa di interventi del Servizio sanitario nazionale.

Entro il 2024, quando si terranno le prossime elezioni, questo numero potrebbe essere di 14 milioni di persone, ovvero una su cinque.

Una crisi del NHS danneggerà i conservatori. Javid ha bisogno di un piano, e non di scuse, per affrontare i problemi di sicurezza dei pazienti che derivano dal flusso di pazienti in entrata e in uscita dagli ospedali verso il giusto luogo di cura.

Ciò significa trovare soluzioni – e convincere il Tesoro che sono necessari più fondi – per affrontare questa emergenza”.