Defibrillatori, il 19 luglio scatta l'obbligo: Come fare per mettersi in regola? L'esempio della regione Lombardia
Tutte le associazioni sportive dilettantistiche devono dotarsi di un defibrillatore a partire dal prossimo 19 luglio, e devono formare il proprio personale all’uso di questo indispensabile dispositivo con un corso di 4 o 8 ore. Come fare per mettersi in regola?
Pare finalmente arrivata l’ora della sicurezza e della cardioprotezione degli impianti sportivi e dei circoli sportivi. Diciamo finalmente perché – dal 2013 ad oggi – quasi un centinaio di vite potevano essere salvate grazie alla presenza di un defibrillatore e di personale formato alla rianimazione cardio polmonare. Una legge tanto semplice quanto fondamentale in caso di arresto cardiaco, rende obbligatori i defibrillatori e l’istruzione di almeno una persona al loro utilizzo.
Oggi quindi gli impianti sportivi e le sedi dei circoli sportivi che ospitano delle ASD sono tenute a rispettare la legge balduzzi e a dotarsi quindi di un DAE. “Mettere un dispositivo salvavita come il defibrillatore dal 19 luglio sarà obbligatorio” ha spiegato in una intervista al sito della conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome l’assessore allo sport della Lombardia Antonio Rossi.
CHI DEVE METTERE IL DAE E FARE FORMAZIONE?
L’obbligo di dotarsi di un defibrillatore riguarda le Associazioni sportive dilettantistiche (Asd) o le Ssd (Societa’ Sportive Dilettantistiche) che dovranno quindi essere fornite di defibrillatore durante lo svolgimento dell’attivita’ sportiva, sia in allenamento che nelle competizioni ufficiali.
Rimangono esenti dall’obbligo le societa’ dilettantistiche che svolgono attivita’ sportive con ridotto impegno cardiocircolatorio, quali bocce (escluse bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e sport assimilabili. L’onere della dotazione del defibrillatore semiautomatico e della sua manutenzione e’ a carico della societa’. Le societa’ che operano in uno stesso impianto sportivo, ivi compresi quelli scolastici, possono consorziarsi con i gestori o proprietari d’impianto sia delle palestre scolastiche che dei centri sportivi comunali. Le societa’ singole o associate possono demandare l’onere della dotazione e della manutenzione del defibrillatore semiautomatico al gestore dell’impianto attraverso un accordo che definisca anche le responsabilita’ in ordine all’uso e alla gestione.
In sintesi: trovate un accordo, fate una colletta, mettetevi insieme con un consorzio ma dotatevi di defibrillatore. Troppo tempo è passato dall’emanazione della legge e troppe vite – ancora oggi – vengono perse perché manca un semplice presidio sanitario e una coscienza di come si soccorre una persona in arresto cardiaco.
IN LOMBARDIA VI AIUTA LA REGIONE
L’assessore lombardo Rossi ha spiegato poi che l’amministrazione regionale ha attivato un bando per la concessione di contributi destinati all’attivita’ ordinaria delle Associazioni e delle Societa’ sportive dilettantistiche, Comitati/Delegazioni regionali delle FSN e Discipline sportive associate. Questo bando prevede anche, nelle spese ammissibili per la partecipazione (Allegato 1 – punto H), l’acquisto di defibrillatori e le spese per l’assistenza sanitaria (servizi di ambulanza, materiale di pronto soccorso, personale sanitario e parasanitario), comprese le spese di frequenza a specifici corsi per l’acquisizione di attestazione rilasciata dai centri di formazione BLSD (Basic Life Support – early Defibrillation – Supporto di base delle funzioni vitali – Defibrillazione precoce) riconosciuti da AREU – Azienda Regionale Emergenza Urgenza. “Sul nostro territorio – dichiara l’assessore Rossi – ci sono alcune realta’ che a livello locale hanno trovato modalita’ di semplificazione e di collaborazione con i comuni, le scuole e le Asd che utilizzano gli impianti, e che possono essere presi come modelli da replicare”.
LE BEST PRACTICE ATTUATE IN LOMBARDIA
“Alcuni comuni sul territorio lombardo – spiega Rossi – hanno deciso, in collaborazione con le proprie associazioni sportive, di acquistare il defibrillatore e occuparsi della manutenzione dotandone tutte le palestre comunali e scolastiche e lasciando in capo alle varie associazione che utilizzano l’impianto, l’obbligo di avere la presenza dell’operatore abilitato e, attraverso un semplice registro presente nella struttura annotare la verifica, a inizio e fine usufrutto della stessa, che lo strumento sia funzionale e integro”. “Con un semplice accordo di collaborazione – conclude – si e’ risolto il problema di reciproche responsabilita’. Una soluzione interessante che puo’ essere presa come modello per aiutare le Asd senza doverle obbligare ad acquistare ciascuno un defibrillatore”.
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