Defibrillatori, scatta il rinvio a luglio 2017. Altri 60.000 morti non saranno evitati. Lettera aperta al Senatore Panizza
Con l’ulteriore rinvio al 30 luglio 2017 il Decreto Balduzzi viene – per l’ennesima volta – violentato nella sua interpretazione originale. Negli impianti sportivi – grandi o piccoli – non saranno presenti defibrillatori, se non grazie alla sensibilità di alcune realtà che hanno deciso di proteggere i propri atleti in caso di arresto cardiaco (un’eventualità che colpisce ogni anno 68.000 persone in Italia) con l’installazione di defibrillatori automatici DAE e facendo frequentare ai propri dipendenti e/o volontari dei corsi di primo soccorso per imparare ad effettuare le manovre salvavita.
L’emendamento è stato firmato dal senatore del gruppo PATT Franco Panizza. A lui abbiamo deciso di scrivere in maniera educata ma ferma le ragioni di quelle 400 mila persone che hanno sostenuto corsi di primo soccorso in Italia, e che sanno bene quanto è importante agire presto e bene in caso di arresto cardiaco. Speriamo di interpretare il pensiero di tutti affinché la defibrillazione precoce diventi uno standard in tutta Europa, garantendo rapidità di intervento: una rapidità che può abbattere del 50% il numero dei morti in Italia dovuti all’arresto cardiaco.
Gentile Senatore della Repubblica Panizza,
Lei è un eletto del Partito Autonomista Trentino Tirolese, una realtà dove il soccorso è fortemente radicato e strutturato forse nel miglior modo oggi visibile in Italia. E’ strano scrivere a una persona che dovrebbe essere – da laureato – cosciente del problema sanitario, una lettera con questo tono.
Lei oggi, ottenendo la proroga di quasi un anno all’attuazione del decreto Balduzzi, ha ottenuto una cosa che non credo sia per lei piacevole: legare il suo nome alla morte di quasi 60.000 persone ogni anno per arresto cardiaco. E’ purtroppo un’equazione banale, qualunquista. Ma vera: solo i defibrillatori e il massaggio cardiaco (che si impara in 8 ore di corso) possono salvare una vita in caso di bisogno. Solo una spesa di mille euro (rimborsata al 140% nelle tasse) può fare questo. Ma grazie a lei questo non sarà obbligatorio. Solo grazie a lei, chi ha fatto l’investimento sulla salute si sentirà per almeno un anno, cornuto e mazziato.
La sua azione, gentile Senatore, è stata premiata dai voti dei suoi colleghi, che ci renderà noti, speriamo, in una risposta che oggi lei deve dare al mondo del volontariato sanitario.
Si, perché se ha evitato che “il mondo del volontariato sportivo andasse in serio pericolo” per colpa dell’installazione di un dispositivo salvavita e per colpa di 8 ore di corso (costo totale dell’operazione, ripetiamo, mille euro; meno di 10 euro ad iscritto in una associazione sportiva piccola), ha invece fatto si che – in caso di necessità – le persone a fianco di un essere umano bambino o adulto in Arresto cardio circoltorio (68.000 tutti gli anni) non ricevano training adeguato per salvareula vita. Da laureato in Scienze Forestali riteniamo che lei abbia la giusta sensibilità per capire e chiedere quanto sia importante la defibrillazione nel salvare le vite delle persone in caso di arresto cardiaco, perché da frequentatore della montagna sa quanto sia difficile far arrivare un soccorso in località remote, e quanto sia importante in quei casi conoscere il primo soccorso.
Da navigato politico della sua zona è stupefacente come non abbia interpellato la Croce Rossa o la Croce Bianca del suo territorio: associazioni che si battono da sempre per la salvaguardia sanitaria di tutta la popolazione dell’Alto Adige e del Trentino. Ma avrebbe potuto farlo anche a Roma, sa? Fondazione Castelli, Fondazione Cecchini Cuore, o tramite il comitato scientifico nazionale IRC, o tramite altre migliaia di associazioni e fondazioni che vogliono fermare la piaga delle morti improvvise da arresto cardiaco. Tutti si stanno battendo con migliaia di persone affinché le società sportive installino i defibrillatori nei centri sportivi. Perché solo i DAE e la formazione salvano una vita. 10 euro a tesserato e una società che segue 100 bambini farebbe stare tutti molto più sicuri. Pensa sia giusto o sbagliato?
Lei ha messo il nome su questo provvedimento, definendolo “positivo ma non sufficiente”. Cosa ha intenzione di proporre ora, egregio Senatore? Vorremmo saperlo per tenere informati tutti quei centri sportivi che – in coscienza e seguendo le direttive internazionali – hanno pensato alla salute dei propri atleti e hanno installato dei defibrillatori. Centri che oggi sono “cornuti e mazziati” perché sono stati onesti rispetto alle regole (il Balduzzi doveva entrare in vigore da due anni, ma le proroge all’ultimo momento sono state continue e poco chiare) e coscienziosi verso i propri utenti. Voi avete sempre supportato chi invece ritiene la tutela della salute un inutile sovrappiù, nonostante questo sia rimborsato al 140% nelle tasse.
Non abbiamo molte parole per commentare ciò che sta accadendo. Ci sono di certo altre priorità in Italia, oggi. Ma sappia che nell’ultimo periodo queste sono le tragedie evitabili che il suo emendamento non fermerà: sono solo 10, ma sappia che ogni anno sono 68.000 le morti per arresto cardiaco. E il 50% sono potenzialmente evitabili.
E’ sicuro di aver fatto il bene di qualcuno, Senatore?
Malore mentre gioca, gravissimo
Milazzo, muore mentre gioca a bocce
Muore mentre gioca a tennis a Milano
16 anni, muore mentre gioca a basket
Calcetto, vigile muore in campo
Pallamano, muore durante l’allenamento
Roma, Federico poteva salvarsi
Basta poi questo articolo per far capire a cosa serve un defibrillatore: Attacco cardiaco alla cannottieri, salvato dal defibrillatore
ECCO IL COMUNICATO DEL PATT
“La commissione bilancio del Senato ha approvato un mio emendamento al decreto terremoto che proroga fino a luglio 2017 l’entrata in vigore del decreto Balduzzi sull’obbligo dei defibrillatori e di personale autorizzato al loro utilizzo per il mondo del volontariato sportivo.”
Lo annuncia in una nota il segretario politico del PATT, sen. Franco Panizza.
“Adesso attendiamo – continua Panizza – l’approvazione definitiva del provvedimento, prevista per oggi, da parte dell’aula del Senato. Un minuto dopo però bisognerà cominciare a lavorare per modificare il decreto Balduzzi perché questa ulteriore proroga che siamo riusciti a ottenere, per quanto importante, non risolve quanto sottolineato dalla società sportive dilettantistiche e dall’intero mondo del volontariato sportivo.
Come abbiamo ribadito in più occasioni, il decreto Balduzzi nasce sotto i più nobili intenti ma, per come è stato pensato, rischia di mettere in serio pericolo l’intero mondo del volontariato sportivo perché mette in capo ai volontari eccessive responsabilità, assieme all’obbligatorietà di presenza di personale autorizzato all’utilizzo del defibrillatore anche in occasioni sportive del tutto informali.
Per questo l’intero mondo del volontariato sportivo sta sollecitando da tempo una revisione della norma. Occorre incentivare la presenza dei defibrillatori e prevedere momenti di formazione per i volontari chiamati al loro utilizzo. Su questo in Trentino sono stati compiuti importanti passi in avanti. Ma in alcun modo si devono introdurre norme che rischiano di disincentivare il volontariato o, peggio ancora, di restare lettera morta per la loro difficile applicabilità.
Inoltre, sempre il decreto Balduzzi, ha dei punti non chiari e di difficile interpretazione. Anzitutto manca un elenco preciso delle discipline sportive a cui si applica. E poi non si capisce bene come regolarsi nel caso di discipline out-door, quali ad esempio il ciclismo su strada e l’escursionismo.
La proroga quindi va salutata come un fatto positivo ma non ancora sufficiente. I mesi che abbiamo davanti devono essere utilizzati per riscrivere il decreto Balduzzi, trovando il giusto punto d’equilibrio tra sicurezza per gli atleti e la giusta attenzione per il mondo del volontariato sportivo e di tutte le società dilettantistiche. Su queste basi continuerà il mio confronto con i responsabili del Ministero e il sottosegretario De Filippo”, conclude il senatore del PATT.
22 novembre 2016