Esplode bombola d'ossigeno, bimba di tre mesi muore in ambulanza
La tragedia è avvenuta in Turchia, dove una bombola difettosa di una incubatrice ha causato un incendio nel vano sanitario di un’ambulanza del 112. Inutili i tentativi di soccorso, sopravvissuto il resto dell’equipaggio.
ISTANBUL – Una bambina di soli tre mesi è morta ieri in un terribile incendio avvenuto lungo l’autostrada Trans-Europea, riporta il Daily Mail. A prendere fuoco è stata una bombola d’ossigeno presente nel vano sanitario dell’ambulanza che stava effettuando il trasporto d’urgenza da un ospedale periferico al nosocomio principale di Istanbul. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti ma dalle prime dichiarazioni della madre – sotto shock per l’accaduto – e dei paramedici a bordo, pare che la causa del rogo sia da imputare alla bombola d’ossigeno presente sulla incubatrice. Una volta preso fuoco il dispositivo per la bambina non c’è stato più nulla da fare. I paramedici nel vano sanitario hanno fatto appena in tempo a scendere dal veicolo prima che il dispositivo prendesse completamente fuoco. Inevitabile poi il rogo dell’intera ambulanza.
Il video drammatico dell’incidente è stato postato online da AsiaWire. In pochi minuti la centrale 112 di Istanbul ha inviato sul posto diversi mezzi di soccorso che sono serviti principalmente per aiutare i paramedici e la madre della bimba, in stato di chock.
Ossigeno in ambulanza, i rischi e le precauzioni da prendere sempre
La sicurezza di bordo con i gas medicali come l’ossigeno è fondamentale. Le ambulanze nuove seguono rigidi controlli e utilizzano apparecchiature specifiche che però devono sempre essere controllate e verificate affinché la sicurezza non venga a mancare. In questo caso, purtroppo, sembra che la bombola difettosa fosse stata caricata insieme all’incubatrice. I sistemi di bordo delle ambulanze invece sono estremamente complessi e richiedono diverse componentistiche che devono essere – tutte – certificate e garantite per una determinata durata e utilizzo. Il gas compresso circola attraverso una rete di distribuzione con tubi certificati, che passano attraverso un sistema di controllo e di monitoraggio. Questi dispositivi funzionano sempre, anche quando l’ambulanza è spenta, e possono inviare allarmi immediati sul veicolo oppure a distanza. Le unità terminali devono essere dotate di attacchi certificati che impediscano la diffusione nell’aria del vano sanitario di ossigeno allo stato puro. Morsetti, utilizzatori, manometri e selettori poi devono essere costruiti secondo precise regole affinché ogni possibile allarme venga registrato nel modo corretto, e siano ridotti al minimo i rischi di incendio. Bisogna infatti ricordare che l’ossigeno è LA parte fondamentale del principio di combustione. Quando si aumenta di molto la percentuale di ossigeno nell’aria, si aumenta il rischio di generare una combustione. L’ossigeno è infatti il comburente, ovvero la sostanza che, a contatto con un combustibile e con un innesco, genera il fuoco. Purtroppo la forte presenza di ossigeno (sopra il 25% di miscela nell’aria) può generare anche combustioni istantanee e spontanee, che avvengono cioè con un blando innesco. Queste situazioni sono estremamente pericolose e incontrollabili.
Bisogna sempre ricordare, quando si maneggia ossigeno puro compresso, che per evitare rischi di esplosioni o combustioni bisogna avere sempre attrezzature ossigeno compatibili, e soprattutto pulite da grassi o sostanze oleose. Generalmente le perdite di ossigeno dalle bombole si stratificano in basso, sul pianale dell’ambulanza, perché l’ossigeno è più pesante dell’aria, ricca di azoto, e più freddo. L’ossigeno è fra i componenti più aggressivi esistenti in natura. Pur essendo il gas vitale per la nostra sopravvivenza, quando è in alte concentrazioni diventa instabile, perché tende a legarsi con quasi tutti i componenti combustibili e a generare fiamme e calore libero.
11 consigli per l’uso sicuro dell’ossigeno in ambulanza
- Controllare che non vi siano perdite nelle tubazioni e nei raccordi ed eliminare subito le fughe. Quando l’Ossigeno esce da una bombola risulta più pesante dell’aria e può concentrarsi nelle zone basse come fosse, cunicoli, scantinati, ecc.;
- Proteggere le tubazioni flessibili ed i raccordi da strappi o schiacciamenti;
- Fare eseguire i lavori di manutenzione a personale esperto e certificato;
- Chiudere dopo l’uso sempre il rubinetto sulla bombola;
- Le bombole devono essere sempre messe in un luogo protetto in modo che non possano cadere e protette dagli urti;
- Non usare alcun tipo di olio o di grasso sulle bombole e su tutti gli strumenti che sono a contatto con l’ossigeno;
- Le bombole di ossigeno non devono essere esposte a temperature elevate;
- Non permettere che si fumi vicino alle attrezzature per la somministrazione di ossigeno e non usate l’ossigeno vicino a fiamme libere;
- Aerare i locali ove è presente una alta concentrazione di ossigeno, come il vano ambulanza;
- Usare solo attrezzature studiate e concepite per essere usate con l’ossigeno. Non tentare mai di adattare una qualsiasi altra attrezzatura che non sia costruita per questo uso;
- Assicuratevi che le sedi per la rubinetteria e le guarnizioni per l’ossigeno siano in buone condizioni, e realizzate con materiali compatibili con l’uso dell’ossigeno (teflon ).