Giornata internazionale del volontariato: la Croce Rossa nella città di Firenze, tra innovazione delle procedure e la risposta all’Emergenza Ucraina
La Giornata internazionale del Volontariato ci ha regalato, tra le altre cose, l’opportunità ed il privilegio di conoscere meglio la Croce Rossa di una città importante come Firenze
Attività essenziali da svolgere in una delle città più belle al mondo, con i bisogni dei cittadini che si congiungono a quelli di una mole impegnativa di turisti e con la preservazione di beni artistici e architettonici che, loro malgrado, non sempre agevolano la ritmica e le necessità di un “codice rosso”.
In tutto questo, una città che vive da protagonista l’emergenza Ucraina, con il desiderio di accoglienza e di inclusione che sta caratterizzando il nostro Paese in generale.
Una situazione complessa, quindi, che ci viene spiegata da Iario Frabri, direttore del Comitato della Croce Rossa fiorentina.
Una Giornata Mondiale del Volontariato che coincide, sul piano temporale, con un inverno caratterizzato dall’emergenza Ucraina. Dal vostro sito spicca la ricerca di volontari temporanei della CRI nazionale: ce ne vuole parlare?
“Noi siamo stati chiamati a rispondere a tutta una serie di appelli, legate a questo tipo di emergenza, sia per quanto riguarda l’arrivo, soprattutto immediatamente dopo lo scoppio dell’emergenza, di persone, di cittadini, di bambini, di donne arrivate anche nella città di Firenze, che avevano bisogno di una prima accoglienza, ma anche ad un supporto legato ad esigenze specifiche come l’identificazione, all’aiuto nell’inserimento nelle strutture di accoglienza, e in tutti quei passaggi che sono sostanzialmente burocratici ma che risultano anche particolarmente complessi per chi arriva in un paese straniero e chiaramente non ne conosce tutti i vari aspetti.
Quindi, in collaborazione con la Regione Toscana ma anche con l’azienda sanitaria e con gli altri enti coinvolti, abbiamo cercato di dare supporto, collegandolo anche con un’altra emergenza, che è quella Covid.
Quindi tutta la parte di testing, di monitoraggio: per esempio l’accoglienza in strutture che necessitavano di un tampone negativo.
Croce Rossa Firenze ha sfruttato tutta la propria rete approntata per questo tipo di emergenza anche per quella legata all’accoglienza dei profughi ucraini.
L’impegno è stato grande, lo è tutt’ora, perché grazie anche alla sinergia che abbiamo con la Fondazione Kennedy e la relativa struttura, stiamo ospitando dei nuclei familiari, che assistiamo tutti i giorni, assieme al Comune di Firenze.
L’accoglienza dei rifugiati, per rimanere in tema: vuole illustrare ai nostri lettori in cosa consiste il censimento degli alloggi temporanei e come funziona?
Noi stiamo cercando di ospitare dei nuclei familiari in maniera completa, quindi senza dividere le famiglie e cercando di creare l’ambiente più confortevole possibile sfruttando anche le collaborazioni con i privati.
Alcuni di essi hanno contattato Croce Rossa anche per un discorso di affiliazione, di necessità di supporto da parte di una realtà come la nostra, per proporci la cessione gratuita per un periodo di tempo di appartamenti che in quel momento erano sfitti.
La necessità di avere alloggi ben gestiti, in sinergia con Ikea, che ci ha donato poi l’arredamento, e con altri soggetti, ci ha consentito di creare delle situazioni temporanee, stabili e a “pacchetto completo”, quindi con tanto di assistenza sanitaria, corsi di italiano, di aiuto nella parte amministrativa e burocratica, di ricerca di un lavoro, del proseguimento degli studi.
Abbiamo cercato quindi di ovviare alle necessità che dal territorio arrivavano.
Essere volontari della CRI di Firenze: come ci si diventa e quali attività si possono svolgere nel territorio fiorentino?
Normalmente abbiamo una procedura che prevede una richiesta di accesso al primo corso, a cui succedono tutta una serie di altri corsi di formazione, a seconda del tipo di percorso che il volontario intende fare.
Il “volontario temporaneo” ha permesso in periodo Covid a tanta gente di avvicinarsi al nostro Comitato.
Noi siamo a Firenze circa 1.200 volontari, ma ne abbiamo circa 800 in attesa di fare il primo corso.
Questo è un dato che fa riflettere positivamente.
Parliamo di Protezione civile: quali attività svolgete nella gestione dei disastri?
La nostra Area Emergenze è attiva anche nelle piccole emergenze, se così vogliamo definirle: l’attenzione ad un allerta meteo, piuttosto che al controllo di una piena, piuttosto che al monitoraggio di situazioni legate alla neve o altro, sono tutte attività che svolgiamo quotidianamente, con una grande aspettativa anche da parte dei sindaci del territorio.
Per le grandi emergenze noi siamo sempre presenti, ovunque. Siamo stati preallertati anche per l’emergenza a Ischia, naturalmente attraverso il meccanismo regolato del sistema di Protezione civile nazionale.
Investiamo, per esempio nell’ultimo anno, in nuovi mezzi e tecnologie, e questo ci mette nelle condizioni di poter lavorare su qualunque tipo di emergenza.
Ho notato che come Croce Rossa Firenze avete anche una Unità Cinofila, che in realtà pochi hanno: quanti volontari e quanti cani vi sono dedicati?
In questo momento abbiamo tredici coppie, addestrati e adeguatamente formati per rispondere a quelle richieste di soccorso che coinvolgono l’unità cinofila.
Ambulanze: immagino sia il settore di volontariato più corposo. Ci vuole parlare di questo settore e dei compiti che svolgete a favore della popolazione fiorentina?
Croce Rossa è identificata con la postazione delle ambulanze, quindi forniamo un servizio H24 per la locale rete del 118, e ci attiviamo in tutti i percorsi collegati.
Abbiamo fatto anche una sorta di pseudo-emergenza nel periodo covid quando la locale azienda sanitaria non riusciva con le proprie Usca e automediche ad intervenire in tutte le situazioni segnalate con casi presenti.
Cerchiamo anche costantemente di portare delle innovazioni, delle progettazioni, delle esperienze.
L’ultima, posso accennarla, è stata quella condotta con Piaggio per quanto riguarda un recente modello di moto a tre ruote che è stato testato, dopo una condivisione con il 118 della Toscana, la Regione Toscana e l’Azienda USL Toscana Centro, e anche esperienze con gli amici israeliani, i quali hanno avuto tante opportunità di testare questo tipo di intervento.
Noi abbiamo avuto un mezzo per un periodo in sperimentazione da parte di Piaggio, che ci ha permesso di potere utilizzare questo nuovo mezzo per il soccorso sanitario anche in situazioni un po’ particolari.
Firenze è una città traumatica, sul piano degli interventi di tipo sanitario. Quasi quotidianamente ci troviamo, anche sui servizi di natura ordinaria, a controllare i metri delle strade per capire se possiamo passare con un mezzo piuttosto che con un altro.
Il traffico di per sé è qualcosa di limitante, quindi ecco che la sperimentazione che abbiamo attivato per alcune situazioni, mi viene in mente Pitti Immagine, piuttosto che concerti al Visarno, ci ha consentito di testare questa opportunità e intendiamo verificarla per portare qualcosa di nuovo anche in questo ambito.
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In occasione della Giornata Mondiale del Volontariato, quale augurio vuole rivolgere ai suoi compagni di attività e ai volontari in generale?
Quotidianamente assisto a realtà e a persone che si avvicinano incuriosite, altre si avvicinano quasi per necessità, e poi si innamorano, e iniziano questo percorso con il volontariato.
Io svolgevo tutt’altro tipo di attività, e poi sono entrato in questa dimensione: penso che se sono riuscito ad innamorarmi io di questa situazione, molti altri probabilmente potrebbero tranquillamente farlo.
Auguro veramente a tutti di poter trovare quei cinque minuti per affacciarsi a questa famiglia perché ne vale veramente la pena.
Intervista con Ilario Fabri, direttore della Croce Rossa – Comitato di Firenze
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