Il soccorso visto dalle associazioni di volontariato: uno sguardo su Garda Emergenza
Le associazioni di volontariato, un elemento vitale del nostro sistema 118, ed in generale del sistema sanitario. Abbiamo incontrato Garda Emergenza, OdV con sede a Lonato sul Garda
Garda Emergenza, quando il soccorso si pratica sui pendii e sulle colline del lago di Garda
Il mondo dell’emergenza urgenza non si replica in modo identico ovunque: si modella sulle esigenze del territorio, che possono essere di natura geografica e/o sociale.
Garda Emergenza è un’associazione di volontari nata nel 2005, protagonista del soccorso di quell’angolo di gardesana.
Abbiamo chiesto un’intervista a Mauro Martinelli, un volontario, che ce l’ha gentilmente concessa.
I sedici anni di volontariato di Garda Emergenza
Innanzitutto, ha voglia di raccontarci Garda Emergenza? Presenti la vostra associazione ai nostri lettori e ci spieghi di cosa vi occupate
“Garda Emergenza OdV nasce nel 2005, anche se alla nascita ci chiamavamo Lonato Emergenza.
Siamo nati a Lonato e ancora oggi abbiamo lì la sede.
La sede operativa, per quanto riguarda il 118, è a Moniga del Garda.
Siamo nati per merito di sei o sette volenterosi del comune che, spinti dalla voglia di dare una mano, hanno cominciato. Il parroco ci diede una stanza per fare la prima sede.
Siamo poi riusciti ad avere la prima ambulanza e ci siamo dati un’organizzazione e all’inizio ci occupavamo solo dei trasporti sanitari.
Negli anni successivi, con l’aumentare dei volontari e dell’interesse, siamo entrati nel mondo del 118”.
2005-2021: com’è cambiata Garda Emergenza in questi oltre 15 anni e soprattutto com’è cambiato il soccorso nella zona di cui vi occupate
“Di sicuro negli ultimi 10 anni in Lombardia c’è stato un cambiamento fondamentale, soprattutto per quanto riguarda la formazione.
Noi dipendiamo dall’azienda regionale AREU, che ci chiede giustamente sempre di più.
E per stare al passo, e garantire servizi sempre efficienti, c’è tanto da fare.
Perciò il volontario non solo fa i turni di servizio, ma è in continua formazione”.
Ci racconti quali figure principali esibisce la vostra associazione?
“Dei 150 iscritti, di cui 70-80 sono operativi sui turni, la prevalenza è dei volontari.
In seno al gruppo abbiamo volontari che di lavoro fanno gli infermieri.
Non abbiamo ad oggi nella nostra organizzazione medici.
Abbiamo attualmente tre dipendenti, che si occupano esclusivamente di soccorso in emergenza.
Per i trasporti sanitari ci avvaliamo esclusivamente di volontari formati.
Per quanto riguarda la nostra organizzazione, abbiamo un consiglio direttivo con un presidente e otto consiglieri, ciascuno dei quali ha un incarico.
Io per esempio ho la delega di tesoriere e amministratore, ma c’è anche chi è responsabile dei trasporti, chi del materiale sanitario, chi dei turni.
Abbiamo un medico competente che ci supporta, facendoci le visite obbligatorie”.
Parliamo di parco mezzi: come è attrezzata Garda Emergenza?
“Garda Emergenza si avvale attualmente cinque ambulanze, attrezzate per il soccorso 118 e utilizzate anche per il trasporto sanitario.
Una di esse è stata appena presa, è nuova di zecca.
A breve verrà affidato dal Comune un mezzo per il trasporto dei disabili, avendo noi le qualifiche per poter svolgere questo essenziale servizio.
Delle cinque ambulanze abbiamo tre Volkswagen e due Ducato, direi i mezzi più rappresentativi nel nostro settore in tutta Italia”.
Cosa caratterizza un’ambulanza Volkswagen? Cosa ve la fa preferire ad altre, ugualmente valide? In cosa si dimostra più adatta al vostro territorio?
“Entrambi i tipi di ambulanza sono validi, optiamo da cinque anni su Volkswagen sostanzialmente per un motivo: noi operiamo molto nei paesini del lago di Garda, caratterizzati da piccole vie.
Le dimensioni contenute del mezzo quindi ci facilitano, e dà dei vantaggi incredibili sotto l’aspetto della viabilità.
Senza togliere niente a Ducato, Volkswagen è un mezzo che dal punto di vista meccanico risulta essere molto valido ed efficace: è un 4×4, perciò per noi, che abbiamo tutte colline, avere una trazione integrale fa la differenza.
Abbiamo poi trovato un allestitore che ha ideato delle soluzioni per compensare la perdita di spazi, facendoci raggiungere un buon compromesso: perdiamo un po’ di spazi, guadagnando però molte altre cose.
Allestimenti: quali peculiarità? Quali sono le caratteristiche che amate maggiormente del vostro allestitore?
“Gli allestimenti più recenti li abbiamo fatti con EDM.
Ho avuto modo di conoscere e visitare la sede dell’azienda. Di EDM gradiamo un aspetto molto importante: ascoltare le esigenze della singola associazione.
Non direi che abbiamo un’ambulanza fatta su misura, ma innegabilmente sono molto attenti a quanto gli chiedi: sempre cortesi, recepiscono molto bene le nostre richieste”.
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Una domanda meno tecnica e più personale. Dieci anni da soccorritore: qual è il tuo ricordo più bello e quale quello più brutto di questi anni dedicati al soccorso?
“I ricordi sono tantissimi, quasi tutti legati a ciò che facciamo.
Faccio il volontario perché incontro le persone, perché la gente ha bisogno.
E vedere negli occhi delle persone un ringraziamento, un riconoscimento di ciò che fai, appaga.
I miei ricordi più belli sono quasi tutti legati a quello sguardo di gratitudine.
I ricordi brutti, in modo speculare, sono legati a quanto si incontra nel nostro servizio nelle nostre strade e nelle nostre case, soprattutto negli ultimi tempi.
La pandemia ci ha segnato tutti, perché un conto è apprendere le notizie guardando i notiziari, un altro conto è essere sul posto”.
Fine anno: cosa augura alla propria associazione e cose ai suoi colleghi del resto della penisola?
“Ovviamente auguro un felicissimo Natale e un prosperissimo 2022…sperando che da questa pandemia usciamo tutti assieme.
Alla mia associazione auguro di avere sempre quell’entusiasmo che ci fa andare avanti e portare nuovi giovani a formarsi e a far parte della nostra famiglia.
Perché di fatto in associazione si diventa famiglia.
Auguro ai colleghi delle altre associazioni di sentirsi famiglia nelle loro realtà”.
Per approfondire:
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