La vera emergenza nel 118? Le 1200 aggressioni ai soccorritori e al personale sanitario
In Italia ci sono state più di 1.800 aggressioni nel 2019. Il 118 è in crisi, e che siano volontari, infermeri, medici o tecnici, tutto il personale dovrebbe unirsi nella battaglia contro la violenza e l’inciviltà.
E’ andato in onda la sera del 21 ottobre un interessante speciale su Rai3 del programma “Prima dell’Alba” curato dal giornalista Salvo Sottile. Un programma che ha voluto dedicare un lungo servizio alla crisi che sta vivendo il 118, il “front office” della sanità italiana che ogni giorno tocca per primo le emergenze dei cittadini. La crisi che vive questo sistema affronta, ogni giorno, ogni notte, l’intolleranza e l’inciviltà di persone che non hanno educazione e capacità di comprensione del funzionamento di un’emergenza e di un primo soccorso.
Le violenze ai soccorritori nel napoletano
A spiegare la situazione è stata soprattutto l’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” un gruppo di medici e infermieri nato a Napoli grazie all’impegno del dottor Manuel Ruggiero e di altri professionisti, che si sono impegnati per denunciare ogni aggressione subita dai sanitari. Come la sparatoria al Pronto Soccorso di Cava de’ Tirreni di ieri, o i saccheggi ai danni delle ambulanze dei giorni scorsi. Situazioni intollerabili, ma che vengono ripetute e tollerate da un sistema che ha dimenticato come il soccorritore sia, nel momento del suo intervento, un incaricato di pubblico servizio.
Infermieri, medici e autisti picchiati senza ragione
“Non c’è più nessun rispetto per la figura del medico – ha spiegato Ruggiero – e molte volte è stato aggredito personale perché la gente attribuisce al soccorritore in divisa ipotetici ritardi inesistenti. Per legge, un codice rosso in ambito urbano deve essere raggiunto dai sanitari in 8 minuti” e praticamente in ogni zona d’Italia è così. Ma quando scatta l’impazienza – con minuti che sembrano giorni – la gente perde la testa. La frustazione dei pazienti e dei loro parenti, che non capiscono come funziona il servizio e non sanno cosa fare, diventa rabbia pura nelle zone dove c’è degrado, dove non ci sono servizi. Gli ultimi, pensano di essere sempre gli ultimi per tutto, anche per il servizio sanitario. Anche se non è così. E nulla può giustificare aggressività e ignoranza.
Il front-office della sanità sempre a rischio
“Una volta – continua nel programma Prima dell’Alba il dottor Ruggiero – siamo stati fermati in mezzo alla strada per un arresto cardiaco. Ricordo di essere entrato nella stanza del paziente senza aver camminato, mi hanno costretto fra pugni e calci ad accosciarmi di fianco una persona in arresto cardiaco e io ho iniziato la rianimazione. Un’altra volta un infermiere è stato minacciato e messo con i piedi fuori dal balcone. Un infermiere. Quando si è scoperto che non c’era più nulla da fare per salvare la vita al paziente, se la sono presa con il soccorritore sanitario quasi scaraventandolo giù dal piano”. Si sa che le ambulanze sono più esposte a rischio perché i soccorritori sono i primi che arrivano sul posto. “Siamo il front office della sanità – spiega sempre Ruggiero – se vediamo che l’ambiente non è sicuro suiamo tenuti a non scendere dall’ambulanza”.
Basta una legge, o serve educazione?
Oggi è presente una proposta di legge per inasprire le pene a chi aggredisce i sanitari e i soccorritori. Il DDL è passato al Senato, e ora si attende la calendarizzazione e il passaggio a Montecitorio. Un passaggio che dovrebbe essere semplice, vista l’unanimità del voto a Palazzo Madama. Il nuovo strumento legislativo prevede pene più severe per chi aggredisce medici o infermieri, e un osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie. Il DDL dovrebbe poi estendere il reato di lesioni gravi arrecate a pubblico ufficiale anche agli incaricati di pubblico servizio. Ormai in alcune zone d’Italia la situazione è intollerabile: Il sequestro dell’ambulanza e di un autista soccorritore avvenuto a maggio 2018, le sparatorie per le code nei Pronto Soccorso, le aggressioni a sanitari, sono situazioni che si stanno ripetendo troppo di sovente.