Perché stanno bruciando le ambulanze della Croce Rossa di Pomezia?
Da 18 anni la Croce Rossa è attiva nella zona laziale, ma negli ultimi mesi è iniziato quello che può essere a tutti gli effetti definito un attacco da parte di ignoti. Sono andati manomessi 4 veicoli in 6 mesi. Cosa succede?
ROMA – Solidarietà. E’ questa la prima parola che vogliamo utilizzare per parlare della situazione che si sta creando a Pomezia, nel Lazio, ai danni della Croce Rossa Italiana di Pomezia. Questa associazione, che per 13 anni ha svolto servizio di assistenza ai bisognosi e che da 5 ha un impegno forte e costante, è letteralmente sotto attacco da mesi. L’associazione ha subito la distruzione di 4 mezzi in meno di sei mesi: si tratta di un fiat Ducato, una Fiat Panda, una Fiat Punto e un altro Fiat Ducato per il trasporto disabili da 9 posti. Ecco il comunicato della Croce Rossa sulla situazione:
CROCE ROSSA DI POMEZIA IN DIFFICOLTA’ PER I MEZZI VANDALIZZATI
Cinque anni di impegno volontario sul territorio di Pomezia, preceduti da 13 anni di presenza costante e discreta nella distribuzione di beni di prima necessità alla popolazione più vulnerabile; dedizione e spirito di servizio in nome di un Emblema che universalmente rappresenta assistenza, cura e protezione del genere umano: questo è il Comitato di Pomezia della Croce Rossa Italiana. Con costante gestione oculata delle poche risorse finanziarie di cui disponiamo, dopo 3 anni di attività siamo riusciti a dotarci di alcuni mezzi di servizio, trattati come Volontari tra i Volontari, dismessi da altri Comitati ma ancora in grado di essere utili per le esigenze del nostro territorio.
Il “Duca”. Un Ducato ad uso trasporto promiscuo, il primo arrivato. Ci ha aiutato a garantire il servizio “Mercato sicuro”.
La Panda. Il vecchio modello si, ma ha assicurato lo spostamento di molti Volontari sul luogo di servizio.
La Punto. La “bambina” nel nostro autoparco…una bis-nonna tra i veicoli marcianti ma quando porta i Volontari a fare servizio ha ancora molto da dare.
Il 9 posti. Un Ducato da trasporto passeggeri che un Comitato con cui collaboriamo stava dismettendo e ci ha regalato dopo aver saputo della perdita del “Duca”.
Eh si, il “Duca”…lui è stato il primo ad essere “aggredito”: tra maggio e giugno scorsi lo abbiamo visto portar via dalla nostra sede e poi prendere fuoco nel parcheggio antistante…
Da allora purtroppo siamo dovuti tornare molte volte in caserma, dai Carabinieri, per denunciare ignoti che hanno vandalizzato i nostri Volontari a quattro ruote!
L’ultima il 16 dicembre quando abbiamo trovato “la panda” con la serratura di uno sportello forzata fino alla rottura e i cavi elettrici asportati completamente tanto da impedirne qualsiasi uso
Prima di questo episodio il 10 dicembre abbiamo trovato di fronte alla nostra sede “il 9 posti” con un finestrino rotto e 3 giorni prima il 7 dicembre, “la punto” veniva vandalizzata con la forzatura di una portiera e veniva asportato completamente il carter e strappati i collegamenti elettrici.
In poco più di sei mesi, tutti i nostri mezzi di servizio sono stati in diversi modi danneggiati; nonostante l’uso cui sono destinati, nonostante l’Emblema della loro bianca livrea.
Facciamo appello alla collabrazione di sostenitori che potessero o volessero essere nostri partner nella ricerca di una soluzione per ricoverare in modo sicuro i nostri mezzi. Rinnoviamo la nostra richiesta all’Amministrazione comunale di ricercare una soluzione condivisa, se non fosse ancora possibile riservare una porzione di area di sosta riservata ai mezzi della Croce Rossa per mancanza di spazi comunali, speriamo sia possibile quanto meno collocare sistemi di videosorveglianza a tutela della zona compresa tra Via Boccaccio e Via Foscolo a Pomezia, al fine di scongiurare nuovi atti di vandalismo.
Abbiamo urgentemente bisogno di un accomodamento che ci consenta di impegnare le nostre limitate finanze nei progetti per sostenere le vulnerabilità del nostro territorio e non a riparare i danni che gente senza cuore infligge ai mezzi che custodiamo come bene prezioso: il persistere di questa situazione di profonda incertezza e vulnerabilità infatti, non potrà che costringerci a ridimensionare fortemente l’autoparco, con conseguente limitazione della nostra presenza nelle numerose frazioni di cui si compone Pomezia, venendo così meno ad uno dei nostri obiettivi principali, raggiungere il maggior numero possibile di vulnerabilità!