Riconoscimento della figura dell’autista soccorritore e riforma del 118 in un’Italia senza Draghi
Il riconoscimento della figura dell’autista soccorritore e lo stesso iter di riforma del sistema 118 subiscono con la caduta del governo una nuova battuta d’arresto
Riconoscimento della figura dell’autista soccorritore e riforma del 118: quale futuro?
Niente di nuovo all’orizzonte. Nel senso che sia il dovuto riconoscimento di un ruolo essenziale e sia l’ammodernamento legislativo del 118 subiscono la discontinuità politica italiana da alcuni decenni.
Cosa ne sarà dei provvedimenti inerenti al settore dell’Emergenza Urgenza è difficile da dirsi.
Dipenderà da molti fattori, il più importante pare essere quello delle elezioni anticipate, che naturalmente scioglierebbe il Senato che attualmente sta redigendo gli atti e muterebbe la composizione dei membri parlamentari.
Come scrivevamo, niente di nuovo. Purtroppo.
La lettera delle organizzazioni sindacali e di categoria sul riconoscimento dell’autista soccorritore ad un governo caduto
Tecnicamente parlando, il governo Draghi è ancora in carica e operante, ma basta aprire un qualsiasi giornale per comprendere la differenza tra teoria e pratica.
E questo a prescindere dal fatto che Draghi torni a guidare il governo o no.
Contemporaneamente alla salita al Colle di Draghi, l’arrivo in redazione di una nota ufficiale di FASI, CONFINTESA SANITÀ e COBAS e le associazioni di categoria AASI, MUD 118 e COES Lazio.
La riportiamo integralmente, rammaricati dagli esiti prevedibili che la politica italiana determinerà sui temi cari al mondo 118.
Autista soccorritore, la lettera:
Prot. 34/22 del 14/07/2022
Alla c.a. Presidente del Consiglio
Draghi Mario
Ministro della Salute
Speranza Roberto
Presidente Commissione Igiene e Sanità al Senato
Sen. Parente Annamaria
Componenti Commissione Igiene Sanità al Senato
Organizzazioni Sindacali e Associazioni di categoria
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OGGETTO: Riconoscimento figura Autista Soccorritore
Le OO.SS. FASI, CONFINTESA SANITÀ e COBAS e le associazioni di categoria AASI, MUD 118 e COES Lazio con la presente nota vogliono porre alla Vs cordiale attenzione l’annosa problematica riguardante il vulnus normativo ad oggi esistente nel panorama sanitario nazionale.
Difatti dopo 30 anni dall’istituzione del Servizio Emergenza Sanitario Territoriale, comunemente denominato 118, ancora non vi è il riconoscimento giuridico della figura professionale dell’autista soccorritore.
VISTO l’accordo adottato in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 22 Maggio 2003 con il quale è stata individuata la figura e il relativo profilo professionale dell’Autista/Soccorritore senza che vi sia stato definito l’ordinamento didattico dei corsi di formazione;
VISTA la legge 1° febbraio 2006, n. 43 recante “Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega il Governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali”, che all’articolo 1, comma 2, conferma la competenza delle Regioni nell’individuazione e formazione dei profili di operatori di interesse sanitario non riconducibili alle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione, previste ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251, e del decreto del Ministro della sanità 29 marzo 2001;
VISTA la legge 11 gennaio 2018, n. 3 recante “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute” ove l’art. 5, comma 5, stabilisce che il profilo di operatore socio-sanitario è compreso nell’area professionale delle professioni sociosanitarie di cui all’art. 3-octies del d.lgs 30 dicembre 1992, n. 502, ma non hanno mai definito la figura giuridica dell’Autista/Soccorritore.
CHIEDIAMO
DA TUTTA ITALIA l’assenso del Governo, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano e ALLA CONFERENZA STATO-REGIONI un atto d’intesa in ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della Legge n° 131 del 05/06/2003 (vedi OSS) obiettivo per il quale ci prodighiamo per ottenere l’impegno dei vari Consigli Regionali a supporto del riconoscimento della figura dell’autista soccorritore.
AL GOVERNO che legge in indirizzo chiediamo l’applicazione della legge 11 gennaio 2018, n. 3 stabilendo che il profilo di Autista/Soccorritore venga ricompreso nell’area professionale delle professioni sociosanitarie di cui all’art. 3-octies del d.lgs 30 dicembre 1992, n. 502.
La rilevanza della figura del Soccorritore 118 presente in tutte le AMBULANZE del Paese per l’assistenza alla persona, le profonde modificazioni nelle realtà organizzative, clinico-assistenziali che si sono verificate negli ultimi vent’anni, nonché l’emergenza pandemica da Covid-19, tali per cui il profilo del Soccorritore 118 delineato MA NON LEGITTIMATO dall’accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome nel 2003 rivela limitazioni non più funzionali al soddisfacimento dei bisogni che il servizio di urgenza emergenza sanitaria ci chiede.
La peculiarità della figura del SOCCORRTIORE 118 richiede una specifica disciplina del processo formativo e dell’organizzazione dei relativi corsi funzionali e rispondenti ai risultati attesi,
Meritiamo la giusta dignità lavorativa.
È per tale motivo che gli scriventi sono pronti anche alla mobilitazione al fine di ottenere quanto sopra descritto e per essere ascoltati, se costretti, siamo pronti ad organizzare una manifestazione a Roma, al fine di portare la giusta attenzione mediatica e dell’opinione pubblica su questo tema delicato e non più procrastinabile.
Certi di riscontro, porgiamo cordiali saluti
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