Riforma del 118, chi farà emergenza senza più associazioni?
Sistema 118, la voce delle Misericordie avverte: “Il volontariato è garanzia di presidio del territorio ed efficacia del sistema di emergenza”.
COMUNICATO STAMPA – Il Movimento delle Misericordie ha appreso dalla stampa con stupore e forte contrarietà dell’iniziativa posta in atto dai senatori Castellone, Marinello, Mautone, Di Marzio, Pisani, Pirro, Florida, Lanza, Romagnoli, Maiorino, Lomuti, Bottici, Puglia, Taverna e Endrizzi, circa la riforma del Sistema 118.
Ancora una volta, si ritiene intervenire sul Sistema di Emergenza Territoriale, ignorando il lavoro che quotidianamente le organizzazioni nazionali di volontariato svolgono, a garanzia e tutela dei propri territori. Si fa senza aprire un confronto costruttivo con quelle organizzazioni che, da sempre, garantiscono presenza capillare, organizzazione e funzionamento efficaci, umanità, qualità e sicurezza per le persone che necessitato di soccorso.
Si ignora artatamente la casistica delle regioni italiane, che certifica come i migliori risultati, sia in tempi di intervento che di qualità dei servizi offerti, siano ottenuti in quelle regioni dove il volontariato è integrato con il servizio pubblico e considerato parte integrante dello stesso.
Si abbia il coraggio di non fare semplice politica su questo delicato servizio, ma di affrontare la questione con la dovuta valutazione tecnica, sovrapponendo i risultati ottenuti nei diversi modelli regionali.
Le grandi reti nazionali del volontariato, come Misericordie, ANPAS e Croce Rossa, da anni stigmatizzano le false associazioni e chiedono con forza una regolamentazione seria che escluda il finto volontariato, ma non può essere fatta di tutta l’erba un fascio ignorando i settecento anni di storia che caratterizza il nostro operato.
La mozione presentata dai senatori del M5S marginalizza quell’ineguagliabile e prezioso bagaglio di conoscenza ed esperienza costituito da centinaia di migliaia di persone che volontariamente, dopo essersi posti a disposizione della collettività e dopo essersi qualificati, hanno garantito e garantiscono la sostenibilità di un sistema essenziale per tutti noi. Chiediamo con fermezza che si apra un tavolo di confronto per la costruzione di un progetto serio e condiviso” si legge nella nota firmata dal presidente nazionale delle Misericordie d’Italia, Roberto Trucchi.