Tavola spinale, presidio di immobilizzazione essenziale: l'asse nella manica di ogni soccorritore
La tavola (o asse) spinale è un presidio essenziale nella trattazione della patologia traumatica, e quindi da conoscere. Vari rapporti, in coda riportiamo quello ISS, Istituto Superiore di Sanità, raccontano che la patologia traumatica rappresenta circa il 5% del totale delle cause di decesso in Italia. Ma che è la prima causa di morte nei soggetti sotto i 44 anni di età.
Tali decessi, ma anche le patologie invalidanti che derivano in caso di esito positivo delle cure, derivano dall’effetto diretto dell’impatto iniziale (il cosiddetto danno primario), dagli effetti dello stesso, come ipossia, ipercapnia e ipotensione (danni secondari diretti) e, terzo fattore causa di morte o danni, come conseguenza del posizionamento del paziente su presidi di immobilizzazione spinale scorretti o per periodi di tempo prolungati (danni secondari indiretti).
Terzo fattore. Va da sé che conoscere profondamente la tavola (o asse) spinale faccia la differenza rispetto alla prima causa di morte tra i soggetti di età inferiore ai 44 anni.
Alle caratteristiche di un asse o tavola spinale abbiamo già dedicato un articolo ad hoc, postato in coda.
Affrontiamo quindi il tema del come la spinale debba essere utilizzata e quale importanza rivesta.
Ricordando al soccorritore, ma ancora più al personale sanitario (infermiere e medico) un punto essenziale delle linee guida internazionali del PHTLS: il tempo massimo di immobilizzazione su spinale non dovrebbe essere superiore alle due ore. Quindi non troppo dopo il trasporto in ambulanza.
Una regola che ha poche eccezioni motivate e cui, purtroppo, non infrequentemente non corrisponde la quotidianità.
Come si posiziona il paziente su una tavola (o asse) spinale?
Partiamo col dire che il soccorritore deve seguire le procedure approvate dal Servizio Medico d’Emergenza di riferimento per l’immobilizzazione, il posizionamento ed il trasporto del paziente.
Questo articolo intende dare informazioni generiche, speriamo utili, non sostituirsi ad una più completa formazione che le singole associazioni e corpi danno ai propri soccorritori,
Caricamento di paziente prono sulla tavola (o asse) spinale
Operazione eseguita da almeno tre soccorritori (Socc. 1, 2 e 3).
- Socc. 1 manda Socc. 2 ad immobilizzare il rachide, contemporaneamente invita il paziente a non muoversi e comunica le manovre che verranno effettuate.
- Socc. 2 si pone in ginocchio dietro la testa del paziente in posizione disallineata in modo che alla fine della pronosupinazione si trovi allineato il più possibile alla testa del paziente.
- Socc. 2 immobilizza manualmente il rachide cervicale con le mani in posizione tale che non vengano ad incrociarsi durante la rotazione; infila la mano sotto la testa del paziente per avere una presa ottimale, facendo attenzione a muovere la testa il meno possibile.
- Socc. 1 e 3 allineano gli arti lungo l’asse del corpo, sollevandoli il minimo indispensabile. Il movimento di allineamento viene effettuato in due fasi: o messa in asse dell’arto o avvicinamento del corpo
- Socc. 3 posiziona la tavola spinale a lato del paziente (lato opposto allo sguardo), stesa a terra, e controlla che la nuca sia al centro del cuscino.
- Socc. 1 e 3 si inginocchiano a lato del paziente dal fianco di rotazione, con un ginocchio sopra la tavola spinale, e si posizionano uno al tronco e uno al bacino. Socc. 1 posiziona le mani all’altezza della spalla e del bacino, includendo all’interno della presa il polso del paziente. Socc. 3 posiziona le mani a livello del costato e del femore.
- Socc. 2 alla testa comanda la rotazione del paziente sul fianco dicendo: “Al mio tre. Uno, due, tre.”.
- Al “tre” Socc. 1 e 3 ruotano il paziente di 90 gradi, mantenendo tutta la colonna immobilizzata in linea, si fermano allo “stop” di Socc. 2.
- Socc. 1 e 3, mantenendo il paziente sul fianco, muovono le loro mani. Socc. 1 le ruota entrambe, Socc. 3 ruota quella sul femore, mentre quella sul costato la sposta sulla schiena. Ciò permette di sostenere il paziente durante la discesa in posizione supina.
- Quando Socc. 1 e 3 sono pronti, lo comunicano a Socc. 2 che ridà il via per ruotare il paziente di altri 90 gradi fino alla posizione supina. Contemporaneamente indietreggiano fino a scendere dalla tavola spinale con le ginocchia.
- Arrivati a terra Socc. 2 alla testa mantiene l’immobilizzazione del rachide cervicale.
- Se necessario Socc. 2 comunica agli altri che il paziente deve essere centrato sulla tavola spinale. Socc. 1 e 3 si mettono a cavalcioni sopra il paziente e posizionano rispettivamente le mani sotto le sue ascelle e sulle creste iliache. Al via di Socc. 2 alla testa, posizionano il paziente al centro della tavola spinale traslandolo senza alzarlo e mantenendo l’allineamento della colonna.
- Una volta allineato il paziente, posizionare uno spessore sotto il capo se necessario a mantenerne la posizione neutra.
- Fissare il paziente alla tavola spinale dopo averlo centrato sulla stessa.
Caricamento di paziente supino su tavola (o asse) spinale
Questa manovra va eseguita da almeno tre soccorritori (Socc. 1, 2 e 3).
- Socc. 1 manda Socc. 2 ad immobilizzare il rachide, contemporaneamente invita il paziente a non muoversi e comunica le manovre che verranno effettuate.
- Socc. 1 e 3 allineano gli arti lungo l’asse del corpo, sollevandoli il minimo indispensabile. Il movimento di allineamento viene effettuato in due fasi: o messa in asse dell’arto o avvicinamento al corpo
- Socc. 3 posiziona la tavola spinale a lato del paziente, stesa a terra, e controlla che la nuca sia in altezza al centro del cuscino.
- Socc. 1 e 3 si inginocchiano a lato del paziente dal fianco di rotazione e si posizionano uno al tronco e uno al bacino. Socc. 1 posiziona le mani all’altezza della spalla e del bacino, includendo all’interno della presa il polso del paziente. Socc. 3 posiziona le mani a livello del costato e del femore (fig. F).
- Socc. 2 alla testa comanda la rotazione del paziente sul fianco dicendo: “Al mio tre. Uno, due, tre.”.
- Al “tre” Socc. 1 e 3 ruotano il paziente di 90 gradi, mantenendo tutta la colonna immobilizzata in linea, si fermano allo “stop” di Socc. 2.
- Socc. 3, mentre Socc. 1 mantiene fermo il paziente sul fianco, avvicina con la mano, che prima teneva il femore, la tavola spinale al paziente mantenendola allineata e a contatto dello stesso. A questo punto la solleva dal lato opposto di 45 gradi circa e Socc. 1 con la mano, che prima teneva il bacino, aiuta Socc. 3 a sostenere la tavola.
- Quando Socc. 1 e 3 sono pronti, lo comunicano a Socc. 2 che ridà il via per ruotare il paziente di altri 45 gradi per farlo appoggiare alla tavola spinale.
- Quando il paziente si trova appoggiato alla tavola spinale, Socc. 1 e 3 spostano le mani, che prima tenevano il paziente, sul fianco di rotazione dello stesso per sostenerlo e mantenerlo in posizione sulla barella durante il completamento della rotazione.
- Se il paziente non risulterà centrato rispetto alla barella spinale, per centrarlo, si utilizza una manovra “a ponte”: o Socc. 2 alla testa del paziente o Socc. 1 si posiziona al torace con le mani sotto le ascelle del paziente o Socc. 3 si posiziona con le mani all’altezza delle creste iliache o Socc. 1, 2 e 3, mantenendo l’allineamento e al via del Socc. 2, centrano il paziente facendolo scivolare di lato.
- Una volta allineato, posizionare uno spessore adeguato sotto il capo se necessario a mantenerne la posizione neutra.
- Fissare il paziente alla tavola spinale dopo averlo centrato sulla stessa. Effettuare le stesse manovre con pazienti pediatrici per il fissaggio sulla spinale pediatrica, individuando prima dell’uso la parte corretta in cui posizionare il paziente, utilizzando il metro delle cinture d’immobilizzazione. In caso si sospetti una lesione della colonna, per posizionare un paziente supino sulla tavola spinale, utilizzare una barella cucchiaio.
Immobilizzazione del paziente sulla tavola (o asse) spinale
Questa manovra deve essere svolta come fase conclusiva delle procedure precedentemente illustrate.
Prestate particolare attenzione durante l’immobilizzazione in quanto, se non eseguita correttamente, potrebbe pregiudicare il buon esito del soccorso.
- Posizionare il fermacapo in modo tale da garantire il miglior allineamento del rachide cervicale. Per l’uso del fermacapo sulla tavola spinale pediatrica verificare che l’ispezione auricolare sia corretta (quando utilizzato il fermacapo pediatrico), nel caso il paziente non sia nella posizione giusta, traslarlo verso il bordo superiore lato testa.
- Posizionare le fasce mento/fronte mediante agganci rapidi nel caso siano presenti, oppure nelle apposite asole nel caso di nastri semplici. Per l’immobilizzazione del paziente pediatrico utilizzare gli appositi nastri delle misure corretta e presenti nei relativi fermacapo dedicati.
- Immobilizzazione del paziente sulla tavola spinale, utilizzando le apposite cinture al fine di garantire stabilità e solidarietà del paziente alla tavola. Far passare le cinture nelle apposite asole della tavola spinale, in modo tale che le asole preposte per essere usate come maniglie siano libere.
Raccomandazioni rispetto ad immobilizzazione paziente sulla spinale:
Il mal posizionamento delle cinture in sede toracica e addominale, oltre a rendere inefficace l’immobilizzazione, può causare difficoltà respiratoria.
Quando si posizionano le cinture addominali queste devono essere poste trasversalmente sopra le creste iliache e mai in corrispondenza dell’addome superiore.
Il posizionamento del collare cervicale non implica che il soccorritore che regge il capo del paziente abbandoni la propria posizione: è essenziale invece la mantenga.
Eseguito il fissaggio e’ necessario controllare la circolazione degli arti onde prevenire disturbi alla circolazione stessa legati alla presenza di cinghie troppo strette.
Prima di eseguire il posizionamento del paziente sull’asse spinale bisogna assicurarsi che non vi siano fratture agli arti.
Per approfondire:
La spinale: caratteristiche e modalità d’uso