Ambulanza della morte, il Pm chiede 30 anni per Agatino Scalisi

Inchiesta “ambulanza della morte”, il Pm Andrea Bonomo ha chiesto una condanna a 30 anni per omicidio a carico di Agatino Scalisi, uno dei barellieri imputati nell’inchiesta della Procura di Catania

Ambulanza della morte, la richiesta dell’accusa

Il processo si sta celebrando con rito abbreviato davanti al gup Carla Valenti.

Alla richiesta dell’accusa si sono associate le parti civili, compresi il Comune di Biancavilla e l’Asp di Catania, mentre il difensore dell’imputato, l’avvocato Antonino Tomaselli, a conclusione dell’arringa, ha chiesto “l’assoluzione per manifesta innocenza” del suo assistito, al quale è contestato un omicidio. La sentenza è prevista per il prossimo 14 ottobre, data in cui, dopo eventuali repliche, il Gup si ritirerà in camera di consiglio.

L’inchiesta ha già visto la condanna all’ergastolo Davide Garofalo, 46 anni, per l’accusa di omicidio aggravato ed estorsione aggravata dal metodo.

Era accusato di avere ucciso, tra il 2014 e il 2016, tre persone.

Le vittime dell’ambulanza della morte erano pazienti gravi a cui avrebbero iniettato aria nelle vene per causarne il decesso

La tecnica, contesta l’accusa, era quella di iniettare a pazienti terminali un’iniezione d’aria nelle vene, nel tragitto su ambulanze private dall’ospedale a casa, procurando il loro decesso per embolia gassosa e sostenendo che erano morti per cause naturali.

Obiettivo guadagnare i 200-300 euro di ‘regalo’ che la famiglia gli avrebbe dato per la ‘vestizione’ della salma.

Soldi che sarebbero stati poi divisi con i clan mafiosi di Biancavilla e Adrano.

Sul caso hanno indagato i carabinieri della compagnia di Paternò e del comando provinciale di Catania.

(La foto è di repertorio e non si riferisce al condannato Davide Garofalo)

Per approfondire sull’inchiesta “Ambulanza della Morte”:

Ambulanza della morte: ergastolo a Davide Garofalo, il soccorritore che uccideva per spiccioli

Soccorritori assassini a Catania: l’ambulanza della morte esiste davvero

Fonte:

La Sicilia web

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