Ambulanza infermieristica o “India”? Andiamo alla scoperta degli equipaggi del sistema anglosassone
Ambulanza infermieristica, un intervento qualche giorno fa ha suscitato a Napoli gli insulti alle soccorritrici (l’equipaggio era composto da due donne, il femminile è d’obbligo). Allora è forse il caso di spiegare come funziona l’idolatrato sistema di emergenza territoriale nel mondo anglosassone, quindi in Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e Australia.
L’ambulanza nei sistemi di Emergenza Territoriale anglosassone è essenzialmente infermieristica “India”:
L’espressione è approssimativa, sul piano tecnico, ma sommariamente vera su quello sostanziale.
Partiamo col dire che sulle ambulanze NHS (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord, dove però il sistema si chiama Health and Social Care), EMS (Stati Uniti) e sulle autoambulanze dell’emisfero australe, i medici sono raramente presenti sul mezzo di soccorso.
I pazienti vengono trattati nei limiti delle competenze del personale sanitario presente sull’ambulanza, stabilizzati e trasportati rapidamente in ospedale, dove, lì sì, li attende il medico emergentista.
Nei paesi anglosassoni gli infermieri agiscono sotto l’autorità e la supervisione di un medico.
In questo contesto gli infermieri possono essere autorizzati ad esercitare la propria valutazione critica, ad usare gli strumenti diagnostici e a somministrare farmaci.
Emergenza territoriale negli USA:
La sostanziale approssimazione delle definizioni nella righe sopra si deve essenzialmente ad un fattore: la differente formazione professionale tra il sistema EMS e quello italiano.
Nel sistema EMS (acronimo di Emergency Medical Services) un ruolo essenziale lo ricopre il Tecnico per l’Emergenza Medica, o EMT (Emergency Medical Technicians).
Egli è, nei propri diversi livelli di formazione e classificazione, il fulcro degli interventi in emergenza extraospedaliera in tutto il nord America.
Per l’appunto, i livelli. Vediamo quali sono le figure titolate ad agire su una persona in difficoltà, e in che ambiti:
First Responder: è un soccorritore addestrato ad attuare le manovre di base del soccorso. La quasi totalità dei Vigili del Fuoco e degli agenti di Polizia hanno questa qualifica;
EMT-basic: è la figura di base sulle ambulanze negli Stati Uniti d’America. Questi soccorritori, volendo riassumere, sono abilitati alla gestione delle vie respiratorie, all’approccio e al trattamento delle emergenze cardiache e da trauma, alla gestione delle gravidanze a termine. Stabilizzato il paziente, riceve istruzioni da remoto da un medico rispetto a tutte le altre situazioni inerenti il paziente;
EMT-intermediate: il soccorritore EMT-basic che voglia avanzare di livello può scegliere tra indirizzo Shock/Trauma e EMT-Cardiac. L’EMT-intermediate è abilitato ad eseguire IOT (Intubazione Orotracheale) e addestrato a somministrare fluidi, un certo numero di farmaci e ad eseguire una trasfusione d’urgenza;
EMT-paramedic: è un soccorritore in grado di gestire in autonomia (nei limiti di cui abbiamo narrato sopra) qualsiasi tipo di emergenza. Ancorché non medico, è però autorizzato a somministrare un’ampia gamma di farmaci e a svolgere in missione procedure di animazione avanzata. Un soccorritore acquisisce il titolo di paramedico con un corso biennale comprensivo di 1000 ore di formazione;
A definire l’ambulanza con la composizione di professionisti più adatta ad un intervento sono gli operatori del 911, come organizzazione non troppo dissimili dai nostrani 112 o 118 (a seconda della regione italiana).
Tutto ciò per condurre una riflessione: USA e UK sono ampiamente presenti sugli schermi dei televisori degli italiani, e considerati eroi di grande preparazione e professionalità.
Il che è giusto.
Ma fa sorridere pensare che un’ambulanza venga presa a male parole per la propria composizione, dato che in effetti, già con l’infermiere 118 la preparazione universitaria di base delle nostre ambulanze è come minimo equivalente all’ambulanza media statunitense. Se non superiore.