Ambulanze e volontariato: la storia di Croce Rossa Maserà di Padova
Croce Rossa Maserà di Padova ha partecipato alla Spencer Experience, e ci hanno raccontato cosa vuol dire essere soccorritori nel loro territorio.
Croce Rossa Maserà di Padova è un esempio di associazione che fa soccorso e cresce di pari passo con il territorio che rappresenta.
Un esempio di “famiglia”, di nodo fondamentale per fare comunità.
Un esempio su come il volontariato rende un luogo uguale a tanti altri, un posto migliore dove scegliere di vivere.
Nel mondo del volontariato, le grandi associazioni infatti non sono la norma.
Sono le piccole realtà che rendono il territorio più sicuro con ambulanze, soccorritori volontari e servizi forniti a tutti i cittadini.
Queste piccole comunità sono la quotidianità che viene vissuta dai volontari, che si rapporta con il 118 con due peculiarità molto importanti.
Da un lato la piccola associazione rappresenta il presidio sanitario a breve distanza dal chiamante che ha bisogno d’aiuto.
Dall’altro è quel piccolo “cervello” che conosce a menadito il territorio e i suoi cittadini, e può dare un input, un suggerimento, un valore aggiunto a tutta la catena del soccorso 118.
Abbiamo parlato della Croce Rossa di Maserà di Padova con Francesco Garbo, presidente dell’associazione, nata sul territorio due anni e mezzo fa ma presente da più di vent’anni come radicamento della forte rete di Croce Rossa del padovano.
“Oggi siamo 170 volontari nella nostra realtà – spiega Garbo – e facciamo diverse attività.
La più sentita è il servizio di emergenza 118 con un’ambulanza in convenzione con il SUEM, attiva tutte le sere e H24 nel fine settimana.
Facciamo poi servizi sanitari e soprattutto servizio sulle manifestazioni, dove il nostro impegno è rivolto soprattutto a garantire la copertura sanitaria di base.
Non mancano poi le attività con la popolazione, come i corsi blsd, i corsi di primo soccorso e disostruzione, e i corsi per insegnare a chiamare il 118″.
Il valore aggiunto di avere una associazione di volontariato in una piccola realtà è quella di garantire anche piccoli servizi che rendono la comunità più forte.
Perché spesso quello che manca è la cultura di base.
E anche in Veneto si vivono gli stessi problemi del resto d’Italia: “Spesso ci rendiamo conto che non esiste la cultura del primo soccorso nella popolazione”.
“Quando spieghiamo semplici manovre RCP, come posizionare una persona in difficoltà, come defibrillare, spesso le persone rimangono stupite.
Non si sa come fare una chiamata d’emergenza, come mettere in sicurezza una scena, come disostruire.
E noi ci rendiamo conto che le persone faticano a reagire nel panico, se non hanno conoscenze.
Con il nostro lavoro cerchiamo di sensibilizzare le persone con giornate, serate, attività. In queste settimane per esempio stiamo facendo piccoli corsi di introduzione al soccorso, e vediamo che la gente della nostra comunità è incuriosita e partecipa.
La curiosità nasce spesso dal vedere la divisa, ma ancora di più dal vedere la serenità con cui i volontari spendono il proprio tempo per aiutare il prossimo.
“Essere volontari – racconta ancora Francesco – significa essere fra amici.
Siamo un’unica micro-famiglia e stiamo in compagnia con la voglia di aiutare le persone meno fortunate di noi.
Quando si indossa una divisa si è tutti uguali, una squadra, dove si persegue uno scopo: aiutare gli altri.
Si impara a lavorare insieme, a crescere insieme, a migliorare.
Poi si discute, ci si confronta, ma soprattutto si impara insieme agli altri”.
Cosa riserva il futuro a Croce Rossa Maserà di Padova?
“Abbiamo in programma di ampliare la sede, abbiamo nuovi corsi per i volontari, due corsi e stiamo per ricevere una nuova ambulanza, fra qualche mese.
Abbiamo dei corsi BLSD per la poplazione e un progetto nelle scuole.
E chissà, magari arriveranno altri nuovi volontari. Insomma, non ci fermiamo mai!”.
E non si ferma neppure la ricerca di materiali innovativi, di prodotti per l’ambulanza affidabili e costruiti con qualità e robustezza.
Proprio questa ricerca ha portato Croce Rossa Maserà di Padova a visitare la fabbrica Spencer, e a provare la Spencer Experience.
“Eravamo curiosi, non eravamo mai venuti in Spencer e non sapevamo che l’azienda avesse la produzione a Parma, in Italia.
Il sapere e il vedere come un’azienda costruisce le attrezzature che usiamo tutti i giorni è stato l’aspetto migliore della giornata.
Vedere come si inizia e come si finisce una barella, una sedia è stato incredibile e molto importante.
E poi c’è la Spencer Experience, dove provare le cose e vedere come funzionano realmente.
E’ molto interessante”.
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