Arresto cardiaco in ambulanza, donna muore al nono mese di gravidanza: la Regione Lazio avvia accertamenti

Arresto cardiaco in ambulanza. La donna è stata soccorsa per forte dolore cervicale, vomito e vertigini. Non è stato possibile salvare nemmeno il neonato. Disposta autopsia

È morta al nono mese di gravidanza e con lei è morto anche il piccolo che portava in grembo.

È successo a Roma la mattina di martedì 6 ottobre e ora la Direzione regionale Salute della Regione Lazio, come spiega una nota, ha avviato una verifica delle procedure di soccorso.

La donna è morta dopo essere stata soccorsa in ambulanza per forte dolore cervicale, vomito e vertigini.

È entrata in arresto cardiaco in ambulanza.

Una volta arrivati all’ospedale San Pietro, i medici hanno tentato di salvare il bambino con un cesareo d’urgenza ma non è stato possibile.

È stata disposta l’autopsia.

La nota di Ares 118, azienda ospedaliera Sant’Andrea e Sistema sanitario regionale.

ARRESTO CARDIACO IN AMBULANZA, LA NOTA DELLA REGIONE

Ecco il testo della nota della Direzione Regionale Salute, in cui sono ricostruiti i fatti: “In merito al decesso di una donna con gravidanza a termine (9 mese) e del suo bambino avvenuto il 6 ottobre, la Direzione regionale Salute ha avviato un audit clinico per verificare le procedure operative assistenziali e di soccorso.

Da un’indagine preliminare emerge quanto segue: in data 6 ottobre alle 8.35 il numero 112 riceveva una richiesta di soccorso e la inoltrava all’Ares 118 per una donna con gravidanza a termine che riferiva l’insorgenza di sintomatologia caratterizzata da intenso dolore cervicale, vomito e vertigini.

Il mezzo di soccorso dell’Ares 118 giungeva sul luogo alle ore 8:44.

L’equipaggio intervenuto in soccorso indossava i dispositivi di protezione individuale e la donna era cosciente con un leggero stato febbrile.

La paziente veniva trasportata presso l’ospedale San Pietro (destinazione concordata con il marito poiché il centro seguiva la paziente per la gravidanza).

Durante il trasporto la paziente perdeva improvvisamente coscienza andando in arresto cardio-respiratorio”.

“L’equipaggio dell’Ares 118 iniziava immediatamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare e decideva di dirigersi presso l’ospedale Sant’Andrea, il più vicino in quel momento.

La donna è giunta già in arresto cardiocircolatorio, è stato effettuato un cesareo d’urgenza per tentare di salvare il neonato che tuttavia è ugualmente deceduto nonostante i tentativi di rianimazione.

L’Azienda ospedaliera Sant’Andrea ha disposto l’esame autoptico per stabilire le cause del decesso.

L’Ares 118, L’Azienda ospedaliera Sant’Andrea e il Servizio sanitario regionale esprimono un profondo cordoglio ai famigliari della donna, purtroppo nonostante la tempestività del soccorso e i vari tentativi di rianimazione non è stato possibile salvarli”.

Così in un comunicato

PER APPROFONDIRE:

COVID-19 E AUMENTO DELL’ARRESTO CARDIACO EXTRAOSPEDALIERO: STUDIO SU THE LANCET

FONTE DELL’ARTICOLO:

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