Coronavirus, un grido d'allarme dal 118 Campania: “situazione grave, contagi stanno colpendo anche il nostro personale”
Coronavirus, 118 in prima linea. Non una novità, il servizio 118 è il primo contatto del paziente con il Sistema Sanitario Nazionale in larga parte dei casi, ma con l’emergenza Covid-19 è stata varcata una preoccupante soglia. E le affermazioni di Giuseppe Galano, direttore U.O.C. Centrale Operativa Territoriale 118 sono lì a confermarlo.
Il dirigente 118 Campania, in una videointervista rilasciata all’agenzia Ansa, racconta lo scenario in Campania, ma le sue parole, fatti di cronaca alla mano, sarebbero facilmente applicabili a grandi spezzoni di paese.
“La situazione è grave – racconta -: il problema è che i contagi sono molti, e sta colpendo anche il nostro personale.
La quota di interventi è aumentata di una quota rilevante per la parte Covid.
Coronavirus, rispetto alla Fase 1 soccorritori 118 devono affrontare le comorbidità
Rispetto alla Fase 1 dell’emergenza oggi abbiamo ammalati caratterizzati da comorbidità, quindi abbiamo a che fare con il coronavirus ma anche con le patologie che i pazienti portano con sé”.
Una situazione che si è notevolmente aggravata, e rispetto ad agosto il sistema di accoglienza del paziente è già a “corto” di letti.
Sul finire dell’estate, quando le terapie intensive erano state faticosamente svuotate, “un paziente poteva essere accolto in ospedale anche quando non ne aveva effettivamente bisogno.
In questo momento, da noi come in tutte le altre regioni d’Italia, bisogna fare una discriminante: questa discriminante è che un paziente, anche sintomatico, che però non manifesta quelle fasi di aggravamento tali da aver bisogno di un’assistenza ospedaliera, debba rimanere a casa.
E deve avere l’assistenza dovuta della medicina territoriale.
C’è un piano per reperire i posti letto, che in terapia intensiva e in degenza aumenteranno progressivamente dai primi di novembre”.
118 e ospedali non possono reggere da soli l’emergenza coronavirus: serve la medicina territoriale
A mettere in difficoltà il sistema sanitario è l’andamento della curva dei contagi, definita “a fisarmonica” dal medico dirigente del 118.
Una pietra angolare della risposta alla pandemia, a detta del dottor Galano, è la medicina generale, perché “la soluzione non può arrivare solo dal 118 o dall’ospedale”.
Per approfondire:
Messina, postazione 118 focolaio coronavirus: anche medico 118 positivo
Pandemia, Balzanelli (SIS118): richiesta interventi +15%
Covid-19, scandalo tamponi a Napoli: medico 118 si difende dalle accuse