COVID-19, "Proprio lì, sotto quella tuta, ci sono io": il racconto di Lorenzo, soccorritore Anpas
COVID-19, la storia di Lorenzo, soccorritore ANPAS: “Proprio lì, sotto quella tuta, con la testa chinata, ci sono io”
COVID-19: la storia di un soccorritore, le sue emozioni
Una persona che ha scelto di indossare una divisa arancione tutti i giorni.
Purtroppo non la vedete la mia divisa perché in questo periodo noi soccorritori siamo impegnati con un’altra cosa che non si vede, che non si può toccare ma ESISTE.
Esiste nell’agitazione di Lucia, nel respiro spezzato di Luciano, nella tosse di Sarah, esiste nel pianto di una figlia che non sa se potrà rivedere Maria.
Esiste in quelle stanze chiuse, isolate che ospitano tanti altri nomi. Siamo in un periodo dove tornando a casa ci chiedono: “tutto bene a lavoro?” E la nostra risposta è sempre la stessa: “SI NORMALE!!” .
Ma noi non vogliamo che questo sia normale.
Non ci divertiamo a indossare una tuta bianca/camice blu, 2 paia di guanti e una mascherina.
Noi DOBBIAMO farlo per proteggerci, per proteggere chi a casa poi ci fa quella domanda.
La mia divisa arancione è proprio bella e vorrei farvela vedere con sopra il mio sorriso, speriamo
Lorenzo, soccorritore Anpas
Per approfondire:
Assistenza Sanitaria: ANPAS alla 20ª tappa del Giro d’Italia, da Alba a Sestriere