Il via al nuovo Centro Emergenza Albania: come funziona?
L’Albania è un Paese che, come molti altri, sta sviluppando nuove tecnologie e strategie in ambito medicale per rendere più efficiente il servizio di dispatch e di gestione delle emergenze. Tra queste innovazioni, c’è il Centro Emergenza Albania, regolamentato dal 2014, ma fisicamente attivo dal 2017.
Per capire meglio di cosa si tratta, abbiamo intervistato il direttore della centrale operativa, il dottor Brataj Skender.
- Possiamo dire che l’anno scorso è nato il Centro Emergenza Albania. Di cosa si tratta?
“Il Centro Emergenza Albania è un’istituzione regolamentata legislativamente dal 2014 in cui sono state stabilite le basi per il servizio emergenza-urgenza preospedaliera. Inoltre è stata effettuata la creazione del Centro Emergenza Sanitaria Nazionale, regolamentata anch’essa da un decreto ministeriale del 2014, che insieme alla centrale operativa di Tirana hanno dato l’inizio ad un modo molto più rigoroso e preciso di fare emergenza. Per ora la centrale operativa di Tirana è l’unica in tutta l’Albania, ma ha la capacità di ricevere le chiamate di soccorso da tutto il Paese. Abbiamo scelto Tirana come città di partenza, poiché la sua popolazione rappresenta circa 1/3 di quella di tutto il resto della nazione. In centrale siamo operativi dal 3 Aprile 2017 e per ora i dati sul rendimento delle attività di soccorso sono estremamente positivi.”
- In che modo siete organizzati con i mezzi di soccorso e con i training?
“Per quanto riguarda i mezzi, sono di proprietà degli ospedali, ma vengono comandati dalla centrale operativa. Per ora, per l’emergenza preospedaliera, disponiamo di 130 mezzi in tutto il territorio nazionale. Essi sono distribuiti nella maniera più equa possibile a seconda del numero di abitanti, numero di servizi e così via. Le tipologie di mezzi sono due: la prima viene mobilitata con a bordo, autista, infermiere e medico, mentre la seconda ha a bordo solo autista e infermiere. Quindi a seconda della criticità, noi valutiamo quale ambulanza mobilitare. Ogni ambulanza è equipaggiata di monitor defibrillatori, tavole spinali, collari e barelle. Per ora facciamo BLSD e corsi sull’uso dell’elettrocardiogramma. Impartiamo anche lezioni sul trattamento di pazienti traumatici, per dare un’infarinatura ai soccorritori.
A Tirana ci sono circa 20 postazioni di soccorso da cui vengono mobilitati i mezzi. Come Centro Nazionale, coordino anche il servizio di elisoccorso. Abbiamo 3 elicotteri operativi che riescono a raggiungere ogni angolo della nazione in meno di un’ora.”
- Come vengono gestite le chiamate di emergenza? C’è differenza dalla gestione della Centrale Operativa a quella nel resto del Paese?
“Le chiamate vengono filtrate per provincia. Ogni ospedale che fa il dispatch delle ambulanze possiede un piccolo centralino in cui riceve le chiamate della sua provincia. Riceve le chiamate sempre come 127 o 112, ma a differenza della Centrale Operativa, non hanno un sistema preciso di registrazione della chiamata. Loro si occupano solo di rilevare i dati ed effettuare il dispatch. Invece, la Centrale Operativa di Tirana, come detto prima ha un sistema più preciso. É dotata di un sistema integrato che dispone di ogni mezzo per delineare una tracciabilità e uno storico delle chiamate: rubrica, elenco informativo, scheda anagrafica paziente, valutazione triage e poi il mezzo viene inviato sul posto. Nelle zone rurali con la nuova riorganizzazione si è pensato di ottimizzare l’arrivo dei soccorsi, facendo in modo che l’ambulanza copra un massimo di 25 km per raggiungere il posto, il che significa non superare i 30 min. di tempo per soccorrere un paziente.
Per quanto riguarda il dispatch di un elicottero, esso avviene tramite gli ospedali che direttamente inviano l’elicottero e poi il paziente viene trasportato nello stesso ospedale per poter essere trattato. Esiste un numero fisso che si può rintracciare anche da fuori Tirana e che prevede una telefonata per la richiesta di elisoccorso.”
- A livello di emergenza, siete chiamati anche a gestire le evacuazioni. Che tipologia di standard utilizzate in Albania?
“Per quanto riguarda gli standard di evacuazione, fino ad ora in ogni provincia le evacuazioni venivano fatte in modi diversi le une dalle altre. Non è mai stato standardizzato questo aspetto. Attualmente credo sia il momento di adottare per tutto il Paese uno standard di emergenza univoco.”
- Quali sono i prossimi passi che avete in programma di sviluppare in futuro?
“L’idea è quella di ampliare il numero unico 127 in tutta l’Albania, così da rendere il contatto con i pazienti più efficiente e diretto possibile. Ora abbiamo pensato alla singola città di Tirana. Proseguiremo a Gennaio con la provincia di Tirana e a seguire con la regione di Tirana, Durazzo e man mano si penserà al sud e al nord del Paese. Ovviamente si penserà a sviluppare su questo fronte tutte le regioni attorno a Tirana fino a rendere il 127 il numero unico per le emergenze in tutta Albania. Inoltre per il prossimo anno abbiamo in previsione un incremento di mezzi di soccorso. Per ora ci stiamo occupando di rimpinguare il nostro equipaggiamento, poi penseremo alla flotta.”