Sicilia, inchiesta Requiem: Indigeno nascondeva armi e munizioni nell'ambulanza
L’inchiesta Requiem ha portato alla luce anche un elemento aberrante (tra i molti): Massimo Indigeno, 46enne, nascondeva sull’ambulanza anche le munizioni per il suo arsenale personale
Caltagirone, l’inchiesta Requiem: armi sull’ambulanza
I Carabinieri di Caltagirone, hanno aggiunto anche questo tassello all’impianto accusatorio: Indigeno, a capo e cassiere di un’organizzazione che mirava a gestire il controllo dei degenti non deambulanti attraverso una onlus a lui riconducibile, celava in una delle ambulanze utilizzate dalla onlus per il trasporto dei degenti anche 35 cartucce calibro 6,5×52 e 7,92×57 destinate ad un’arma con canna lunga.
Il gip del Tribunale di Caltagirone ha contestato a Massimo Indigeno la minaccia e violenza a pubblico ufficiale, perché responsabile di gravi minacce e di un’aggressione fisica ad un caposala del pronto soccorso dell’ospedale “Gravina e Santo Pietro” di Caltagirone che in un’occasione, vista la pandemia, aveva soltanto chiesto a Indigeno di uscire dall’ospedale.
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