UK, riuscito lo sciopero dei lavoratori delle ambulanze: popolazione solidale, governo in difficoltà
Al netto delle speculazioni politiche, che rifuggiamo come la peste nera, lo sciopero dei lavoratori delle ambulanze è riuscito perfettamente, e ha trovato una vasta solidarietà dei cittadini
Lavoratori delle ambulanze incrociano le braccia, governo inglese in difficoltà
Normalmente uno sciopero, soprattutto del settore pubblico, determina sentimenti contrapposti nell’opinione pubblica, e non manca mai una percentuale, più o meno consistente, di cittadini che lamenta i disagi di queste azioni sindacali.
Non così è successo in UK.
Il motivo essenziale sembra essere questo: il tasso di inflazione è attualmente del 10,1%.
L’aumento rifiutato ai lavoratori non raggiungeva il 4%.
Perciò l’adeguamento salariale oggetto della discussione non era nemmeno la metà degli aumenti di costo dei generi di consumo che avrebbero acquistato gli stessi lavoratori.
Tali aumenti hanno generato una diffusa solidarietà popolare, unitamente al fatto che nessun inglese vivente aveva mai visto un infermiere scendere in piazza: in oltre 100 anni non era mai accaduto.
Stesso dicasi per autisti soccorritori, paramedici e altri profili legati al servizio dell’ambulanza.
Ma il governo conservatore di Rishi Sunak insiste che deve attenersi a modesti aumenti per i lavoratori del settore pubblico, come raccomandato da organismi indipendenti di revisione delle retribuzioni.
“Il modo migliore per aiutarli e per aiutare tutti gli altri lavoratori del Paese è quello di prendere in mano la situazione e ridurre l’inflazione il più rapidamente possibile”, ha dichiarato il leader britannico.
I ministri hanno arruolato 750 militari per guidare le ambulanze e svolgere ruoli logistici per mitigare l’impatto dello sciopero delle ambulanze di mercoledì, che ha colpito quasi tutte le aree dell’Inghilterra e del Galles.
Nonostante l’insistenza del governo a non negoziare, i sondaggi indicano che la maggior parte dei cittadini è favorevole allo sciopero degli infermieri e degli operatori delle ambulanza e, in misura minore, di altri lavoratori.
Già, perché nei prossimi giorni sono previsti gli scioperi di ferrovieri e di altre categorie lavorative.
Sciopero dei lavoratori delle ambulanze, le dichiarazioni del delegato della NHS Confederation
In risposta al primo giorno di sciopero dei lavoratori delle ambulanze, Matthew Taylor, amministratore delegato della NHS Confederation, ha dichiarato:
“Oltre agli intensi preparativi intrapresi dai servizi sanitari locali, con il sostegno dei settori militare, indipendente e volontario, il sostegno del pubblico è stato inestimabile nella gestione degli eventi di oggi.
I dirigenti del Servizio sanitario nazionale di tutto il Paese saranno incredibilmente grati per il continuo sostegno dei cittadini quando si è trattato di utilizzare le ambulanze e gli altri servizi di assistenza urgente e di emergenza in linea con i consigli”.
“Come previsto, il quadro è stato eterogeneo in tutto il Paese e sappiamo che alcuni servizi di ambulanza continuano a registrare ritardi significativi nella consegna dei pazienti all’ospedale.
Si tratta di un problema di vecchia data: anche prima dell’inizio dello sciopero odierno, 5 dei 9 servizi di ambulanza avevano dichiarato incidenti critici.
Il tempo medio di attesa per le chiamate di categoria 1 è ora di 9 minuti e 56 secondi contro un obiettivo di 7 minuti e di oltre un’ora per le chiamate di categoria 2 contro un obiettivo di 18 minuti.
I dirigenti dell’NHS hanno lavorato duramente per migliorare questi tempi di attesa, che hanno portato molti operatori di ambulanza a sentirsi molto frustrati e hanno contribuito all’azione sindacale di oggi.
Oggi il Servizio sanitario nazionale ha fatto tutto il possibile per garantire che le cure urgenti e salvavita avessero la priorità, ma non è semplicemente sostenibile intraprendere questi sforzi ogni giorno.
“Nessun leader del settore sanitario avrebbe voluto trovarsi in questa situazione e gli scioperi avrebbero potuto essere evitati se il governo avesse tentato di impegnarsi realmente con i sindacati sulle retribuzioni.
Il timore è che questo sia solo l’inizio e che il pieno impatto dello sciopero odierno, insieme ai primi due scioperi del personale infermieristico, non si farà sentire solo oggi ma anche nei giorni e nelle settimane a venire.
Il loro timore è che il rischio per i pazienti si intensifichi con i futuri scioperi previsti e senza alcun segno di risoluzione delle controversie
“Nell’inverno probabilmente più tumultuoso per la sanità che il Paese abbia mai affrontato, il governo deve raggiungere un accordo con i sindacati, non possiamo permetterci di lasciare che questo vada alla deriva in un inverno prolungato di azioni sindacali e in una dirompente guerra di logoramento”.
Con oltre 11.500 dipendenti che hanno scioperato nel secondo giorno di azione sindacale dell’RCN, con il conseguente rinvio di oltre 2.100 operazioni elettive e 11.600 appuntamenti ambulatoriali, i pazienti, i dirigenti dell’NHS e la forza lavoro in generale hanno bisogno di un cambio di passo nel dialogo sulle condizioni salariali e lavorative finora instaurato.
“Come nella lettera di ieri al Primo Ministro, lo esortiamo ancora una volta a negoziare sulla questione sostanziale dei premi salariali, al fine di evitare gli scioperi previsti e futuri.
Continuiamo a ribadire il nostro messaggio ai sindacati: è necessaria una risoluzione nazionale il più rapidamente possibile.”
Le interviste ai lavoratori delle ambulanze UK
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