Blitz del Corpo Forestale al maxi-raduno negazionista nel sassarese: “Siamo cittadini di Gaia, quindi liberi”
Corpo Forestale in maxi-raduno negazionista: quando i ranger sono intervenuti alla ‘festa’ in campagna a Palmadula, molti dei 130 partecipanti si sono rifiutati di esibire i documenti di riconoscimento
Un vero e proprio maxi-raduno di negazionisti del Covid provenienti da tutta la Sardegna, interrotto dall’intervento degli uomini del Corpo forestale
È accaduto ieri nella campagne di Sassari, in località Palmadula, dove una pattuglia dei ranger giunta sul posto dopo una segnalazione, si è trovata sbalordita davanti un assembramento di circa 130 persone, “in evidente atteggiamento festaiolo”.
I forestali hanno identificato 63 persone, controllato circa 70 veicoli e contestato 63 violazioni alle norme anti Covid.
Lo stupore più grande gli uomini e le donne del Corpo forestale lo hanno avuto al momento della identificazione delle persone presenti
La quasi totalità di loro, infatti, in un primo momento, ha rifiutato di dare le proprie generalità e di esibire un documento di identità o riconoscimento.
Quasi tutti hanno invece dichiarato di essere cittadini del regno sovrano di Gaia o appartenenti alla “Repubblica de Sardinia” e in quanto tali, si legge nella relazione del direttore dell’ispettorato forestale, Giancarlo Muntoni, sostenevano di essere soggetti liberi e sovrani della loro prerogativa e rappresentanza.
Di fatto dichiaravano di non appartenere alla Stato italiano e di conseguenza ne disconoscevano le leggi, comprese le norme di divieto imposte in materia di Covid. Motivo per cui avevano deciso di incontrarsi e fare festa all’aria aperta in campagna.
Molti di loro hanno esibito documenti di identità ‘fatti in casa‘ o addirittura hanno rifiutato l’identificazione da parte del personale forestale.
Diverse persone provenivano da Cagliari.
Nessuno di loro aveva addosso la mascherina di protezione, “perché fortemente convinti che il virus non era altro che una invenzione delle grandi multinazionali della farmaceutica”.
Spiega Muntoni: “Quello che abbiamo rinvenuto non era il semplice spuntino fra quattro amici ma un numerosissimo e pericoloso assembramento di persone, oltre un centinaio, compresi tanti bambini, in totale dispregio delle norme anti Covid.
Persone incoscienti e tutte riottose a ridurre i rischi di contagiarsi e contagiare anche gli altri, compresi i colleghi Forestali intervenuti per fare il loro lavoro.
Ora sono al vaglio le posizioni di alcuni convenuti, nei confronti dei quali potrebbe configurarsi il delitto colposo contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica”.
Per approfondire:
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