Cicatrici da acne: quale l’efficacia del laser?

L’acne è un’infiammazione del follicolo pilosebaceo che ha come principale manifestazione la comparsa dei cosiddetti brufoli o punti neri

Spesso costituisce una condizione passeggera, ma sono tuttavia molti i ragazzi e le ragazze che ne mostrano i segni, specie coloro che hanno l’abitudine di “spremere” le lesioni e/o si sono affidati a cure non specialistiche.

Le tecnologie laser sono un valido aiuto per migliorare questa condizione, e ridare alla pelle un aspetto migliore.

Che cos’è l’acne

L’acne è una malattia del follicolo pilo-sebaceo a forte impatto psicosociale.

Tale problematica colpisce una gran parte degli adolescenti: circa il 70% di loro ha sofferto di questa infiammazione tra i 12 e i 20 anni di età.

Fortunatamente le forme severe rappresentano solo il 15% dei casi.

L’infiammazione che causa l’acne riguarda le ghiandole sebacee e può colpire l’epidermide a più livelli.

Negli strati superficiali, l’infiammazione si manifesta con punti neri (comedoni), piccole cisti (microcisti), piccoli rilievi cutanei che contengono pus (pustole), o che non ne contengono (papule).

Quando invece si manifesta e coinvolge gli strati profondi con cisti e noduli a contenuto purulento, il rischio di esiti cicatriziali è elevatissimo.

L’acne non va sottovalutata: in alcune forme gravi l’acne può lasciare cicatrici e segni permanenti che possono causare disagio per la persona, costituendo pertanto un problema psicologico, tanto quanto estetico.

Per prevenirlo la terapia medica, insieme allo studio dello stile di vita e delle intolleranze alimentari, è necessaria e fondamentale nelle fasi iniziali, per prevenire la comparsa delle cicatrici.

Poco efficace tuttavia per migliorarle, qualora già presenti. In questa seconda situazione, può essere di aiuto la tecnologia laser.

Laser Co2: un aiuto contro le cicatrici da acne

Il Laser Co2 ablativo comunemente utilizzato per il trattamento degli esiti cicatriziali derivanti da traumi o cicatrici chirurgiche, viene utilizzato con successo anche nelle cicatrici da acne.

Un specifica modalità chiamata “ablativa frazionata”, permette la naturale rigenerazione cutanea.

Gli spot (ovvero le micro colonne di energia), che superano il tessuto fibroso e penetrano in profondità nella cicatrice, mandano al derma segnali di rigenerazione, neo-vascolarizzazione, produzione di collagene.

Di conseguenza il tessuto cutaneo viene indotto a rigenerarsi riducendo la profondità della cicatrice e rendendo la pelle più compatta e omogenea.

Ci sono controindicazioni per tale trattamento: Il laser non va eseguito in gravidanza e allattamento, su pelle abbronzata o se si ha in previsione a breve l’esposizione solare, o se si assumono determinati tipi di farmaci.

Ovviamente l’acne deve essere in una fase non attiva, quindi perfettamente controllata dalle terapie mediche.

Laser DYE

Un’altra alternativa per le cicatrici da acne e macchie post-acneiche, in genere utilizzato per angiomi e capillari dilatati, è il DYE-laser.

Questo laser è particolarmente performante sulle cicatrici molto vascolarizzate in quanto utilizza una specifica lunghezza d’onda che colpisce l’emoglobina dei capillari dilatati, responsabili della colorazione rossastra delle stesse.

Il DYE-laser riduce l’infiammazione e rimodella la cicatrice, rendendola piatta e naturalizzandone il colore.

Come curare l’acne prima delle cicatrici?

Le cicatrici da acne si possono evitare iniziando con tempestività la terapia prescritta da uno specialista dermatologo. In caso di acne lieve, detergenti specifici e creme ad azione antibiotica o cheratolitica, e/o retinoidi topici possono essere particolarmente indicati.

Se l’acne non è troppo grave, si possono associare anche cicli di peeling appositamente formulati e, nei casi più gravi, può arrivare all’assunzione di terapie sistemiche.

In ogni caso è fondamentale rivolgersi allo specialista per una visita dermatologica approfondita, evitando il fai da te: ricordiamo che spesso l’acne dipende da squilibri ormonali o, nelle ragazze, ovaio policistico, si può suggerire pertanto un percorso in collaborazione con uno specialista in Ginecologia per affrontare in maniera multifattoriale il problema.

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

Humanitas

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