COVID-19, la pandemia fa chiudere 36 mila aziende in Giappone. E non è finita

COVID-19 in Giappone : da qui alla fine del 2020 il numero delle aziende costrette al fallimento potrebbe salire a 53 mila: il problema principale è l’assenza di domanda

COVID-19 IN GIAPPONE, ANCHE NEL SOL LEVANTE L’ECONOMIA TRABALLA

Quasi 36 mila aziende giapponesi sono state finora costrette ad interrompere le loro attività a causa dei contraccolpi sull’economia causati dalla pandemia dei coronavirus.

Il numero totale di aziende che presumibilmente saranno costrette al fallimento nel 2020, secondo una proiezione del think-tank giapponese Tokyo Shoko Research, potrebbe arrivare a oltre 53 mila, il massimo dal 2000.

“Con il protrarsi della pandemia è inevitabile anche un aumento delle aziende che interromperanno le attività, non tanto per mancanza di liquidità quanto per le prospettive di diminuzione della domanda“, ha rilevato il think-tank nel rapporto pubblicato sull’argomento.

Il tema, annoso, della cosiddetta “seconda ondata” è strettamente connesso con gli effetti economici della prima: poche nazioni al mondo, potremmo scrivere nessuna, possono permettersi il dilagare di forme endemiche di coronavirus.

Gli effetti sulla produttività e sul lavoro, anche inteso come livelli occupazionali, sarebbero devastanti.

In Giappone, in Italia, ovunque.

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