Distorsioni e fratture di mano e polso: le cause più comuni e cosa fare
Distorsioni e fratture di mano e polso: le mani svolgono una funzione importante non solo nelle attività quotidiane, ma anche per chi pratica sport
La possibilità di incorrere in distorsioni o fratture di mano o polso rappresenta un pericolo (e una preoccupazione) sia per chi pratica sport da contatto, come kickboxing o arti marziali, ma anche per lavora manualmente, sia in termini di traumi che di pressione continuativa sull’arto.
Mano e polso, quali sono le cause dei traumi?
Distorsioni e fratture di mano e polso, ma anche tendiniti e patologie infiammatorie sono molto frequenti negli sportivi amatoriali non allenati e inesperti.
L’inesperienza infatti porta a compiere il gesto atletico nel modo scorretto, mentre la mancanza di allenamento e riscaldamento prima dell’attività fisica aumenta il rischio di traumi.
Ecco perché, ugualmente a caviglia, ginocchio, anca e spalla, è necessario preparare mani polsi e dita al gesto sportivo con lo stretching e utilizzare le giuste protezioni e supporti nel caso in cui si pratichino sport come kickboxing, volley e basket amatoriale.
Anche una conoscenza dei rischi del gesto specifico, come il palleggio nella pallavolo o il pull-up del crossfit può aiutare a prevenire lo sviluppo di traumi.
Come comportarsi in caso di infortunio a mano, dita o polso
Nel caso in cui due giorni di riposo e applicazione di ghiaccio non bastassero, è importante rivolgersi a uno specialista per una visita ortopedica.
Non bisogna infatti sottovalutare i traumi, anche per il ruolo importante che hanno le mani nella vita quotidiana.
Nel caso di fratture a mano o polso, l’alternativa all’ingessatura per chi necessita di tornare alle proprie attività in tempi brevi è l’utilizzo di placche performanti o viti che hanno la funzione di gesso interno.
In questo modo il segmento interessato dalla lesione rimane fermo, ma si può muovere la mano nell’attesa della riparazione dell’osso.
A questo punto, escluso il sollevamento di pesi e la guida dell’auto, il paziente potrà svolgere tutte le attività; inoltre non svilupperà rigidità articolare perché l’arto non è stato immobilizzato e quindi il recupero dopo il trauma sarà più veloce.
I mezzi di sintesi utilizzati nell’impianto inoltre non hanno bisogno di essere rimossi, tanto che il paziente si dimentica di averli; basti considerare che non sono nemmeno rilevati ai controlli negli aeroporti.
I tutori personalizzati per riprendere ad allenarsi
Il tempo biologico di riparazione di un trauma alla mano o al polso può richiedere in genere fino a 45 giorni.
In attesa della guarigione, sulla base della valutazione dello specialista, è possibile tornare a fare sport con l’uso di tutori personalizzati confezionati come guantini con materiali termomodulabili diversi a seconda che si usino solo di notte o anche di giorno.
I tutori proteggono e tengono a riposo le strutture coinvolte nel trauma, sostituendosi alle funzioni perse in attesa che le strutture guariscano, come nel caso di lesioni nervose a seguito di una frattura, consentendo però il gesto necessario per una specifica attività.
I tutori standard, invece, spesso non lasciano traspirare la pelle, comprimono le strutture della mano o delle dita e non forniscono un reale supporto al gesto dello sportivo.
Per approfondire:
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