Fase 3, l’onda lunga del COVID-19: a Milano Emergency consegna farmaci e beni di prima necessità ai più fragili
Emergency a Milano: 320 volontari, 60 le tonnellate di cibo e beni di prima necessità movimentate, 6.370 consegne di spesa a domicilio effettuate, con una media di oltre 100 consegne al giorno e oltre 3.000 nuclei famigliari aiutati.
EMERGENCY A MILANO, I NUMERI DI UN IMPEGNO
Sono questi i numeri dell’impegno dell’organizzazione di Gino Strada nel capoluogo lombardo.
“Andare a fare la spesa al supermercato, raggiungere una farmacia, recuperare ricette dal medico di famiglia – raccontano da Emergency -… durante l’emergenza Covid-19, questi gesti hanno assunto per molte persone un significato particolare: abitudini che facevano parte del nostro quotidiano sono diventate a un tratto più faticose. Per anziani, persone in quarantena o isolate, addirittura impossibili.
MILANO, I BISOGNI ESSENZIALI CUI A PROVVEDUTO EMERGENCY
Per evitare che la popolazione più in difficoltà rimanesse esclusa dai bisogni essenziali, come mangiare e curarsi, a partire da marzo abbiamo gestito a Milano (e non solo) un servizio di consegne di generi alimentari, farmaci, beni di prima necessità, pasti caldi e mascherine.
Lo abbiamo fatto per le persone e le famiglie più fragili costrette, per varie ragioni, a dover stare a casa perché esposti, più degli altri, ai rischi del contagio.
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– 3.000 e più famiglie raggiunte e aiutate
– Oltre 6.300 consegne effettuate
– Più di 100.000 mascherine distribuite
– Oltre 300 volontari coinvolti .
Ci siamo riusciti grazie al tempo, alla preparazione e alla voglia di aiutare che centinaia di persone hanno messo al servizio degli altri, come le Brigate Volontarie per l’Emergenza.
La piattaforma del Comune di Milano con cui abbiamo costruito questo progetto si chiama proprio “Milano Aiuta”. Ma ci siamo voluti spingere anche oltre la Lombardia: abbiamo moltiplicato le persone, le attività e gli aiuti anche a Venezia, Piacenza e Catania.
Perché era giusto, oltre che utile.
Avvicinarci tutti dalla parte giusta è possibile.
Che poi, è semplicemente la parte dove stare sempre: quella dei diritti”.
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