Fertilità maschile, la soluzione può essere negli amminoacidi?
Oggi, una persona di trent’anni è meno fertile rispetto a cinquant’anni fa, con un calo della capacità riproduttiva di circa il 50%. Molte ricerche scientifiche sono certe che questo fenomeno sia causato dall’inquinamento e da una dieta errata. Come fare?
NEW YORK – Una ricerca universitaria compiuta su test realizzati in tutto il mondo ha confermato che negli ultimi 25 anni la fertilità maschile si è ridotta drasticametne. Il problema della qualità degli spermatozoi è molto legato – secondo questa ricerca – alla presenza di amminoacidi, vitamine e micro elementi che giocano un importante ruolo nella qualità dello spermatozoo. Nell’82% degli studi – svolti con test scientifici a livello globale – si è certificato che l’assunzione di amminoacidi e vitamine incrementa del 60% la qualità dello spermatozzo. Quindi, una corretta dieta e la corretta assunzione di amminoacidi e vitamine è da prendere in considerazione soprattutto se una coppia sta progettando di avere un figlio, con metodi tradizionali o con la fecondazione artificiale.
La presenza di amminoacidi è fondamentale per lo sviluppo dello spermatozoo
La L-arginina è fondamentale per la creazione degli spermatozoi, così come la spermina e la spermidina, i principali composti dello sperma, che sono fatti di L-arginine. Altri amminoacidi che possono influenzare la fertilità sono le L-carnitine, le L-cisteine e il glutathione.
Cos’è e come si assume la L-carnitina?
la L-carnitina è uno degli amminoacidi che portano grassi acidi all’interno dello spermatozoo, assicurandogli l’energia giusta per raggiungere l’ovulo. In percentuale, la metà degli spermatozoi all’interno dello sperma umano hanno una sufficiente mobilità. Comunque, se la percentuale nell’uomo cala, arrivando fino al 32%, si ha la cossiddetta situazione di astenospermia, cioè una situazione di spermatozoi lenti o “addormentati”. Gli studi dimostrano che gli uomini con astenosperia possono aumentare la mobilità dei propri spermatozoi assumendo L-carnitina. Uno studio italiano in particolare ha scoperto che le L-carnitine, se assunte in 3.000 mg al giorno, possono incrementare del 75% la motilità dello sperma (casi registrati di aumento dal 10,8 al 18%).
Cisteina e Glutathione: come aiutarli?
I due amminoacidi che proteggono lo sperma dall’ossidazione sono cysteina e glutathione. In particolare il glutathione è una composizione di tre amminoacidi. E’ uno dei migliori protettori contro i radicali liberi. La cisteina è invece un fornitore di amminoacidi ed è necessario per la produzione del glutathione. Questo perché – molti studi sono ormai concordi – la corretta quantità di glutathione nel sangue aiuta la fertilità maschile, e questo incremento puà essere solo aiutato dall’assuncione di N acetil cisteina (NAC). Un altro elemento molto utile per la fertlità è – scoperta recente – l’essenza di corteccia di pino, che contiene un’alta quantità di proantocianadine, un polifenolo con qualità anti infiammatorie e vasoprotettore, che aiuta ovviamente lo spermatozoo nelle condizioni di fecondazione. La L-arginina combinata con l’essenza di corteccia di pino può aumentare estremamente gli effetti sul corpo umano. In aggiunta, l’assunzione dell’essenza di corteccia di pino aumenta la presenza della vitamina D che aiuta il sistema immunitario e l’assunzione di calcio da parte dell’organismo. Gli studi italiani affermano che il 25% dei pazienti che si sono sottoposti al trattamento hanno raggiunto un valore di spermeogramma con motilità normale. Ovviamente questi sistemi di sostegno alla motilità devono essere associati a stili di vita corretti: quindi non bevete alcool e non fumate, state attenti a particolari medicinali che possono ridurre la motilità degli spermatozoi, evitate di vivere in zone troppo riscaldate, tenete uno stile di vita sano e – se sovrappeso – mettetevi a dieta e aumentate l’assunzione di frutta e verdura.