Il farmaco te lo porta a casa il drone, per 1 dollaro
Farmaci consegnati direttamente a casa di anziani e disabili, oppure inviati a persone che necessitano di un farmaco salvavita immediatamente possono essere trasportati dai droni. E’ stata una Startup di San Francisco, la Quicky, a lanciare il primo progetto sviluppato per la consegna tramite mezzi automatizzati. I droni di nuova concezione infatti possono essere utilizzati anche a fini commerciali, e ci sono già delle multinazionali interessate a questa tecnologia, come Amazon. Mai però si era pensato di far arrivare una farmacia specializzata a casa del paziente.
Non solo libri allora, ecco perché a San Francisco hanno pensato: “Perché non sfruttare le macchine per offrire un servizio alla comunità?” Secondo il Cronichles, l’azienda in una fase iniziale sfrutterà tre o quattro droni che faranno le consegne di farmaci in meno di 15 minuti, e saranno attivi 24 ore su 24 sorvolando il terreno a meno di 150 metri di altezza. Grazie al fatto che le scatole di farmaci sono poco pesanti, i Droni potranno anche fare più consegne alla volta.
Quando il drone arriverà all’indirizzo desiderato inizierà a fluttuare nell’aria, e contemporaneamente suonerà il telefono del cliente – spiega l’ideatore del servizio, Joshua Ziering, che intende far pagare appena un dollaro a consegna – che potrà uscire e prendere il pacchetto. Alcune farmacie sono molto interessate a sviluppare il servizio.
L’idea di trasportare farmaci via droni era già venuta a una gruppo di studenti dell’ultimo anno dell’Ipsia Galilei di Casterlfranco Veneto, in provincia di Treviso. Gli studenti infatti si stanno cimentando in vari test volti a sperimentari le molteplici applicazioni dei droni fra cui quella relativa al trasporto di farmaci.
«Dal punto di vista tecnico il servizio sarebbe pronto – spiega Daniele Pauletto, il professore responsabile del progetto – ma ci sono due problemi. Il primo è che si possono consegnare solo farmaci da banco, ma dovrebbe essere superato con l’avvento della ricetta elettronica. L’altro è il regolamento dell’Enac, che deve ancora arrivare e a cui dovremo adattarci. Questo è comunque solo uno degli utilizzi possibili, ne stiamo sperimentando molti altri, ad esempio per l’ispezione del tetto di una chiesa ai fini del restauro».
Le potenzialità dei droni in ambito sanitario non possono che espandersi. Uno studente di design austriaco, Stefen Riegebauer, parla di creare dei droni “infermieri” che possano intervenire trasportando un defibrillatore o altri strumenti da impiegare in caso di primo soccorso, per esempio, in una situazione di arresto cardiaco.