Il soccorso e il salvataggio nello spazio: il SAFER
Il 19 febbraio è il compleanno di Joseph Kerwin, ex astronauta e medico statunitense. Kerwin è stato uno dei primi medici a partecipare attivamente alle missioni della NASA.
Nella sua carriera è stato medico della Marina Militare americana, ed è famoso per un dispositivo usato molto nello spazio: il SAFER
DANVILLE, PENNSYLVANIA – Poche cose sono complesse come prestare soccorso e dare sicurezza in ambienti non sicuri. E non esiste nulla di più minaccioso e pericoloso dello spazio, a più di 408 chilometri di altezza sopra la superficie terrestre. Pensiamo agli uomini che devono operare fuori dalla stazione spaziale internazionale: come si garantiscono un’attività in sicurezza? Come possono lavorare senza rischiare di finire in rotazione incontrollata e, successivamente, in un allontanamento progressivo verso la superficie terrestre?
Una delle persone a cui si deve molto, in questo settore, è il dottor Joseph Kerwin. Nato il 19 febbraio 1932 ad Oak Park, Illinois, Kerwin è diventato medico nel 1957 (dopo aver preso la laurea in filosofia nel 1953). Entrato nell’Aeronautica con l’istituto di medicina dell’aviazione americana, ha svolto molta attività con il grado di Capitano, e ottenne anche l’abilitazione a pilota nel 1962.
Ma da quel momento la sua vità cambiò. Kerwin infatti venne selezionato per entrare a far parte del quarto gruppo di astronauti della NASA.
Kerwin non ha mai raggiunto la fama mondiale di Buzz Aldrin o Neil Armstrong. Ma fu CapCom della missione Apollo 13, ed entrò come equipaggio nella missione Skylab2 come scienziato-pilota. Volò nello spazio insieme a Charles Conrad e al pilota Paul Weitz. Fu quando uscì dalla Marina e lasciò la NASA che Kerwin potè dare il massimo impulso alle sue idee. Divenne infatti responsabile per Lockheed delle attività e dei programmi per garantire agli astronauti la possibilità di volare in sicurezza fuori dalla Stazione Spaziale Orbitante e dagli Shuttle.
Kerwin capì con il suo staff che gli astronauti avevano bisogno di strumenti leggeri e affidabili per poter volare e operare sulla struttura esterna dei veicoli spaziali. Costruì così il SAFER (Simplified Aid for EVA Rescue) un jetpack con 32 ugelli che spruzzano azoto in pressione e che garantisce stabilità e perfetta mobilità nello spazio senza gravità agli astronauti. Il suo dispositivo è stato testato per ben 2 volte nelle attività fuori dalla ISS dagli astronauti.
A questo progetto Kerwin fece seguire un altro tipo di veicolo, l’Assured Crew Return Vehicle. Si tratta in questo caso della cellula di emergenza e salvataggio che permette agli astronauti di fare ritorno sulla terra in situazioni di pericolo. Nella sua continua esperienza (oggi Kerwin è direttore del Life Sciences Office al Johnson Space Center di Houston) Kerwin sta studiando nuovi sistemi di trasporto per gli astronauti sia verso nuovi pianeti, che da questi fino alla terra.