Indonesia tra pandemia e religiosità: a garantire la sicurezza delle messe di Natale saranno 500 giovani musulmani

Natale 2020. In Indonesia, ma anche in altri luoghi del mondo, le festività religiose possono divenire un’opportunità per gli estremisti di ogni orientamento per dare sfogo alle proprie fobie.

In Indonesia, per l’appunto, una grande risposta che vede protagonisti, oltre alle istituzioni, i giovani musulmani: sono oltre 500mila quelli che faranno volontariato come sorveglianti affinché i cristiani possano partecipare alle funzioni religiose in tutta sicurezza.

Indonesia, un Natale all’insegna del dialogo e della fratellanza interreligiosa

In una lettera pubblica su come organizzare il servizio in occasione della festività del Natale, il ministro indonesiano per gli affari religiosi, Fachrul Razi, ha affermato che, nell’odierna situazione di emergenza legata alla pandemia, i cristiani – a seconda delle varie situazioni locali nelle diverse regioni – potranno celebrare il Natale anche nelle chiese, a condizione che l’assemblea rispetti i protocolli anti-Covid e il distanziamento, con una capienza inferiore al 50% della normale capienza dell’edificio, e garantendo che il rito religioso sia trasmesso in diretta su piattaforme online.

L’apertura delle chiese pone dunque la questione della adeguata sorveglianza: sono oltre 8mila i membri delle forze di sicurezza indonesiane (tra esercito, polizia, corpi di guardia locali) in servizio nella regione di Jakarta destinati alla custodia delle chiese, per sorvegliare e tutelare il pacifico svolgimento delle celebrazioni natalizie.

“Ci sono 361 chiese situate vicino a moschee in diverse parti del Paese, quindi è necessario prestare particolare attenzione” ha detto il capo del dipartimento delle pubbliche relazioni della polizia regionale di Jakarta, Yusri Yunus.

Il servizio coinvolge anche giovani volontari musulmani, nel segno del dialogo interreligioso: ben 500.000 membri del movimento giovanile “Anshor e Banser” – la più grande organizzazione sociale giovanile in Indonesia, affiliata al movimento musulmano “Nahdlatul Ulama” – saranno schierarti come personale ausiliare per garantire un servizio d’ordine e vigilanza a protezione delle chiese a Natale e Capodanno nella regione di West Java.

Natale 2020, in Indonesia un esercito di giovani musulmani che aiuteranno al sereno svolgimento delle celebrazioni

Deni Ahmad Haidar presidente del movimento giovanile a West Java, ha confermato che nel 2020, come ogni anno, “Ansor e Banser” partecipa e mette a disposizione i suoi membri, in accordo con le autorità civili, per offrire un aiuto nella vigilanza, per le celebrazioni di Natale e Capodanno 2020.

“Anche quest’anno siamo pronti a schierarci a fianco dei nostri fratelli cristiani perché la loro festa sia vissuta in sicurezza e nella pace. Siamo in attesa di istruzioni da parte dei funzionari della sicurezza pubblica”, spiega Haidar.

Il presidente auspica che ” la serena celebrazione di questo evento religioso possa rafforzare l’unità e l’integrità in un momento in cui il paese è messo alla prova dalla pandemia e da episodi di estremismo religioso”, come quello verificatosi nelle scorse settimane a Sulawesi.

Parlando a all’agenzia stampa Fides, Permadi Arya, musulmana indonesiana e membro attivo di “Ansor e Banser”, conferma la sua disponibilità notando che “questa attività è diventata per noi un appuntamento annuale, ed è compiuta per il bene comune, l’armonia religiosa e la solidarietà sociale”.

“Grazie agli agenti di sicurezza della polizia e anche agli amici musulmani di Anshor e Banser, ci sentiamo tutelati e protetti per la celebrazione del Natale” dice a Fides Filipus Ari Susanto, uno dei fedeli della parrocchia di St. Mikahel a Bandung, città di West Java.

“Questa collaborazione rafforza e alimenta anche il nostro senso di fraternità e il clima di pacifica convivenza con la comunità musulmana” rileva.

Il fine è prevenire ed evitare la violenza che in passato ha tragicamente segnato tali festività: nel 2000 in diversi luoghi dell’Indonesia come Jakarta, Bekasi, Sukabumi, Mataram, Pematangsiantar, Medan, Batam e Pekanbaru, una serie di bombe esplose il 24 dicembre.

Simili attentati si sono verificai anche nel 2004, mentre e l’episodio di violenza più recente è stato l’attacco terroristico a diverse chiese a Surabaya, East Java nel 2018.

Uno spirito di servizio a favore delle minoranze da cui in Italia dovremmo certamente imparare.

Per approfondire:

COVID-19 in Indonesia, l’associazione dei Medici: finire la sperimentazione del vaccino per il coronavirus

Indonesia, è arrivato a Jakarta il vaccino cinese Sinovac contro il Covid

Fonte dell’articolo:

Agenzia stampa Fides

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