La Croce Rossa Internazionale compie 150 anni. Origini e curiosità legate al simbolo per eccellenza del soccorso
Nata nel 1963 da un’idea del filantropo svizzero Jean Henry Dunant, la Croce Rossa Internazionale celebra in questi giorni i primi 150 anni di soccorso e solidarietà.
Sconvolto dalla strage della battaglia di Solferino del 1859 e colpito dalla disorganizzazione nei soccorsi, insieme al giurista Gustave Moynier, al generale Guillaume-Henri Dufour e ai medici Louis Appia e Theodore Maunoir, Dunant esattamente il 17 febbraio 1863 dà vita al Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti, poi diventato Comitato internazionale della Croce Rossa.
“La prima convenzione di Ginevra, del 22 agosto 1864, è la prima legge di diritto umanitario internazionale”.
Sottolinea con orgoglio l’attuale presidente della Croce Rossa internazionale, Peter Maurer. È una precisazione importante perché dà la misura del valore della Croce Rossa al di là di quello che rappresenta sotto il profilo del soccorso.
La prima donna, Renée Marguerite Cramer, entra nel Comitato direttivo nel 1918.
Oltre che per l’ingresso della rappresentanza femminile, la Prima Guerra Mondiale segna una svolta decisiva, perché vede crescere il numero dei collaboratori da poche decine a 1.200 unità.
La Croce Rossa sopravvive alla concorrenza della Lega americana e al Secondo Conflitto Mondiale, nonostante l’accusa di aver taciuto sui crimini del nazismo e i campi di concentramento.
Dal 1991 un accordo con la Svizzera garantisce l’immunità e i diritti diplomatici ai dipendenti.
La Croce Rossa conta attualmente 12mila dipendenti e può contare su un budget di 1,2 miliardi di dollari.