Storie di eroi del passato. Enzo Boletti e il Museo della Croce Rossa
A Castiglione delle Stiviere, a 10 Km dal Lago di Garda, fra gli edifici monumentali che abbelliscono il luogo c’è un palazzo particolarmente significativo. Racconta una delle pagine più dense nella storia della solidarietà e del diritto umanitario: è il settecentesco e nobile palazzo Triulzi-Longhi.
Sede dal 1959 del Museo Internazionale della Croce Rossa, fu istituito per iniziativa di Enzo Boletti (1919-2005) un uomo dalla vita incredibile.
È ricordato dalle pagine di storia per essere stato l’ultimo prigioniero italiano di guerra a tornare dalla Russia, l’11 novembre del 1954. Sopravvisse sia ai lager nazisti sia ai gulag sovietici.
Negli anni successivi fu molto attivo come sindaco nel promuovere le attività di Castiglione delle Stiviere, convincendo colossi internazionali della chimica a investire nell’area.
Sentendosi in debito con la Croce Rossa austriaca, grazie a cui nel 1950 potè spedire dal gulag un telegramma al padre per fargli sapere che era vivo, nel 1959 fondò il Museo, di cui fu presidente fino al 1995.
L’interno del Museo offre l’occasione incredibile di vedere antiche lettighe, ambulanze militari, vecchi strumenti chirurgici e veicoli storici della Croce Rossa, trasportando il visitatore in un mondo lontano nel tempo, alle radici dell’emergenza.
Una visita a Castiglione è anche il pretesto per ricordare Enzo Boletti, un eroe del passato e un uomo straordinario.