Volontariato, l'affidamento diretto dei servizi socio-sanitari si può fare a fronte di un rimborso spese
La sentenza della Corte di Giustizia Europea: conferma l’affidamento diretto dei servizi sociosanitari alle associazioni di volontariato.
3 febbraio 2016 – C’è grande soddisfazione fra il mondo del volontariato per l’ultima sentenza della Corte di Giustizia Europea in merito agli affidamenti diretti dei servizi sociosanitari. Una sentenza quasi “storica” che si affianca a quella vinta sempre da Anpas in Corte di Giustizia in merito agli affidamenti dei servizi sanitari. ” E’ un interessante risultato – spiega il presidente Anpas Fabrizio Pregliasco – che complementa quanto ottenuto in Liguria sul versante dell’emergenza e urgenza, e che ribadisce la centralità delle nostre strutture come parte fondamentale del servizio sanitario in Italia. Saranno poi da verificare nel concreto gli effetti reali di questa sentenza che in ogni caso evidenzia come il volontariato sia un pilastro imprescindibile per la sussidiarietà e la partecipazione da oltre centodieci anni. Cogliamo l’occasione di questa importante sentenza per rilanciare, insieme a Croce Rossa e Misericordie, la richiesta di incontro con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per esplicitare gli elementi peculiari della nostra storia e sottolineare, soprattutto all’interno dell’attuale discussione della Riforma del Terzo Settore, l’importanza del volontariato in sanità. Come già fatto per Anpas Liguria, ringraziamo il comitato regionale Anpas Piemonte per lo sforzo profuso per confermare il ruolo del volontariato e il diritto alla salute di tutti”.
Con la sentenza del 28 gennaio 2016 la Quinta Sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea – chiamata in causa dal Tar Piemonte nel procedimento Consorzio Artigiano Servizio Taxi e Autonoleggio (Casta) contro Azienda sanitaria locale di Ciriè, Chivasso e Ivrea (Asl To4), Regione Piemonte nei confronti della Croce Bianca del Canavese, dei Volontari Soccorso Sud Canavese di Caluso, dei Volontari Assistenza e Soccorso Caravino, di Ivrea Soccorso e di Anpas Comitato Regionale Piemonte – dà ragione al volontariato dichiarando ammissibile l’affidamento diretto senza gara, a fronte di un rimborso delle spese sostenute, delle attività di trasporto sanitario alle pubbliche assistenze.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha infatti stabilito che «gli articoli 49 TFUE e 56 TFUE devono essere interpretati nel senso che non ostano a una normativa nazionale, come quella di cui al procedimento principale, che consente alle autorità locali di attribuire la fornitura di servizi di trasporto sanitario mediante affidamento diretto, in assenza di qualsiasi forma di pubblicità, ad associazioni di volontariato, purché il contesto normativo e convenzionale in cui si svolge l’attività delle associazioni contribuisca effettivamente a una finalità sociale e al perseguimento degli obiettivi di solidarietà ed efficienza di bilancio».
Il presidente di Anpas Piemonte, Andrea Bonizzoli: «Accogliamo con grande soddisfazione la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in favore dell’affidamento diretto alle associazioni di volontariato dei servizi sociosanitari. A poco più di un anno dalla sentenza della stessa Corte sull’affidamento dei servizi in urgenza (ricorso dello Spezzino) con questo nuovo pronunciamento in nostro favore anche sui servizi dialisi, interospedalieri – i cosiddetti “ordinari” – speriamo di poter metter fine agli innumerevoli ricorsi di questi anni, a dimostrazione del grande lavoro fatto dal movimento Anpas nella tutela della salute dei cittadini, nella difesa della qualità del servizio, nel pieno rispetto della legislazione nazionale e comunitaria. Ricordiamo che la richiesta alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, veniva da un ricorso presentato al Tar Piemonte contro l’affidamento alle Associate Anpas del Canavese di parte dei servizi che prima erano affidati a cooperative di taxisti. La sentenza ribadisce la correttezza dell’impostazione data in Piemonte all’affidamento dei servizi con accordi quadro che ormai da oltre 20 anni vedono attorno a uno stesso tavolo Regione, Aziende Sanitarie, Anpas, Cri e Misericordie».