Collare cervicale: monopezzo o bivalva?
Collare cervicale: vediamo quali sono i più adatti da tenere in ambulanza per rispettare i protocolli.
- Ma cos’è l’immobilizzazione e quali strumenti utilizza?
- Le misure: sono così importanti?
- Come si posiziona il collare cervicale in emergenza?
- Quando il collare cervicale è posizionato bene?
- Che danni si possono fare posizionando male un collare cervicale?
- Il video del posizionamento del collare cervicale secondo AREU
Sai cosa stai applicando al collo del tuo paziente traumatico?
I collari cervicali non sono tutti uguali, vediamo le differenze fra monopezzo e bi-valva.
Come sapete bene negli ultimi anni si è creato molto dibattito sul tema dell’immobilizzazione.
Da una parte c’è chi ritiene questa pratica superata e – a volte – dannosa per il paziente.
Dall’altra c’è invece chi persegue la strada dell’estricazione e dell’immobilizzazione del paziente in via precauzionale con convinzione.
In mezzo ci sono i protocolli attualmente in vigore, che vanno sempre rispettati.
I produttori di device medicali, che devono sviluppare presidi sempre più comodi, efficaci e studiati per migliorare le condizioni del paziente, e quindi con decine (o centinaia) di protocolli d’azione differenti.
Prodotti che hanno come obiettivo la riduzione del peso della testa sulla colonna cervicale, la protezione di questa zona da eventuali danni secondari e da movimenti inopportuni.
Ad oggi l’assioma del soccorso – in Italia – è: “Si deve posizionare il collare cervicale a tutti i pazienti traumatizzati fino ad esclusione radiologica di lesioni a carico del rachide cervicale”.
Secondo alcune ricerche infatti il collare cervicale si usa perché è necessario limitare i movimenti involontari nei traumi della colonna cervicale.
Si parla del 2-4% di tutti i traumatizzati, fra i quali potenzialmente il 20% ha una lesione del midollo spinale.
Cos’è l’immobilizzazione cervicale e quali strumenti utilizza?
E’ bene analizzare punto per punto i presidi medicali usati per la pratica dell’immobilizzazione, a partire dal più conosciuto e utilizzato, non solo in emergenza ma anche in altri settori sanitari: il collare cervicale.
Definito in modo generico “collarino” questo dispositivo serve a ridurre i movimenti delle vertebre cervicali presenti nel collo.
Non si tratta quindi di un presidio di immobilizzazione completo del rachide, ma in quasi tutti i protocolli se ne prevede l’uso abbinato ad altri presidi di immobilizzazione, come la tavola spinale, l’estricatore o il materassino a depressione.
Quali collari cervicali esistono in commercio?
La zona trattata dal collare cervicale è molto importante e molto delicata.
In commercio quindi esistono diverse soluzioni che si adattano più o meno bene alle attività di soccorso, a lungo degenze ospedaliere oppure ad altre tipologie di utilizzo.
Generalmente, nel campo dell’emergenza, in Italia, è prassi comune usare collari cervicali rigidi.
Da qui si arriva alla distinzione dei collari in due tipi
- Monopezzo – Si tratta di un collare davvero molto semplice, costruito in un solo guscio pieghevole fatto di plastica imbottita. Riposto è piatto e molto comodo da immagazzinare in opportune quantità sull’ambulanza. E’ bene ricordare che questi collari sono monouso. Solitamente con una semplice clip si può piegare nella posizione corretta la gorgiera, che è la parte anteriore da posizionare sotto al mento. La parte posteriore, che si chiama scudo cervicale, è invece da infilare sotto al paziente con una tecnica precisa, altrimenti il rischio è quello di ledere la spina dorsale del paziente.
- Bivalva o due pezzi – Il collare bivalva invece è costituito da due parti che si vanno a collegare tramite due strisce di velcro, e permette un posizionamento più semplice, poiché si può procedere all’appoggio della gorgiera e dello scudo in momenti separati.
Tutti i modelli di collare cervicale usati in emergenza devono avere aperture anteriori per la valutazione del polso carotideo e l’esecuzione di manovre particolari da parte del personale sanitario, come ad esempio la tracheotomia.
Le misure del collare cervicale: perché sono così importanti?
Le misure dei collari cervicali sono decisamente importanti.
Immobilizzare una persona con un collare troppo grande o troppo piccolo può portare due tipi diversi di problemi: da una parte c’è il rischio di una ipertensione del capo, rischiosa per l’allungamento dei muscoli e della struttura del rachide.
Dall’altra c’è il rischio che il collare cervicale non serva al suo scopo, o – peggio – impedisca anche la buona riuscita di altre manovre sanitarie.
Viene automatico pensare che maggiori misure ci sono, più sarà facile trovare quello giusto per il paziente.
Infatti le aziende si stanno sempre più muovendo verso un maggior numero di misure o – in alcuni casi – verso collari cervicali regolabili prima del posizionamento sul paziente.
Sempre prima, questo è molto importante.
Prima bisogna misurare l’area del collo del paziente, per decidere quale collare vada usato.
Poi si posiziona il dispositivo.
La cosa può essere anche complicata sotto diversi punti di vista, anche per via del tipo di paziente su cui si opera.
Ma bisogna sempre ricordarsi che quando si posiziona un collare cervicale devono essere presenti due operatori sanitari, mai uno solo.
Come si posiziona il collare cervicale in emergenza?
Prima di procedere all’applicazione del collare cervicale bisogna accertarsi della presenza di orecchini, collane o indumenti che possano impedire un corretto posizionamento.
E’ sempre consigliata la rimozione di questi accessori.
Abbiamo detto che devono esserci sempre almeno 2 soccorritori (alcuni protocolli richiedono anche 3 soccorritori).
Il primo di essi si deve mettere dietro la testa del paziente e deve provvedere all’immobilizzazione manuale della testa e del collo in posizione neutra.
Si tratta di una posizione in cui la testa è in asse perpendicolare alle spalle su tutte le direzioni.
Ciò riduce al minimo il rischio di lesione midollare e assicura il massimo spazio possibile all’interno del rachide per il canale vertebrale.
Il paziente è rivolto verso l’alto, non verso il terreno. Lo sguardo – perpendicolare di fronte a sé – sarà controllato sempre dal secondo soccorritore, che si deve posizionare davanti al paziente per applicare il collare.
Mentre il secondo soccorritore applica il collare il primo non deve mai perdere la concentrazione sull’immobilizzazione del capo.
Anche dopo il posizionamento del dispositivo, bisogna tenere la testa immobilizzata manualmente, proprio perché si tratta di un dispositivo per l’immobilizzazione parziale.
Il collare cervicale bivalva, o due pezzi, va posizionato sul paziente in modo da creare una conca per mandibola e mento del ferito.
Si insersce quindi la parte anteriore facendo passare successivamente dietro al collo la fettuccia di velcro che assicurerà il collare bene attorno al rachide del paziente.
Questo impedirà una flessione del capo e da modo al soccorritore di aggiungere la parte posteriore del collare.
Una volta fissati i nastri di velcro esterni, ogni estensione sarà impedita.
Se la misura è giusta e se il posizionamento è stato fatto correttamente, non ci sarà nessun fastidio sul paziente o ostacoli al respiro e alla deglutizione.
Quando il collare cervicale è posizionato bene?
A manovra ultimata bisogna accertarsi di aver posizionato correttamente il collare cervicale.
Bisogna quindi verificare che la parte anteriore sia in contatto con diverse parti del corpo, in questo modo:
- La parte anteriore dev’essere in contatto con il manubrio sternale, con la porzione inferiore della mandibola, e lateralmente dev’essere all’altezza della clavicola e della porzione inferiore del ramo orizzontale della mandibola.
- La parte posteriore dev’essere in contatto con la porzione di dorso compresa fra le ali scapolari, con la zona occipitale del capo e i due lacci in velcro di fissaggio devono essere in corrispondenza del punto di fissaggio sulla parte anteriore del collare
Quando devo allarmarmi mentre posiziono il collare?
Può accadere che il paziente abbia danni cervicali a seguito di un trauma, e fino al momento in cui non si iniziano le manovre per il posizionamento del collare il soccorritore può non avvedersene.
Quindi bisogna fare attenzione, nel momento in cui si inizia a mettere il capo in posizione neutra ad eventuali spasmi muscolari o dolori al collo e al dorso.
Inoltre se l’attività respiratoria viene meno compromettendo la pervietà delle vie aeree, se il paziente tiene la testa rigidamente in un’altra posizione o se ci sono lesioni visibili alla trachea e ai vasi bisogna chiedere il parere del medico prima di procedere.
Ovviamente, se sono presenti corpi estranei nei tessuti molli del collo o si è impossibilitati a mantenere la posizione neutra, il paziente dovrà essere immobilizzato nella posizione in cui giace, assicurando prima di tutto la stabilità respiratoria e circolatoria.
Che danni si possono fare posizionando male un collare cervicale?
Oltre a danni irreparabili alla spina dorsale, il posizionamento del collare cervicale sui pazienti può causare anche semplici problemi operativi.
Non solo quindi si rischia di rendere paraplegica una persona, ma si può anche rischiare di rendere complesso o impossibile il lavoro di medici e infermieri.
Un collare cervicale posizionato male può impedire un intervento di tracheotomia o una parziale copertura di eventuali tracheostomie.
Si possono causare problemi respiratori oppure rendere difficile la deglutizione. Infine, ma non ultimo, si può rendere più nervoso il paziente e causargli dolore.
Quale Collare Cervicale è più consigliato?
Non si può consigliare un collare cervicale unico.
Ogni aspetto dell’emergenza ed ogni soccorso è svolto in situazioni differenti e con protocolli differenti.
E’ bene però ricordare che il collare monopezzo, seppur più semplice da trasportare e da posizionare, è spesso meno stabile del collare bivalva, che invece si posiziona con una manovra in più, ma con maggiore precisione.
Quando si valuta l’acquisto di questi dispositivi va anche considerata la storia di soccorso della propria associazione: Quanti sono i traumi di cui ci si occupa mensilmente? Quante probabilità ci sono di intervenire in soccorsi autostradali o contesi di maxi emergenza? I soccorritori sono stati formati con collari bivalva o monovalva? Domande che prima di un acquisto bisogna farsi insieme al quesito: quanto spazio ho per immagazzinare i collari cervicali?
Il video del posizionamento del collare cervicale secondo AREU
Applicare il collare cervicale bi-valva passo per passo
- Il soccorritore che comanda le operazioni blocca manualmente in posizione neutra il capo del paziente. Il secondo soccorritore che esegue il posizionamento deve:
- Mettersi a lato del paziente in modo comodo, per rimuovere gli indumenti attorno al collo del paziente, orecchini, collane o altri oggetti;
- Misurare il collo del paziente dopo aver controllato la pelle ed eventuali ferite o lesioni, e aver valutato che non c’è controindicazione all’applicazione del collare cervicale
- Il soccorritore prende la misura del collo del paziente. (Si misura dalla mandibola al margine superiore del muscolo trapezio);
- Verificare la misura del collare (si misura sulla valva anteriore del collare, dal velcro al margine inferiore del collare);
- Il soccorritore afferra la gorgiera del collare e la piega leggermente. Poi appoggia il collare delicatamente sul torace dell’infortunato, facendolo scivolare verso il collo fino ad inserirlo delicatamente sotto la mandibola;
- Dopo aver posizionato la gorgiera, il soccorritore infila sotto al collo l’allaccio e fissa la parte del collare anteriore. A questo punto il capo soccorritore sposta gli indici per mantenere la posizione del dispositivo;
- Mentre il capo soccorritore mantiene la posizione della gorgiera, il soccorritore prende lo scudo posteriore e lo posiziona sotto la nuca del paziente;
- Una volta posizionato, il collare deve essere allacciato in modo simmetrico con i due velcri, senza strattoni, ma sempre in modo delicato;
- A questo punto il soccorritore chiede e verifica che il paziente tolleri la posizione del collare senza problemi, non abbia compromissione dell’attività respiratoria, possa aprire la bocca e abbia polso.