Comparativa delle scarpe antinfortunistiche da ambulanza
La scarpa antinfortunistica è il D.P.I. più importante per il soccorritore. Abbiamo testato con alcuni lettori del nostro giornale 8 modelli diversi di scarponcino, tutti con caratteristiche S3.
Durante le operazioni di soccorso, avere calzature adatte, comode e performanti è senza dubbio essenziale. Noi di Emergency Live abbiamo preso sul serio questo tema, e negli ultimi mesi abbiamo fatto provare per 30 giorni divere tipologie di scarpe antinfortunistiche a soccorritori che si impegnano quotidianamente nel lavoro in ambulanza. Ecco le testimonianze affidabili e concrete sulle performance dal vivo di diversi modelli.
Come selezionare le scarpe antinfortunistiche?
Prima di tutto, bisogna dare atto alle aziende partecipanti di averci messo la faccia in prima persona. Non è stato facile trovare aziende lungimiranti e disponibili. Infatti nel settore dell’antinfortunistica ci sono tantissimi produttori, e tutti devono rispettare in modo rigoroso la normativa sulla sicurezza. La differenza sta nel modo in cui questa normativa va rispettata. C’è chi produce scarpe antinfortunistiche di primissima qualità, con prezzi decisamente di riferimento. Ma c’è anche chi produce dispositivi di protezione che fanno bene il proprio lavoro, con la giusta comodità anche se in fascia economica. Insomma, non abbiamo voluto fare una comparativa basata su scarpa di serie A e scarpa di serie B, ma ogni valutazione va rapportata anche alla fascia di prezzo con cui il prodotto si presenta. Questa introduzione vi serve per capire come catalogare le informazioni che ogni tester vi darà. Ai tester infatti non sono indicati i prezzi dei prodotti, per impedire di fare valutazioni viziate da una informazione che – quando acquistiamo – può cambiare la nostra percezione.
Tutte le scarpe che abbiamo provato rispettano gli standard minimi per essere utilizzate in ambulanza. Oggi per un lavoro che prevede di operare in ambienti impervi o complessi, con il rischio di forare le suole con aghi o vetri, la possibilità di avere cadute di carichi sul puntale e la necessità di fare turni lunghi, è praticamente obbligatorio scegliere prodotti che rispondano alla normativa europea UNI EN ISO 20345 in categoria S3.