Esercitazione "dual-use". Marina Militare e Protezione Civile sperimentano le loro capacità tecnico-operative
La portaerei Cavour della Marina Militare Italiana, nell’ambito di un’attività anfibia pre-pianificata, in collaborazione con la Protezione Civile, ha organizzato un’esercitazione di soccorso e aiuto a una popolazione colpita da calamità naturale.
L’azione si è svolta nel Mar Jonio, con le azioni di terra nell’area di Massafra, in provincia di Taranto, mentre le Unità Navali sono state posizionate nel Golfo di Taranto.
La macchina dei soccorsi ha messo alla prova la propria efficienza, militare e civile, da cui il nome dual-use, così che mentre la squadra navale ha svolto tutte le attività di addestramento militare, il training ha messo in luce le capacità della nave di supportare le forze di soccorso su larga scala, proiettate dal mare sulla terra.
Qui sono state create le strutture di emergenza con l’impiego della Forza da Sbarco; la portaerei Cavour ha funzionato da piattaforma della Direzione Comando e Controllo (Dicomac) della Protezione Civile in grado di garantire comunicazioni tradizionali e satellitari, supporto aereo per trasporti, evacuazioni mediche e un moderno ospedale.
L’esperimento ha inteso consolidare un modulo operativo di reazione rapida al servizio della nazione e delle popolazioni colpite da calamità dimostrando che non solo da terra, ma anche dal mare, si può prestare soccorso alle persone colpite da disastri naturali con grande efficienza.
La simulazione è stata quella di un terremoto di alta intensità, avvenuto in una località pugliese della provincia di Taranto. Una partecipazione consistente di personale: 1.100 persone imbarcate (di cui 250 del San Marco), 21 della Protezione Civile, altre 100 del San Marco dislocate a terra e 26 della Croce Rossa.
A bordo della Cavour una piattaforma per la direzione di comando e controllo della Protezione Civile, in costante contatto video con Roma e a terra strutture d’emergenza montate nel giro di poche ore proprio dagli uomini del San Marco.
I presenti hanno assistito alla dimostrazione dell’ipotetico recupero di un ferito anche in zone di difficile accesso, grazie all’intervento di unità sanitarie avio-lanciabili e grazie a un elicottero della Marina Militare.
La Cavour, tra l’altro, a bordo ha un ospedale Role 2, in grado di far fronte a qualsiasi emergenza medica. Era già stata utilizzata durante l’emergenza ad Haiti, ma è la prima volta che si mette in campo una collaborazione con la Protezione civile anche per eventuali emergenze italiane.
Presente alle esercitazioni anche il capo della Protezione civile Franco Gabrielli.