Il primo aeroporto di droni dedicato al trasporto di sangue per trasfusioni sarà in Ruanda
RUANDA – La regione dei Grandi Laghi lancerà un nuovo progetto a favore della sua popolazione. Infatti, in Ruanda sarà costruito il primo aeroporto per droni. Un bel passo in avanti per questo stato africano che, poco meno di 23 anni fa, è stato insanguinato da un crudele genocidio.
Negli ultimi anni, a dispetto di tutto, il Ruanda ha visto uno sviluppo tecnologico e industriale senza precedenti e, anche se è ancora considerato uno degli stati più poveri di tutta l’Africa, le istituzioni governative hanno deciso di dare una svolta al Paese.
Ogni anno, in Ruanda, muore circa il 25% della popolazione a causa di infezioni sanguigne di vario genere, soprattutto durante casi di alluvioni, terremoti o altri cataclismi. Inoltre, le condizioni del manto stradale non aiutano le operazioni di soccorso, e nemmeno al fornitura di strumenti necessari a scongiurare questi episodi infettivi, che si potrebbero tranquillamente evitare grazie alle trasfusioni sanguigne.
Tuttavia, la startup Zipline, supportata dal governo ruandese, in collaborazione con UPS e con l’Istituto Tecnologico Federale di Losanna, ha iniziato la costruzione di questo aeroporto per droni, con lo scopo di creare un’opportunità in più per tutti coloro che hanno bisogno di ricevere supporto medico concreto, cibo e sacche di sangue per trasfusioni. L’aeroporto potrà essere pronto entro il 2020 e sarà all’inizio collegato con almeno 5 ospedali. Più avanti invece, il progetto prevede di essere collegato con 45 ospedali ruandesi.
I droni impiegati in queste operazioni non pesano più di 22 chili e sfruttano il segnale gps per orientarsi e trasportare materiale fino a 10 chili per un percorso di almeno 120 km. Una volta raggiunta la destinazione, i droni, che volano a circa 500 metri dal suolo, lasciano cadere il contenuto che trasportano con un paracadute.
Grazie all’aiuto di queste navicelle fluttuanti, trasportare sangue per effettuare importanti trasfusioni sarà possibile e, certamente, più semplice di prima. Ospedali e centri di trasfusione ruandesi potranno mandare e ricevere sacche di sangue per salvare vite.
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