Il rapporto fra Autista e Radio in ambulanza
La radio è il punto di contatto più immediato fra la Centrale Operativa e il mezzo di soccorso. Che sia MSA o MSB non importa: la radio permette alla Centrale Operativa di avere una verifica vocale, precisa e immediata dei dati che vede a monitor. Per questo – oltre al GPS – la Radio è uno degli strumenti di navigazione più importanti per un autista in emergenza.
Uno strumento da usare per delega, perché il Codice della Strada in merito è chiaro. L’autista non può utilizzare apparecchiature di telecomunicazione di qualunque tipo quando è alla guida, fatto salvo per gli strumenti dotati di auricolare che permettono di tenere libere le mani. Esistono già degli strumenti con auricolari bluetooth o a cavo che garantiscono all’autista completa indipendenza, ma è sempre meglio far parlare alla radio – mentre si guida – il collega soccorritore che sta seduto a nostro fianco.
Lui sarà incaricato di farci da “navigatore aggiuntivo” in caso di problemi nell’individuare il target. Già, perché il primo grande problema nell’individuazione di un paziente è capire qual è la via, a che altezza si trova, quali strade è meglio percorrere e quali potenziali problemi si possono trovare sulla strada. Chiaramente il GPS è il supporto primario da tenere d’occhio e da sfruttare. Lui è uno strumento elettronico che sa tutto, ma… anche la Centrale Operativa è un ottimo alleato. Soprattutto perché può parlare con i famigliari della vittima, e interrogarli in caso di problemi. Solo la radio quindi può coadiuvare l’occhio elettronico con un occhio molto più umano, che basa i suoi suggerimenti su osservazioni concrete.
Gli inconvenienti andando sul target: cosa dico alla centrale?
Il primo, tipico inconveniente che un’ambulanza affronta durante la corsa sul target è il traffico. Ci sono zone che sono quasi inarrivabili dalle vie principali, ma possono essere raggiunte più rapidamente da vie secondarie. Un altro grande problema è il cantiere stradale. Uno di quegli inconvenienti che possono annullare l’utilità del GPS. Qui può davvero entrare in campo l’aiuto della radio, con le richieste da fare alla centrale. Un altro caso è quello delle nuove zone abitative, con nomi di vie non ancora mappati sul GPS. Allora la comunicazione via radio diventa fondamentale, con domande precise e richieste di informazioni sulle vie più vicine, con guida passo passo da parte della centrale. Prendiamo per esempio i nuovi quartieri di Mezzano (RA) . Provate a cercare via M. Fabbri su Google Maps. E’ una via aperta pochi mesi fa e non credo la potrete trovare così rapidamente, perché sul GPS non c’è ancora. Un intervento in quella zona è difficile perché bisogna chiedere ai famigliari della vittima il nome delle vie più vicine, capire dove si trova (il proseguimento di via E. Chiesa, per aiutarvi). Pensate ad un intervento del genere di notte e pensate all’aiuto che può darvi la centrale, dove l’operatore non ha problemi di… visibilità quando vede l’icona del mezzo muoversi sulla cartina a monitor.
Una volta sul target il rapporto fra Radio e autista soccorritore però non si conclude, anzi. E’ quasi sempre l’autista che diventa il tramite fra Centrale Operativa e azione di soccorso. E anche qui, una radio con auricolare in grado di allontanarsi parecchio dall’ambulanza permette di effettuare soccorsi più efficaci e meno impacciati.
Tenete sempre presente l’importanza della comunicazione via radio anche per dare aiuto ad eventuali altri soccorsi per raggiungere il target, per non parlare delle indicazioni (che affronteremo più avanti) che il soccorritore (quasi sempre l’autista) deve dare all’elisoccorso per individuare una buona zona di atterraggio.