Ketamina come trattamento preospedaliero in ambulanza per pazienti con disturbi comportamentali acuti: studio prospettico dall'Australia
La ketamina è uno tra i più potenti farmaci analgesici ed anestetici di tipo dissociativo ed è stata utilizzata a partire dall’anno della sua scoperta, il 1962.
La Ketamina, cos’è e perché si usa in ambulanza
L’uso della ketamina è diventato molto popolare in ambiente extraospedaliero e in medicina d’emergenza, in virtù della sua versatilità, ma ha anche effetti secondari.
Questi ultimi includono la broncodilatazione, il mantenimento dei riflessi delle vie aeree e del tono ortosimpatico.
Nonostante la ketamina sia dotata di effetti indiscutibilmente vantaggiosi, perciò, questo farmaco non è universalmente apprezzato.
L’utilizzo della ketamina è sconsigliato soprattutto per i problemi legati ai fenomeni di emersione, per il suo possibile utilizzo come droga (assuefazione) e per la necessità di somministrazione contemporanea di altri farmaci sedativi o analgesici.
Vita in ambulanza, lo studio osservazionale condotto in Australia
In Australia hanno condotto un interessante studio prospettico rispetto all’utilizzo EMS in ambulanza.
Autori sono Katherine Z Isoardi, Lachlan E Parker, Colin B Page, Michael A Humphreys, Keith Harris, Stephen Rashford, Geoffrey K Isbister.
L’obiettivo dello studio sull’utilizzo della Ketamina
La gestione rapida e sicura di gravi disturbi comportamentali acuti gravi (ABD) in ambiente preospedaliero è importante per il benessere sia del paziente che del clinico preospedaliero.
Gli autori hanno studiato la sicurezza e l’efficacia della ketamina come sedativo di salvataggio in pazienti con gravi ABD.
Lo studio osservazionale prospettico ha indagato l’uso di ketamina da parte di un servizio di ambulanza statale come sedazione di soccorso per i pazienti con gravi ABD che sono rimasti agitati dopo la somministrazione di droperidolo.
Il risultato primario è stata la proporzione di eventi avversi (vomito, ipersalivazione, emergenza, ipersedimentazione, ostruzione delle vie aeree, laringospasmo, ipossia, bradipnea e intubazione).
Gli esiti secondari comprendevano il tempo di sedazione, la necessità di una sedazione supplementare e la percentuale di sedazione riuscita.
Uso della Ketamina negli interventi in ambulanza, rtsultati
Ci sono state 105 presentazioni (maschi 69/102 [69%]; età media 31 anni (16-83 anni).
Le cause più comuni di ABD sono state le droghe illecite (39%) e l’alcol (33%).
La dose mediana totale di chetamina intramuscolare era di 200 mg (intervallo interquartile [IQR] 150-200 mg). Ci sono stati 64 eventi avversi in 40 (38%) pazienti.
Quattro avevano vomito, due erano in ipersalivazione, due emergevano, 15 erano in eccesso, quattro erano in ipossia, tre in bradipnea e 16 erano intubati.
La sedazione è stata raggiunta in 103 (98%) pazienti ad un tempo mediano post-ketamina di 8 min (IQR 5-13 min).
Un’ulteriore sedazione è stata somministrata a 41 pazienti (nove prima dell’arrivo in ospedale e 37 entro 1 ora dall’arrivo in ospedale).
In 44 pazienti (42%) la ketamina ha sedato con successo il paziente senza effetti avversi e senza necessità di sedazione continua.
Conclusione dello studio:
L’uso della ketamina come sedativo di salvataggio in pazienti preospedalieri con grave ABD è efficace.
Gli eventi avversi sono comuni, ma possono essere gestiti in modo supportivo.
Per approfondire:
Depressione, l’Unità di Psichiatria policlinico Bari prima a usare Esketamina