Manutenzione defibrillatore: cosa fare per essere in regola

La manutenzione del defibrillatore è una procedura obbligatoria per legge: in cosa consiste la manutenzione e quando farla?

Il defibrillatore, proprio come le auto, gli estintori e le caldaie, ha bisogno di una regolare manutenzione per poter funzionare correttamente ed essere a norma di legge

Tutti i defibrillatori in commercio devono infatti essere sottoposti alle operazioni di manutenzione necessarie; in caso contrario, la garanzia del defibrillatore potrebbe essere considerata nulla.

Secondo il Decreto Ministeriale del 24 aprile 2013 (paragrafo 4.3 dell’allegato E) sulla dotazione e utilizzo di defibrillatori semiautomatici, il defibrillatore deve essere sottoposto “alle verifiche, ai controlli e alle manutenzioni periodiche secondo le scadenze previste dal manuale d’uso e nel rispetto delle vigenti normative in materia di apparati elettromedicali”.

La manutenzione di un defibrillatore semiautomatico DAE (indipendentemente dalla marca e dal modello) può essere sintetizzata in 4 passaggi.

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Manutenzione: l’autotest automatico del defibrillatore

Il defibrillatore esegue automaticamente un test di autocontrollo per verificare le condizioni del dispositivo e della batteria, senza alcun intervento da parte dell’utente.

La cadenza dell’autotest, stabilita dal produttore, può essere giornaliera o settimanale.

Nel caso in cui l’autotest rilevasse la necessità di intervento da parte dell’utente o di un tecnico, il defibrillatore emette un avviso.

Ispezione visiva del defibrillatore

Regolarmente e al termine di ciascun utilizzo, il defibrillatore va controllato visivamente per rilevare possibili danni meccanici.

In particolare:

  • verificare che il LED di Stato indichi che il defibrillatore è acceso e funzionante.
  • controllare che l’involucro esterno del dispositivo non presenti danni

Se si osservano danni o disfunzioni che potrebbero compromettere la sicurezza del paziente o dell’utente, il dispositivo deve essere utilizzato solo dopo gli interventi di manutenzione.

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Sostituzione consumabili (batteria ed elettrodi)

Gli elettrodi e la batteria sono le parti consumabili di un defibrillatore: hanno quindi una scadenza e vanno sostituite periodicamente.

Gli elettrodi del defibrillatore sono monouso e non possono essere riutilizzati.

Vanno quindi sostituiti alla scadenza oppure dopo ogni utilizzo.

La sostituzione entro la scadenza (generalmente dopo 2-4 anni a seconda di marca e modello) è necessaria perché il gel che permette la perfetta adesione e la conducibilità elettrica tende a seccare nel tempo, di conseguenza non è più in grado di svolgere adeguatamente la sua funzione.

Sulla confezione degli elettrodi è riportata la data di scadenza, da considerare valida solo se la confezione sigillata è intatta.

La batteria del defibrillatore ha una durata prestabilita, che solitamente oscilla tra 2 e 6 anni.

Sulla durata della batteria, però, incidono fattori diversi, quali il numero di scariche erogate, la frequenza degli autotest e la temperatura esterna (temperatura ottimale tra 15 e 25 °C).

La frequenza di sostituzione delle parti consumabili varia da defibrillatore a defibrillatore, così come il costo.

A volte un basso investimento iniziale si traduce in costi molto alti dei consumabili.

Prove di sicurezza elettrica eseguite nella manutenzione da un tecnico

Il defibrillatore semiautomatico è un un dispositivo elettromedicale che trasferisce una quantità di corrente che attraversando il muscolo cardiaco ne può ripristinare il corretto funzionamento.

La Norma CEI 62353 (Verifiche periodiche e prove da effettuare dopo interventi di riparazione degli apparecchi elettromedicali) è la norma di riferimento in merito ai controlli periodici sui dispositivi elettromedicali, defibrillatore incluso.

Questa norma stabilisce che la periodicità delle verifiche funzionali di sicurezza deve essere stabilita dal produttore e indicata nel manuale d’uso.

Se non indicato nel manuale d’uso del defibrillatore, la Norma CEI EN 62353, nell’allegato F, indica che per gli apparecchi che generano e applicano energia elettrica per influenzare direttamente l’attività del cuore (come i defibrillatori) l’intervallo tra le prove non dovrebbe superare i 2 anni.

La valutazione della sicurezza del defibrillatore deve essere effettuata da persone esperte di sicurezza elettrica, che abbiano avuto un’adeguata formazione sulle prove a cui sottoporre il defibrillatore.

Tutte le prove effettuate devono inoltre essere documentate.

A seconda del defibrillatore, la frequenza obbligatoria di manutenzione da parte di un tecnico può variare molto: se non indicato nel manuale, l’intervallo tra le prove va effettuato ogni 2 anni.

Le condizioni ottimali per l’esonero dal controllo tecnico di sicurezza triennale includono:

  • Temperatura compresa tra +15 e 25 °C
  • Nessuna variazione di temperatura giornaliera superiore a 10°C
  • Protezione contro la luce solare diretta
  • Umidità pari al 30-65% (senza condensa)
  • Protezione contro la polvere
  • Nessun utilizzo in mezzi di trasporto (ad es., treno, auto, autobus, aereo, ecc.)
  • Non posizionato su pareti con rischio di vibrazioni (ad es., accanto a porte, finestre, ecc.)

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

Defibrillatore.net

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