Materasso a depressione pediatrico: come usarlo in emergenza?

Immobilizzare un paziente in caso di trauma è sempre una procedura consigliata. Ma come fare in caso di paziente pediatrico? Andiamo a scoprire qualche tutorial interessante

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L’immobilizzazione è un tema molto dibattuto in sede scientifica, ma che va rispettata sempre. I protocolli dicono cosa va fatto e bisogna farlo con i migliori presidi oggi esistenti. Si possono utilizzare diverse tipologie di prodotto, ma quella che oggi ci interessa di più analizzare è quello che – sotto molti punti di riferimento – è il migliore dispositivo in assoluto dal punto di vista del comfort per il paziente e dell’adattabilità in caso di ferito non allineato o in posizione antalgica: il materasso a depressione.
In particolare andiamo a guardare come si utilizza il materasso a depressione pediatrico, un presidio che non sempre è conosciuto alla perfezione.
L’obiettivo dell’immobilizzazione è il contenumento, il fissaggio di sicurezza e il trasporto senza causare danni alla colonna vertebrale. Se a livello cervicale va posizionato il collarino, a livello dorsale e lombare il paziente può essere immobilizzato in vari modi.
Ma se il paziente è pediatrico l’attenzione e la cura nell’immobilizzazione devono essere massimi.

Come noto il materasso a depressione è pensato per avvolgere il corpo del paziente ferito per immobilizzare lesioni non allineabili e sagomare il trasporto alle forme del paziente. L’aspirazione dell’aria dal dispositivo (che dev’essere precedentemente steso in modo uniforme, farà si che le plastiche aderiscano al corpo immobilizzandolo.
Alcuni materassi a depressione sono abbastanza rigidi da consentire il trasporto diretto da terra fino al piano barella (pensate che alcuni materassi a depressione sono pensati per essere verricellabili con l’elisoccorso!). Altri invece non hanno queste specifiche e devono essere alzati sfruttando il supporto di una tavola spinale. Dipende dai vostri prodotti e dalle linee guida che vengono utilizzate nel vostro servizio di emergenza urgenza.

Per il trasporto in ambulanza il paziente, immobilizzato nel materassino, viene caricato sulla barella. Una volta trasportato in pronto soccorso sarà estratto dal materassino a depressione aprendo la valvola di controllo. L’aria farà tornare la pressione normale ed il materassino tornerà morbido.

SE IL BAMBINO E’ NEL SEGGIOLINO?
Se arriviamo sulla scena di un trauma in cui il paziente pediatrico è all’interno di un seggiolino isofix, è necessario effettuare una estricazione differente dal solito. Prima di tutto bisogna sganciare il seggiolino ed estrarlo dall’auto completamente.
Poi due operatori potranno effettuare le procedure di immobilizzazione a terra, estraendo il piccolo dal seggiolino ribaltato in modo che la parte superiore appoggi sul materassino.
Mantenendo il più stabili e allineati possibile la testa e il corpo del piccolo, viene fatto scivolare il bimbo sul materassino.
Una volta posato il bimbo sul materassino pediatrico, si svolge l’operazione di contenimento classica, aspirando l’aria e adattando la forma del materasso al corpo del piccolo, con l’accortezza di richiudere “a sacca” la parte di materassino che sta attorno alla testa del paziente, in modo da simulare un fermacapo.
Un ulteriore aiuto per fermare il capo del piccolo potrebbe arrivare dall’uso di un cerotto per bloccare la fronte.

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