Pallone Ambu: caratteristiche e come si usa il pallone autoespandibile

Il pallone Ambu, dall’acronimo Auxiliary Manual Breathing Unit, è un pallone autoespandibile che serve per supportare l’attività respiratoria. L’acronimo è stato creato dall’azienda che lo ha messo in commercio per la prima volta nel 1956

Si tratta di uno degli strumenti più usati in caso di emergenza sia come manovra nella rianimazione che per supportare l’attività respiratoria nei pazienti in cui la ventilazione polmonare è insufficiente.

Lo strumento è altamente consigliato per essere impiegato collegato all’ossigeno in caso vi sia la necessità di massimizzare l’ossigenazione del paziente.

Scopriamo caratteristiche e come si usa il pallone Ambu.

Pallone ambu: caratteristiche

Il pallone di rianimazione ambu è uno strumento composto da un pallone di materiale plastico autoespandibile collegato alle sue estremità a due valvole unidirezionali.

Una di queste valvole consente all’aria di entrare all’interno del pallone, l’altra valvola convoglia l’aria verso l’esterno.

In questo modo viene evitato il fenomeno di rebreathing, che consiste nell’inalare l’aria espirata.

Nella estremità prossimale il pallone rianimazione ambu è dotato di un raccordo universale della lunghezza di 15 mm per assicurare il collegamento a vari presidi per gestire adeguatamente le vie respiratorie, come maschere, ai tubi endotracheali, alle cannule tracheostomiche, agli HME filters, ai catheter mount.

Una caratteristica dei palloni autoespandibili è quella di essere disponibili in varie misure, così da adattarsi alle varie forme del viso, e di essere dotati della predisposizione per un eventuale attacco a una bombola d’ossigeno e/o ad un reservoir.

Quest’ultimo consiste in un palloncino dove l’ossigeno si accumula senza sprechi in attesa di entrare nel pallone auto-espandibile per la insufflazione successiva.

Nella ventilazione con ambu di un paziente al quale è stata già installata una via invasiva per respirare bisogna collegare un filtro HME prima di connettere il pallone autoespandibile al presidio.

Questo dispositivo assicura il riscaldamento e l’umidificazione dell’aria.

Inoltre, è consigliato anche l’impiego di un tubo corrugato che favorisce una migliore ventilazione, per non tenere il presidio usato per gestire la via aerea in tensione.

In questo si scongiurano eventuali estubazioni, che possono capitare appunto per il tubo in tensione.

Se il paziente non ha una via aerea invasiva è possibile effettuare la ventilazione tramite l’uso della maschera facciale.

Questa, poggiata su bocca e naso in modo che vengano entrambi coperti, consente di far entrare l’aria nell’albero polmonare.

Come si usa l’Auxiliary Manual Breathing Unit (Ambu)

Dopo avere collegato il pallone autoespandibile Ambu al paziente l’operatore provvede a comprimere il pallone per generare una pressione maggiore al suo interno rispetto a quella atmosferica.

Mentre viene eseguita questa manovra, viene generato un flusso d’aria che permette alla valvola unidirezionale prossimale di aprirsi e a quella distale di chiudersi, mandando il flusso verso il paziente.

Quando il pallone viene rilasciato, la pressione negativa che si crea all’interno genera sulle valvole l’effetto contrario e va a chiudere la valvola prossimale mentre quella distale si apre.

In questa maniera il pallone si può riempire di nuovo.

Per usare il pallone Ambu ecco come procedere:

  • La persona che deve soccorrere appoggia la mascherina sul volto del paziente, prestando attenzione che i bordi aderiscano alla perfezione alla pelle intorno alla bocca e al naso
  • La maschera va poggiata al viso della persona eseguendo una manovra a “CE”, che consiste nel mettere tre dita sotto il mento per stendere con cura il capo. Inoltre, due dita devono stare sopra la maschera per tenerla poggiata ed impedire che vi siano fuoriuscite di aria mentre c’è l’insufflazione
  • Premere con una mano sul pallone simulando una inspirazione forzata: l’aria viene spinta dentro il pallone mediante la valvola e va a finire nei polmoni del paziente
  • Durante l’espirazione il pallone si espande nuovamente in automatico e la valvola impedisce il ritorno dell’aria carica di anidride carbonica
  • Nuovamente pieno d’aria, il pallone può essere riutilizzato di nuovo premendolo

Durante la manovra di pressione per la rianimazione con pallone ambu è necessario prestare molta attenzione al volume da insufflare e alla pressione impiegata.

Si tratta di un accorgimento indispensabile poiché i palloni autoespandibili da adulto hanno una capacità di 1600 ml, ma al paziente deve essere erogato volume intorno ai 500-600 ml.

Questo vuol dire che non bisogna mai premere completamente il pallone autoespandibile, ma basta comprimere con una mano per erogare il corretto volume.

Una pressione eccessiva del pallone può causare l’estensione delle pareti degli alveoli e può danneggiarli, provocando l’erogazione di aria negli spazi extra-alveolari e portando alla formazione di aria nello spazio pleurico.

Potrebbe conseguirne un collasso parziale o completo del polmone.

Oltre al pallone ambu per adulti esiste anche l’ambu pediatrico, quindi destinato ai bambini.

Inoltre, è importante sottolineare che anche questo, come del resto tutti i dispositivi medico-chirurgici certificati CE, ha una scadenza.

Di solito è indicata sulla confezione o con una clessidra o riportante il periodo di validità dalla data di produzione.

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

MA.Nì

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