Perché ti serve una protezione dagli airbag durante un soccorso?

Le automobili moderne contengono molti più rischi di quelle di vent’anni fa, se viste con gli occhi di un soccorritore. Questo perché nelle nuove tecnologie di sicurezza o di trasporto sono sviluppati sistemi che, in caso di malfunzionamento, possono diventare letali per chi accorre sulla scena di un incidente.
Da anni è attiva una campagna per fare formazione ed educazione contro il pericolo degli airbag inesplosi, in grado di ferire gravemente – e di uccidere – vigili del fuoco o soccorritori sanitari. Gli airbag ormai sono installati in molti punti dell’abitacolo. Bisogna ricordare che questi dispositivi di sicurezza esplodono ad una velocità di 350 km/h (circa 200 miglia orarie) per aprire un cuscino di protezione che eviti danni al passeggero. Ma se questi non esplodo, non è detto che siano attivi sistemi di protezione anche per il soccorritore. In alcuni veicoli questi airbag possono essere anche 30 (come nella XC9) e posizionati in punti impensabili (la Nissan, per esempio, sta sviluppando nuovi airbag sotto i sedili per evitare lo scivolamento e l’incastro dei piedi dei passeggeri nella seduta anteriore).
Seguire procedure sicure sul luogo di un incidente è fondamentale. Per questo nascono protezioni dedicate al fermo degli airbag inesplosi. Vengono organizzati specifici training per capire meglio come affrontare questa problematica. In questi due video da youtube è mostrato come utilizzare un dispositivo anti-airbag. Ma non solo. E’ importante anche la conoscenza del veicolo su cui si va ad agire. Per questo accorre in aiuto la tecnologia del terzo millennio. Gli smartphones e i tablet possono ospitare specifiche app in grado di fornire a chi interviene dati e schemi in tempo reale, con esatti posizionamenti di air-bag, cariche, batterie, serbatoi e punti di taglio per accedere ai veicoli.  Per esempio, una app molto interessante al riguardo è la Extraction Zones Pro

http://youtu.be/72uESB7hjyk

 

 

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