POSTER IRC - Ecco perché la RCP funziona. Un caso reale di catena del soccorso perfetta
Grazie alla collaborazione dell’Italian Resuscitation Council presentiamo uno dei poster pubblicati durante il Congresso Nazionale del 2015. Ogni settimana pubblicheremo un poster cercando di dare il massimo della visibilità a questi studi molto importanti per il mondo del soccorso e per quello della rianimazione RCP, che si basa su studi scientifici e nel quale i case report sono vitali per un miglioramento costante e continuo delle buone pratiche di rianimazione.
THE CHAIN OF LUCK/FORTUNE/CHANCE
Autori: L.Bertotti, S.Musatto, I.Reato, P.Perino, M.Morello, S.Anchisi, C.Berton, F.Lorenzin, B.Scapino, E.Castenetto, M.C.Sanci
Paziente donna di 62 anni affetta da cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva prevalentemente a carico del setto inter-ventricolare e dell’apice associato a quote di miocardio non compatto vittima di ACC secondario ad aritmia ipercinetica ventricolare.
- La signora cade a terra per strada: gli astanti riconoscono i segni dell’ACC
- Gli astanti iniziano tempestivamente la RCP applicando SOLO compressioni toraciche per 15 minuti ed allertano il 118.
- Dopo 15 minuti arriva un MSB: il personale volontario continua la RCP secondo protocollo BLS-D. Vengono erogate due scariche con DAE e con conseguente ROSC.
- Arrivato il team ALS che si trova la paziente in ritmo sinusale e la trasporta in ospedale dove viene trattata in terapia intensiva con il protocollo di ipotermia terapeutica. Alla sospensione della sedazione la paziente presenta GCS 15.
Segue impianto di ICD. Dopo 15 giorni la paziente viene dimessa al domicilio di residenza. Dove ora conduce una vita normale.
L’educazione della comunità e la sensibilizzazione dei potenziali astanti rappresenta una delle strategie vincenti per rafforzare i primi tre anelli della catena della sopravvivenza.
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