Storia delle ambulanze: Grazia, 62 anni che hanno segnato il soccorso in Italia

A costo di essere ripetitivi, va detto che anche negli anni ‘80 la gamma Grazia prevede allestimenti su moltissime meccaniche, prima fra tutte quella del VW T4, mezzo richiestissimo da larga parte del mercato e quindi allestito sia in versione bassa che alta, e con passo ordinario od allungato.

Foto 82: tetto alto per questa ambulanza di Bologna Soccorso, ospedale di Loiano (dove si trovava il cantiere Alta Velocità) ripresa nel 1997 all’uscita di una manifestazione a Riva Del Garda (TN) , dove era esposta nello stand del carrozziere – foto Alberto di Grazia
Foto 83: un altro Volkswagen T4, questo in versione dimostrativa per la realizzazione del depliant specifico
Foto 84: vista degli interni e dello spazioso vano che, pur rastremato in alto a causa della particolare conformazione del tetto VW, risulta comunque assai spazioso – foto da depliant Grazia
Foto 85: Vw T4 basso passo normale, ambulanza da trasporto – foto da depliant Grazia
Foto 86: i semplici interni del Volkswagen T4 da trasporto – foto da depliant Grazia

foto 087Accanto al Vw T4 il Transit fu un altro mezzo che riscosse un buon successo: magari non sul mercato nazionale dove in effetti a livello di ambulanza ha sempre inspiegabilmente stentato, ma sicuramente su quelli esteri, dove venne venduto in diverse centinaia di pezzi sulla piazza greca e su quella maltese. La scritta AMBULANCE sul frontale rivela la destinazione estera della macchina ( in questo caso, si tratta di una fornitura per la Grecia).

 

foto 089Arrivati a questo punto, bisogna citare i Twin: si trattava di 2 ambulanze allestite sul finire del 1991 su Iveco Daily passo lungo ( più una terza a passo corto e meccanica 4×4 destinata ad operare in zone collinari), studiati in strettissima collaborazione con il 118 di Bologna, in particolare con il direttore sanitario del Maggiore, Dott. Lino Nardozzi , e con l’importantissimo contributo dell’Infermiere Professionale Marco Vigna, già direttore organizzativo del Consorzio CePIS, primo embrione del 118 bolognese.
Il nome Twin deriva dal fatto che i mezzi erano studiati espressamente per l’utilizzo congiunto ( gemello, da cui il nome in inglese)con il sistema di elisoccorso, e rappresentavano la punta di diamante delle ambulanze italiane nel quale il 118 Bologna Soccorso – che fonda la sue basi fin dal finire degli anni ’70 sia pure con nomi diversi – esprime un ruolo centrale per esperienza, tempi e protocolli operativi.
Lo studio parte nel 1988 e richiede 18 mesi ; comprende una comparazione tra 12 diversi mezzi di base e anche una valutazione di impatto urbanistico per verificare la compatibilità all’uso nei centri storici di mezzi di dimensioni superiori allo standard normale.
L’insieme porta a scegliere il Daily con passo da 3.310 cm e con motore 2.500 cc TD; il primo prototipo viene avviato alla costruzione nel Giugno 1990, mentre nell’Agosto del 1991 iniziò la fase di collaudo su strada e di utilizzo reale in emergenza; nei sei mesi che seguirono, furono apportate le migliorie richieste dalla applicazione pratica e fu allestito il secondo esemplare che faceva tesoro, fin dall’inizio, di questa esperienza. Nel maggio del 92 infine la presentazione alla stampa di questi mezzi denominati anche V.S.S.T. ( veicolo specializzato soccorso traumi)
I mezzi prevedevano che il personale viaggiasse, a vuoto, su 4 poltroncine singole fronte marcia, mentre in fase di assistenza al paziente disponeva di strapuntini dedicati.
Era previsto inoltre per ogni attrezzatura un proprio spazio dedicato, per semplificare la gestione, così come speciale era l’impianto elettrico che oltre a supportare le normali dotazioni di un’ambulanza gestiva i numerosi apparati radio di cui i mezzi erano dotati; l’ossigeno era trasportato in un serbatoio fisso di tipo aereonautico con ricarica tramite bombole esterne o colonnina di distribuzione.
Disponevano anche di un computer di bordo che registrava lo stato di tutti gli apparati elettromedicali segnalando le autonomie residue di tutti, mentre al posto del contachilometri c’era un cronotachigafo in grado di registrare anche l’uso della sirena/lampeggianti
Insomma, mezzi all’avanguardia non soltanto per il 1991 ma probabilmente ancora oggi.

Foto 89: L’Iveco Daily 35.10 con la inconfondibile livrea Emilia Romagna allestito per il 118 di Bologna ed in collaborazione con questo – foto Grazia
Foto 90: il quadro comandi della parte sanitaria disposto sopra la porta scorrevole destra – foto Grazia
Foto 91: vista parziale della sezione destinata al materiale sanitario di primo soccorso – foto Grazia
Foto 92: i due sedili posteriori per il personale da utilizzare nei rientri a vuoto, con alle spalle l’area sanitaria e la panchetta testa paziente che il medico poteva sfruttare per operare sullo stesso – foto Grazia
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