Buongiorno Sierra-Alpha 1! In volo con l'elisoccorso Valdostano
Un giorno in base con I-GREI, il Leonardo AW139 giallo che garantisce il servizio di soccorso fra Monte Emilus, Becca di Nona, Mont Père Laurent e le fantastiche cime alpine fra Italia, Francia e Svizzera
LA STORIA DELL’ELISOCCORSO VALDOSTANO
L’elisoccorso della Regione Autonoma della Valle d’Aosta trova le sue origini agli inizi degli anni 70 quando la Smalp (Scuola Militare Alpina) iniziò a volare con gli Agusta-Bell AB205 ed AB204 del Ral (Reparto Aviazione Leggera dell’Esercito) basati sull’eliporto di Pollein. Il moderno servizio di elisoccorso deve la sua nascita al Dott. Carlo Vettorato, storico medico dell’Ospedale Parini di Aosta che già dal 1972 operava con il Ral. Il primo dicembre 1984 anche grazie all’arrivo del Dott. Alessandro Bosco, ha ufficialmente inizio la storia moderna dell’elisoccorso in valle, data nella quale il servizio diviene permanente, 365 giorni all’anno, poiché sino ad allora l’attività con presenza del medico era limitata ai soli mesi estivi ed ai fine settimana. La Valle d’Aosta ha avuto un ruolo di primaria importanza nel panorama nazionale del soccorso ad ala rotante, essendo stata la prima regione d’Italia a dotarsi di un elisoccorso strutturato che grazie alle conquiste raggiunte ha favorito la crescita di questo servizio a livello italiano.
UN GIORNO IN BASE CON SIERRA ALPHA 1
Aosta 1 Settembre 2017 h.6,23. Arrivato in aeroporto vengo accolto dall’equipaggio in servizio nel primo turno dei due previsti dalle effemeridi estive. Passeggiando sui piazzali del Corrado Gex lo sguardo si posa sulle vette che troneggiano lo scalo dominate dal Monte Emilius, dal Mont Père Laurent e dalla Becca di Nona. La brezza frizzante del mattino regala alla pelle un po’ di refrigerio nell’attesa che il sole inizi a farsi sentire innalzando il termometro ed allungando le ombre degli edifici presenti. Le aviorimesse del locale aeroclub scorrono lente alla mia sinistra con all’interno i mezzi custodi della vera essenza del volo, gli alianti, dotati di quelle ali lunghe e bianche che ne consentono il silente librarsi accarezzando le termiche. Giunto all’ingresso del penultimo hangar, aperta la porta mi trovo al cospetto dell’Agusta- Westland AW139 I-GREI, Sierra Alpha 1 “giallo”, già agganciato al trattorino pronto per essere trainato sul piazzale. Un concentrato di innovazioni tecnologiche e design che spinto dai due Pratt & Withney PT6C-67C nell’arco di 15 minuti permettono di raggiungere anche i punti più remoti della regione. I 3.400 cavalli erogati dai propulsori ne fanno il miglior elicottero sul mercato per operare nel settore dell’elisoccorso e nei cotesti montani, dove le prestazioni servono a garantire ampi margini soprattutto negli interventi a quote elevate. Un eccellenza tutta italiana targata AgustaWestland/Leonardo Helicopters. Il nome Sierra Alpha 1, acronimo di Soccorso Aereo 1 (utilizzando l’alfabeto fonetico usato in aeronautica) è l’identificativo dell’elicottero della protezione civile della Valle d’Aosta titolare e responsabile dell’appalto dell’elisoccorso. La base regola la propria attività di volo seguendo le effemeridi e come ogni mattina l’equipaggio del primo turno, si riunisce per il consueto briefing di inizio giornata, procedendo con la prova dei caschi completi di ricetrasmittenti, verificandone il corretto funzionamento. Ogni componente del team passa quindi ad espletare le proprie mansioni: il medico controlla tutte le apparecchiature di bordo ed materiale sanitario, i piloti consultano il meteo e l’Helicopter Engineer si assicura della totale efficienza del velivolo. Contemporaneamente le guide alpine controllano l’attrezzatura tecnica specifica da montagna. Ogni membro all’interno della base dispone di una camera dove nelle ore di permanenza può riposare rilassandosi in attesa della eventuale chiamata che puntualmente non si fa attendere. Le radio gracchiano, la Centrale Unica di Soccorso comunica che è stato richiesto l’intervento di SA1 presso il rifugio Mantova a quota 3.498 metri per soccorrere un alpinista colpito da malore durante la notte. Il tecnico aperti gli scorrevoli dell’hangar si occupa di traino in piazzola dell’elicottero all’interno del quale prendono posto rapidamente i membri dell’equipaggio. Il comandante effettuata la messa in moto comunica con la torre: “Buongiorno Aosta Sierra Alpha 1 “. “Sierra Alpha 1 avanti”. “Siamo pronti al decollo per il rifugio Mantova pista 27”. “27 libera vento calmo QNH 1012”. “QNH 1012 Sierra Alpha 1”. L’AW139 e l’equipaggio decollano diretti al target nell’arco di 5 primi. Il puntino bianco e rosso al sibilo dei rotori si allontana quasi dissolvendosi nell’aria tersa e nell’orizzonte formato da un suggestivo sky line. Il paesaggio scorre veloce sotto la fusoliera del 139 che procedendo a 140 nodi nell’arco di 10 primi raggiunge il target posando, grazie alla maestria del pilota, i carrelli sulla piccolissima tolda del Mantova. In attesa di ripartire, dopo aver scaricato medico e guide, i motori, data l’altitudine, vengono portati a regime minimo (Idle) e non spenti seguendo la procedura prevista. L’equipe trattato il paziente provvede ad imbarcare la barella e chiusi i portelli I-GREI decolla alla volta di Aosta, sorvolando vette e vallate che regalano agli occhi un quadro dalla bellezza cristallina. La virata finale porta il velivolo sulla pista 27 del Corrado Gex dove sul piazzale attende già l’ambulanza richiesta in frequenza pronta per il trasporto in ospedale dell’infortunato, preso in carico dai sanitari dopo l’atterraggio. L’equipaggio compilata la documentazione ed i rapporti sulla missione si rilassa consumando il meritato pranzo. La giornata odierna prevede il cambio di elicottero, con l’I-GREI in partenza per la base di Alessandria, sostituito in Valle d’Aosta dall’AB139 I-GREE Sierra Alpha 1 “bianco”. Con entrambi i velivoli davanti agli hangar i tecnici con un grande lavoro di equipe si sono apprestati a configurare gli interni trasferendo in breve tempo le apparecchiature elettromedicali e l’attrezzatura della base aostana un velivolo all’altro mentre l’equipaggio del primo turno smonta lasciando il posto alla squadra che sarà operativa sino allo scadere delle effemeridi attorno alle 21.15. Il telefono alle 14.53 ritorna a squillare.
La squadra è chiamata nuovamente ad uscire. Questa volta si tratta di un intervento molto particolare. Nei giorni precedenti il Cervino è stato teatro di un brutto incidente dove un alpinista spagnolo caduto durante l’ascesa in parete ha perso la vita. I compagni di cordata assistendo alla caduta di oltre 200 metri, sgomenti, hanno allertato i soccorsi che causa le avverse condizioni del momento non sono potuti pervenire sul luogo dell’incidente. L’equipaggio di Sierra-Alpha 1 riparte con destinazione l’elisuperficie di Cervinia dove ad attendere è presente una quadra del soccorso Alpino della Guardia di Finanza che salirà a bordo per coordinare le ricerche della salma ancora dispersa. Decollato da Aosta l’AW139 guadagna rapidamente quota per eseguire un primo sorvolo della parete del Cervino dove è accaduta la sciagura. La montagna, maestosa ed immensa rapisce con la sua spettrale bellezza, mostrandosi imbiancata da una candida coltre di neve caduta nella notte, neve che renderà le ricerche ancor più complesse. Dopo aver fatto tappa sull’eliporto di Cervinia le guide del Soccorso Alpino lasciano il posto ai colleghi della Guardia di Finanza che insieme al medico dovranno constatare il decesso una volta individuato il corpo. Alle 16.50 SA1 rientra purtroppo senza aver ritrovato lo sfortunato alpinista complici gli accumuli di neve portati dalla recente nevicata che hanno reso difficoltosa l’individuazione della salma. Terminato anche il secondo intervento della giornata poco dopo l’atterraggio sul Corrado Gex con l’AB139 ancora in moto giunge una ulteriore chiamata per una caduta di un bikers di 56 anni a Pila. Il comandante come da procedura con motore acceso richiede il rifornimento a “caldo” che prevede la presenza dei Vigili del Fuoco sottobordo. Concluso il refueling il rotore aumentando i giri spinge verso l’alto l’I-GREE che prende quota diretto a Pila, nota località sciistica sopra Aosta, raggiungendo in soli 6 primi il target situato all’interno però della folta vegetazione. Data la posizione del ferito e l’impossibilità di atterrare il pilota opta per verricellare medico e guide che sfidando le raffiche di un vento sopraggiunto nel tardo pomeriggio, toccato il terreno iniziano a trattare lo sfortunato ciclista.
L’elicottero si allontana sorvolando la zona in attesa che l’equipe stabilizzato il paziente sia pronta per issare a bordo la barella spinale, manovra che verrà completata nel giro di 15 minuti. Il volo di rientro verso l’aeroporto di Aosta ancora una volta regala un paesaggio questa volta immerso in un tramonto rosso-arancio con i raggi solari impegnati a dar vita ad un suggestivo gioco di ombre filtrando in modo irregolare tra gli spazi concessi dalle vette. Il Comandante nel frattempo comunica con la torre poco prima che la sagoma del 139 venga impressa al suolo dall’ultimo spiraglio di luce presente sulla pista del Corrado Gex: “SA1 Aosta Info preferenziale 27 vento 100° 6 nodi QNH 1019 nessun altro traffico riportato”, “QNH 1019 riporteremo in finale 27 rifornimento a freddo”, “SA1 Aosta Info Pista 27 libera vento 100° 7 nodi”, “Aosta SA1 riporterà in finale 27”, “SA1 al suolo ai 25”, “Aosta Info SA1 termina l’attività di volo, buona serata”. In procinto di lasciare la base mi ritrovo nuovamente sul piazzale. Il mio sguardo viene catturato da una vivace luna piena che da poco si è issata incastonandosi in un cielo con gli astri intenti ad uscire dai loro nascondigli diurni. Ne deriva una luce intensa che illumina l’ingresso dell’hangar ancora aperto dove fa capolino il radome bianco dell’I-GREE con attorno il tecnico ipegnato ad eseguire i controlli giornalieri sul 139 appena rientrato. La giornata è finita. Una timida brezza accompagnata da un ovattato silenzio regala quiete e tranquillità all’ambiente circostante. Cala la sera ed il Corrado Gex viene riconsegnato alla sua consueta solitudine notturna in attesa che le prime luci del mattino rianimino la base con l’arrivo degli attori principali, gli equipaggi. Quando ogni giorno l’AgustaWestland AW139 Sierra Alpha 1 sarà operativo sui piazzali del Corrado Gex, pronto a sfidare il gelido inverno, le nebbie, i temporali, le nevicate e le calure estive tutti noi sapremo che ci sono professionisti che prestano il proprio operato per salvare le vite di molte persone. Scene quotidiane di un serial ogni giorno in onda sull’aeroporto Corrado Gex di Aosta, dove ogni puntata riserva ai protagonisti sempre nuove avventure vissute aggrappati alle nuvole come fossero realmente angeli. Gli angeli dell’elisoccorso.
A BORDO DI “SIERRA-ALPHA 1”
Nel corso della permanenza in base ho avuto il piacere di volare sull’AB139 I-GREI, avendo così la possibilità di notare la grande preparazione dei piloti Airgreen che storicamente prestano servizio sulla base aostana: Ivo Airaudi, Giancarlo Farinetti, Davide Cattaneo, Roberto Zanotto e Walter Surini. La complessità del territorio richiede anni di esperienza e grandi doti, qualità non comuni a tutti i piloti. Volare in Valle d’Aosta non è cosa semplice sia dal punto di vista meteorologico che orografico, con l’elicottero spesso portato al limite delle prestazioni nell’intento di salvare più vite umane in contesti altamente complessi. Il resto dell’equipaggio è formato da un medico rianimatore e da due guide del Soccorso Alpino Valdostano e da un tecnico verricellista Airgreen. I medici anestesisti rianimatori che turnano in servizio sulla base sono circa 20 (facenti parte dell’organico dell’Ospedale Parini di Aosta) coordinati dalla Dott.sa Silvia Roero attuale referente dell’elisoccorso regionale. La Valle d’Aosta ad oggi è l’unica regione italiana a portare in volo due guide alpine anziché una guida e un infermiere poiché il contesto montano ha richiesto, dopo attente valutazioni, la presenza di due specialisti del Soccorso Alpino definiti Te (Tecnici di Elisoccorso). Questi professionisti abilitati al volare in elicottero sono circa 45, gestiti dal Direttore del soccorso Alpino Valdostano Adriano Favre. Completano il team i componenti del corpo Cinofilo Valdostano coordinati da Fabrizio Cuneaz Direttore Nazionale Scuola Unità Cinofile da valanga Ucrn-Ucrc, presenti in base dal primo Dicembre al 31 Maggio.
LA MANUTENZIONE
L’Airgreen sulla base di Aosta cura l’aspetto manutentivo della flotta servendosi degli Helicopter Engineer facenti parte degli equipaggi di volo: Paolo Millet, Giovanni Gualtieri ed Alberto Boglietti. La manutenzione degli AB139 e AW139 svolte negli hangar sono divise in vari livelli a partire dall’ispezione giornaliera chiamata “Airworthinees Check” seguita dalla 25, 50, 100 e 200 ore dove il velivolo viene controllato a fine giornata di volo. Tutti i check più pesanti quali la 300, la 600, la 1.200 e l’ispezione quadriennale sono effettuate presso la sede centrale di Cafasse. Per quanto riguarda la linea dei Bell 412 i check previsti svolti sulla base aostana sono la “pre volo integrata”, la 25 ore/ 30 gg, la 300 ore/ 12 mesi e la 600 ore/ 12 mesi. Gli Agusta-Bell AB 412 invece si differenziano dai Bell nella parte manutentiva prevedendo oltre ai check giornalieri le ispezioni alle 25 ore, 300 ore/ 6 mesi, 600 ore/ 12 mesi svolta sempre nelle aviorimesse del Corrado Gex. Ogni sera terminate le attività volative il tecnico procede con l’ispezione post volo che prevede il controllo generale della struttura, dei rotori e di fluidi presenti nell’impianto idraulico e nel propulsore, preparando così l’elicottero per il giorno successivo. Le operazioni terminano con il consueto lavaggio dell’abitacolo e degli interni per garantire sempre un’ambiente di lavoro estremamente igienizzato.
LE MACCHINE
Sul Corrado Gex sono basati attualmente 2 elicotteri adibiti all’attività di elisoccorso, un Agusta Westland AW139/Agusta-Bell AB139 ed a rotazione i Bell B412 o gli Agusta-Bell AB 412, utilizzando tutti gli esemplari dello stesso velivolo presenti nella flotta Airgreen. Gli AW139 (Sierra Alpha1) che si alternano in linea volo sono I-ASAR ed I-GREE, riconoscibili dalla elegante livrea bianca, in alternanza con I-GREI ed I-NOST in livrea classica Hems giallo-rossa con quest’ultimo dotato del radome definito Long Noose. Per quanto riguarda le linee Agusta-Bell AB412 e Bell B412 (Sierra Alpha 2) la macchina impiegata è I-JAPA (B 412EP), molto apprezzato per l’originalissima livrea rosso-blu ereditata dal precedente operatore il “Fire Disaster Department Agency” giapponese, che tutt’ora la esibisce sui nuovissimi AgustaWestland AW139 recentemente acquistati. Nella quasi cinquantennale storia dell’elisoccorso in Valle d’Aosta si sono avvicendati molti elicotteri diversi alcuni dei quali hanno scritto pagine importanti nel mondo dell’ala rotante quali gli Agusta-Bell AB204 e AB205, l’Aérospatiale il Sud Aviation SA315B Lama, AS316B Alouette III, gli Agusta-Bell AB412, i Bell B412, gli Agusta A109 Power e gli attuali Agusta-Bell/AgustaWestland AB/AW139. Queste macchine nel corso del tempo sono state fornite dalle principali aziende operanti nell’elisoccorso valdostano come Eli Alpi (1974-1994), Elitecnica (1988), Air Vallée/Helops (1996-2015) e l’Airgreen (1995) tutt’oggi titolare dell’appalto.