Elicottero dei Vigili del Fuoco rifiutato ad Arezzo. Il Soccorso Alpino toscano fa chiarezza

Vengo anch'io? No tu no 
Ma Perché? Perché no 

Ci sarebbe da citare Enzo Jannacci con la sua "Vengo anch'io? No tu no" per descrivere quanto successo il 3 agosto 2016 sull'appennino toscano, a Dicomano. Ci sarebbe da ridere se non fosse che nella vicenda aretina sono stati spesi soldi pubblici e sono state messe in allarme tre corpi di soccorso differenti (In ordine Forestale, CNSAS e VVF) per un recupero che non era urgente. Emergency Live non entra nella polemica sindacale ma si limita a riportare i comunicati di SAST (Soccorso Alpino Speleologico Toscano) dopo aver rilanciato l'evento pochi giorni fa. Non sta a noi trovare l'errore, anche se appare evidente. Situazioni simili - a nostro parere - descrivono come sia necessario ancora di più oggi unificare le centrali operative per gestire le comunicazioni di emergenza e fare in modo che tutti sappiano sempre perfettamente tutto.

 

Comunicato stampa ufficiale sui fatti del 3 agosto 2016

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (C.N.S.A.S.) di cui il Soccorso Alpino e Speleologico Toscano è parte integrante è uso a non intervenire nelle polemiche che, talvolta, accompagnano gli interventi in ambienti impervi. Tuttavia quanto affermato da vari organi di informazione ( www.055firenze.it, www.ilfilo.net, www.arezzonotizie.it, www.adiomugello.it) richiedono un commento approfondito per ristabilire la verità dei fatti che si sono svolti in data 3 Agosto 2016 rispetto a quanto espresso in modo del tutto surreale dalle suddette fonti di informazione.

Il SAST è stato allertato alle ore 17:25 circa dalla centrale operativa del Corpo Forestale dello Stato per la presenza di 4 escursionisti che richiedevano informazioni circa la sentieristica da loro percorsa. Sono stati pertanto raggiunti telefonicamente dal Tecnico SAST e geolocalizzati, sono state fornite loro le indicazioni richieste e sono state valutate sia le loro intenzioni sia la necessità di intervento, non necessaria in quel momento e soprattutto non richiesta. E’ stata quindi concordata la strategia di contatti cadenzati ogni 30 minuti con relativa geolocalizzazione. Verso le 18:45 gli escursionisti hanno accettato la disponibilità del SAST di inviare un mezzo via terra per il loro recupero data anche la presenza di un membro del gruppo con iniziali segni di affaticamento. Avvisata come da protocollo la centrale 118 competente e ribadendo che gli escursionisti non richiedevano intervento sanitario si è proceduto all’invio del mezzo del SAST. A titolo informativo è stato riportato l’esito della chiamata anche alla centrale del Corpo Forestale dello Stato che di propria iniziativa ha allertato la centrale dei VV.FF. Quest’ultimi hanno contattato il Tecnico SAST il quale non solo ha specificato che non vi era la necessità di intervento e che un mezzo di terra era a meno di 20 minuti dagli escursionisti ma ha anche fornito tutte le indicazioni necessarie, tra cui le coordinate degli escursionisti. Nonostante i colloqui intercorsi sono stati dispiegati un elicottero e due mezzi via terra (un camion autopompa e un mezzo fuoristrada) dei VV.FF . Nel successivo contatto con gli escursionisti veniva loro riportato l’invio dei suddetti mezzi ed essi ribadivano la non necessità del mezzo aereo e di ulteriori mezzi di terra. L’elicottero dei VV.FF ha raggiunto gli escursionisti circa 3 minuti prima dell’arrivo del mezzo del SAST, tuttavia non avendo richiesto l’invio del mezzo aereo hanno ragionevolmente proseguito come concordato con il Tecnico SAST sul mezzo di terra.

Essendo i suddetti fatti corrispondenti a realtà, testimoniabile in apposite sedi non solo dagli escursionisti stessi ma anche dalle registrazioni delle conversazioni si sottolinea quanto segue:

– Nessuno dei componenti del gruppo di escursionisti risulta componente del CNSAS.
– Non vi è stata nessuna richiesta di soccorso da parte del gruppo, inoltre non possono essere considerati né scomparsi, né dispersi in quanto geolocalizzati con precise coordinate GPS, ed in tale senso appare inopportuno, nonché dispendioso, anche in senso economico, un massiccio dispiegamento di forze come un protocollo di ricerca scomparsi vorrebbe. A tale scopo è doveroso considerare che numerose sono le chiamate che il SAST riceve come richiesta di informazioni e molto spesso è sufficiente fornire le corrette indicazioni per evitare interventi veri e propri.
– Il SAST ha fornito alla centrale dei VV.FF tutte le informazioni in proprio possesso, anche le coordinate sono state fornite dal SAST ai VV.FF senza le quali non avrebbero saputo dove intervenire.
– E’ stata più volte ribadita la completa assenza di necessità di attivazione di ulteriori mezzi, anzi qualora si fosse configurata la necessità di intervento sanitario sarebbe stata attivata la C.O. 118 e quindi per competenza Pegaso perché già preallertata.
-La posizione degli escursionisti non era impervia a tal punto da necessitare l’evacuazione in elicottero ne è testimonianza il fatto che vi è arrivato agevolmente un mezzo vi terra.

Fatte le dovute precisazioni riteniamo altresì doveroso commentare le affermazioni che sono apparse sul sito internet www.filo.net che sono non solo errate perché non rispondenti a reltà ma anche fuori dalla logica operativa del CNSAS che in nessun modo “sgomita alla ricerca di nuovi spazi di intervento”. A tal proposito è doveroso ribadire che il SAST non può e non vuole “sgomitare” in quanto ha già competenza specifica e legittima, espressa non solo dalla legge Regionale 20 marzo 1998, n. 17 Titolo III ma anche dalla più nota Legge del 21 marzo 2001,n. 74 (G.U. n° 74 del 29 marzo 2001) che, nelle operazioni di soccorso in zone impervie, affida al CNSAS “la funzione di coordinamento nel caso di intervento di squadre appartenenti a diverse organizzazioni”, e individua nello stesso il “riferimento esclusivo per l’attuazione del soccorso sanitario nel territorio montano ed in ambiente ipogeo”. Ulteriore legittimazione del ruolo del CNSAS è stata recentemente espressa in maniera definitiva attraverso il pronunciamento della massima autorità di Governo del Paese, Il Consiglio di Stato.
Affermazioni così fantasiose non fanno altro che evidenziare un utilizzo degli organi di stampa al solo fine di screditare coloro che nei fatti esprimono la propria professionalità. Troverebbero giustificazione se gli uomini del SAST volessero dichiarare competenze non proprie ma non è tale l’intenzione.
E’ evidente quindi che tali “chiacchiere” non possano e non debbano neanche essere prese in considerazione e vadano energicamente stigmatizzata in quanto, anziché rivolta all’unico e comune obiettivo della migliore e più efficace tutela della vita umana, sembrano solo alimentare rivendicazioni identitarie prive di fondamento e foriere unicamente di rischi per la pubblica e privata incolumità.

SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO TOSCANO
IL PRESIDENTE
STEFANO RINALDELLI

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