Una tesi di laurea in Infermieristica decisamente interessante, per chi opera nel mondo 118, quella redatta dall’ormai infermiere Andrea Garau: il titolo, “Gestione e accessi del paziente affetto da stroke in Pronto Soccorso con l’elisoccorso”, racconta molto

L’importanza dell’elisoccorso nella gestione del paziente con ictus: la tesi di laurea di Andrea Garau

Il lavoro di tesi si basa sull’analisi del Servizio di Soccorso Sanitario con l’elicottero regionale Sardegna nell’ambito dell’Emergenza e Urgenza territoriale e quali funzioni possa fornire alla comunità nonché quali caratteristiche lo correlino ad una determinata patologia cerebrovascolare, l’ictus ischemico durante il periodo “Covid” e quali implicazioni al livello fisiopatologico possano aver influito.

“Il servizio di soccorso extraospedaliero su ala rotante – vi si legge – ha sempre storicamente portato dei benefici in tema di tempistiche, modalità di intervento, competenze avanzate fatte su misura per ogni caso clinico, nell’organizzazione e gestione durante le maxi-emergenze ed infine, ma di notevole importanza la presa di coscienza supportata dalla spinta motivazionale al fine di migliorare le performance rappresentate dal raggiungimento degli obbiettivi clinico assistenziali visti in chiave di riduzione della mortalità e criticità-disabilità che coinvolgono il paziente fornendo una rapida e specifica medicalizzazione.

Tale premessa mi ha permesso di mettere in luce quali vantaggi potesse offrire l’elisoccorso ad un paziente affetto da ictus ischemico, che il più delle volte è schiavo del “tempo tiranno” e quali percorsi diagnostici terapeutici assistenziali venissero applicati al suo arrivo in ospedale, la cosiddetta presa in consegna.

Dall’arrivo del paziente con sospetto ictus alla diagnosi conclamata basata su indagini 7 strumentali e valutazioni sanitarie fino a fornire delle scelte terapeutiche che possano “tagliare questo nodo di Gordio” e alla sua dimissione.

Il percorso diagnostico terapeutico assistenziale preso in esame dell’Azienda Ospedaliera G. Brotzu, valuta un ventaglio terapeutico messo a disposizione per fronteggiare una patologia infausta come l’ictus ischemico che ogni anno colpisce circa 100 000 persone e quali metodiche validate vengono attuate alla risoluzione del problema, esaminando anche le possibili criticità”.

Sullo stesso argomento: Intervista con Luca Granella, autore del libro “In volo con gli Echo-Lima il nuovo elisoccorso della Sardegna”

Interventi HEMS e Covid-19, come la pandemia ha inciso sull’elisoccorso rispetto ai pazienti con ictus in atto

Una tesi lunga oltre 80 pagine che ha la qualità di spiegare con completezza e semplicità l’intero e complesso universo HEMS, e che si concentra infine sul focus della tesi: il trattamento del paziente con ictus in un periodo davvero complesso come quello caratterizzato dalla pandemia da Covid-19.

Nelle conclusioni si legge: “ Lo studio e l’analisi degli accessi in Pronto Soccorso durante il periodo “Covid” identificato come lasso temporale: marzo 2020 a marzo 2021, ha evidenziato un aumento degli interventi di soccorso extraospedaliero con l’elisoccorso in relazione ai casi di sindromi neurologiche, date per lo più da ictus ischemico.

I fattori che hanno contribuito all’aumento dei casi di ictus tendenzialmente sono l’aumento del peso e l’obesità, la sedentarietà, le malattie cardiovascolari e metaboliche e la predisposizione genetica, ma risulta curioso e di interesse anche lo spiccato aumento degli accessi in Pronto Soccorso nel primo post lockdown a seguire tutto il periodo pandemico che attualmente stiamo vivendo, ponendoci la domanda se il fattore stress e virus SARS-CoV2 possa influire in qualche maniera, di certo al livello fisiopatologico vi sono alcuni legami tra le due patologie come lo stato di ipercoagulabilità, ipotensivo ischemico e le lesioni cardiache con i fattori cardio-embolici.

Queste complicanze possono indurre a delle lesioni neurologiche a carattere trombotico complicando non solo lo status del paziente ma incidendo e aumentato la mortalità del soggetto e le relative sequele neurologiche, rappresentate da un altro grado di disabilità. Infine, anche sul servizio sanitario che dovrà dotarsi di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali aggiornati e ben organizzati, perciò si è analizzato il PDTA del paziente affetto da ictus in pronto soccorso, dalla presa in carico fino alla sua dimissione”.

“Gestione e accessi del paziente affetto da stroke in Pronto Soccorso con l’elisoccorso”: la tesi su gestione del paziente con ictus di Andrea Marcello Garau

tesi bianca

Per approfondire:

Elisoccorso, in Sardegna è partito il servizio HEMS. Primo annegamento con ACC trattato in 12 minuti

Individuata in Sardegna una nuova variante del Covid: è la mutazione A.27

Soccorso Alpino e Speleologico Sardegna, addestramento semestrale di elisoccorso

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